Ecco quando le badanti hanno diritto alla disoccupazione, con una guida dettagliata su come richiederla (leggi su Telegram tutte le news sul lavoro domestico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Le badanti hanno diritto alla disoccupazione?
- Le badanti hanno diritto alla disoccupazione: importi e requisiti per richiedere la Naspi
- Le badanti hanno diritto alla disoccupazione: come richiedere la Naspi
- Le badanti hanno diritto alla disoccupazione: che cos’è la Naspi anticipata e quando richiederla
- Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro
Le badanti hanno diritto alla disoccupazione?
Rispondendo subito alla domanda di questo articolo, cioè se le badanti hanno diritto alla disoccupazione: sì, anche a colf e badanti spetta la disoccupazione!
In dettaglio, lavoratrici e lavoratori domestici possono richiedere la Naspi, cioè l’indennità di disoccupazione che spetta a chiunque abbia avuto un regolare contratto di lavoro dipendente. La Naspi infatti si differenzia dalla DIS-COLL proprio in questo e cioè nella categoria dei beneficiari.
La Naspi è infatti l’indennità di disoccupazione che spetta agli ex lavoratori dipendenti, mentre la DIS-COLL ai lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa.
Il regolare contratto di colf e badanti è un contratto di lavoro subordinato e in quanto tale queste possono richiedere appunto la Naspi.
Nei prossimi paragrafi vedremo proprio quando e come è possibile per le badanti ottenere l’indennità di disoccupazione.
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Le badanti hanno diritto alla disoccupazione: importi e requisiti per richiedere la Naspi
La Naspi è un’indennità di disoccupazione che viene versata mensilmente ai beneficiari, per un numero di settimane pari alla metà di quelle coperte da contribuzione negli ultimi 4 anni.
Per avere la Naspi sono però richieste almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni e, in ogni caso, si può percepire l’indennità per un massimo di 24 mesi e non oltre.
Per quanto riguarda gli importi, la mensilità della Naspi corrisponde al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali percepita dal lavoratore negli ultimi 4 anni. Tuttavia, l’importo massimo mensile che si può percepire, a prescindere dal calcolo, è pari a 1.470,99 euro.
Possono richiederla anche colf e badanti, se hanno perso il lavoro per una delle seguenti motivazioni:
- licenziamento per giusta causa, per giustificato motivo oggettivo (per motivi in capo al datore di lavoro) e soggettivo (per inadempienze della lavoratrice);
- licenziamento per decesso del datore di lavoro (in questo caso si percepisce anche l’indennità di mancato preavviso, che sarà pagata dagli eredi);
- dimissioni per giusta causa.
Leggi anche il nostro articolo che spiega come compilare il modello di lettera per il licenziamento di badanti e colf.
Le badanti hanno diritto alla disoccupazione: come richiedere la Naspi
La Naspi deve essere richiesta entro 68 giorni dal momento della cessazione del rapporto lavorativo. La domanda di richiesta può essere inviata in prima persona sul sito dell’INPS o facendosi aiutare da Caf e Patronati.
In fase di compilazione della domanda il richiedente dovrà indicare un IBAN di conto corrente su cui l’INPS ogni mese verserà la somma spettante come indennità di disoccupazione.
Ricordiamo che la concessione della prestazione NASpI è condizionata alla sottoscrizione, da parte del richiedente, di un patto di servizio personalizzato presso i centri per l’impiego (DID).
Per richiedere l’indennità di disoccupazione in prima persona tutto quello che si deve fare è andare sulla piattaforma dell’INPS dedicata alla prestazione, quindi autenticarsi con SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Una volta effettuato l’accesso, nella scheda Invio domanda si deve prima di tutto verificare e confermare l’indirizzo di residenza, per farlo basta spuntare le caselle SÌ in basso e poi premere su Avanti. In caso l’attuale indirizzo non coincida allora si deve spuntare NO, quindi inserire l’indirizzo corretto.
Nella schermata seguente è necessario verificare se i dati in relazione all’ultimo rapporto lavoro sono corretti, soprattutto la data esatta di fine rapporto che potrebbe non coincidere con l’ultimo giorno di lavoro (scadenza del contratto, licenziamento, ecc.) e nel qual caso va modificata. Poi, basta premere su Avanti e quindi su Compila la Domanda.
Per compilare la domanda non dovrete far altro che rispondere SÌ o NO ad una serie di domande e inserire i dati personali, molti dei campi saranno in ogni caso precompilati. Trovate maggiori informazioni sulla procedura da seguire nella guida Pdf redatta dall’INPS che spiega proprio come inviare la domanda di richiesta per la Naspi.
Le badanti hanno diritto alla disoccupazione: che cos’è la Naspi anticipata e quando richiederla
Le badanti, e in generale i lavoratori a cui spetta l’indennità di disoccupazione, possono richiedere anche la Naspi anticipata. Richiedendo la Naspi anticipata la disoccupazione non viene versata mensilmente, ma tutto l’importo complessivo viene versato in un’unica soluzione.
Tuttavia, i lavoratori possono richiedere la Naspi anticipata solo se hanno intenzione di avviare un’attività privata. Nello specifico, i beneficiari della Naspi possono chiedere la liquidazione dell’indennità in un’unica soluzione solo se intendono:
- avviare un’attività lavorativa autonoma;
- avviare un’impresa individuale;
- sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa con rapporto mutualistico di attività lavorativa da parte del socio;
- sviluppare a tempo pieno e in modo autonomo l’attività autonoma già iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente che, essendo cessato, ha dato luogo alla Naspi (articolo 8, decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22).
La domanda per la Naspi anticipata va presentata entro 30 giorni dall’inizio dell’attività autonoma, dell’impresa individuale o dalla sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa.
Diversamente, se l’attività è stata già avviata durante il rapporto di lavoro dipendente, allora va prima presentata normalmente la domanda per la Naspi, poi, entro 30 giorni, va presentata la domanda di anticipazione.
Per avere l’anticipo sarà necessario presentare della documentazione aggiuntiva, ad esempio la dichiarazione di conferma dell’apertura della Partita IVA ricevuta dall’Agenzia delle Entrate.
Anche la richiesta di anticipazione va inviata sulla piattaforma dell’INPS: trovate tutte le istruzioni nella guida dell’INPS, segnalata nel paragrafo precedente.
Scopri la pagina dedicata alla disoccupazione e al reinserimento lavorativo.
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