Quali sono i documenti da produrre per effettuare l’iscrizione alle categorie protette? Ne parliamo in questo articolo - Scopri le nostre guide complete su invalidità, Legge 104 e pensione anticipata.
Categorie protette: cosa sono e chi ne fa parte
In diversi nostri articoli ci siamo concentrati sulle categorie protette e sul collocamento mirato.
Fanno parte delle categorie protette tutte le persone in età lavorativa:
- affette da invalidità fisica, psichica o sensoriale, o che sono portatori di handicap intellettivo.
- riconosciute invalidi di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi per servizio;
- riconosciute invalidi di lavoro con una percentuale superiore al 33%;
- non vedenti (cecità assoluta o con un residuo visivo non superiore a un decimo a entrambi gli occhi);
- sordomuti (dalla nascita o prima dell’apprendimento della lingua parlata);
- vittime di terrorismo o della criminalità organizzata.
Si può far parte delle categorie protette anche se non si è invalidi o non si è affetto da una patologia. Infatti, l’articolo 18 della Legge 68 del 1999 allarga la platea dei beneficiari anche a:
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- gli orfani e i coniugi di vittime di lavoro, di guerra o di servizio delle pubbliche amministrazioni;
- i coniugi e i figli di soggetti riconosciuti grandi invalidi di guerra, servizio o lavoro;
- profughi italiani rimpatriati;
- gli orfani e coniugi delle vittime della criminalità organizzata e del terrorismo.
L’iscrizione alle categorie protette permette di poter usufruire del collocamento mirato, ovvero di quegli strumenti che “permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi di lavoro e di relazione”.
Per legge, le aziende o i datori di lavoro che hanno dai 15 ai 35 dipendenti occupati devono assumere almeno un lavoratore appartenente alle categorie protette.
Se i dipendenti occupati sono tra i 36 e i 50, l’azienda o il datore di lavoro ha l’obbligo di assumere almeno 2 lavoratori appartenenti alle categorie protette. La quota sale fino al 7% di lavoratori con disabilità in un’azienda con più di 50 dipendenti occupati.
L’assunzione può avvenire tramite chiamata nominativa o numerica, scorrendo l’elenco presente presso i Centri per l’impiego, a cui il lavoratore con disabilità deve necessariamente iscriversi.
Ma quali sono i documenti da produrre per effettuare l’iscrizione alle categorie protette? Ne parliamo a breve.
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Iscrizione alle categorie protette: documenti e come fare
Per l’iscrizione alle categorie protette è necessario recarsi presso il Centro per l’impiego del comune di residenza.
Il primo documento da produrre è il verbale di invalidità civile rilasciato dalla commissione medica dell’ASL di appartenenza, in seguito alla visita medica. Come detto in precedenza è obbligatorio essere stati riconosciuti invalidi civili almeno al 46% (oppure possedere un’invalidità al lavoro almeno del 33%).
Un altro documento necessario è il documento di identità, mentre da qualche anno è obbligatorio anche consegnare il documento di diagnosi funzionale, che viene rilasciato assieme al verbale di invalidità civile e con il quale vengono si descrivono le mansioni lavorative che può svolgere il richiedente.
Ricapitolando, i documenti da produrre e consegnare all’atto dell’iscrizione alle categorie protette sono tre:
- documento di riconoscimento;
- verbale di invalidità civile;
- documento di diagnosi funzionale.
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