Scopriamo se la domanda di Assegno Unico si paga al Caf e quanto costa il servizio. L’articolo contiene anche un elenco delle tariffe aggiornate (scopri le ultime notizie sull’Assegno Unico e sui bonus attivi in Italia. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
L’Assegno Unico va richiesto al Caf o al Patronato?
Prima di andare a vedere se la domanda per l’Assegno Unico fatta al Caf ha un costo, ci sono dei chiarimenti da fare.
Il Caf in realtà si occupa di pratiche fiscali come la compilazione del modello 730 utile per la dichiarazione dei redditi. In pratica offre gli stessi servizi di un commercialista, ma a prezzo più basso grazie ad una convenzione con lo Stato. Al Caf compete anche la richiesta dell’ISEE in corso di validità e questo specifico servizio deve essere gratis.
Il Patronato invece si occupa di pratiche legate alla previdenza, cioè di bonus, pensioni e, più in generale, delle varie cose che coinvolgono l’INPS, a parte l’ISEE. Di conseguenza, a richiedere l’Assegno Unico per voi sarà il Patronato e non il Caf, come specificato nel decreto che introduce la misura (D.lgs. n. 230/2021, art. 6, commi 1-2).
Inoltre, la richiesta dell’Assegno Unico al Patronato, come dei vari bonus, non rientra tra i servizi gratuiti e ha un costo. Tuttavia, si tenga presente che molto spesso Caf e Patronato si trovano insieme, cioè lo stesso ufficio fa sia da Caf che da Patronato.
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La domanda di Assegno Unico si paga al Caf?
La domanda dell’Assegno Unico tramite Patronato ha un costo. Questo costo varia in base alla convenzione che il Patronato ha con il Ministero del Lavoro. L’elenco delle convenzioni con tutti i Patronati, con i rispettivi costi dei servizi, può essere consultato sul sito del Ministero del Lavoro.
Inoltre, a gestire i Caf e i Patronati sono i sindacati, di conseguenza questi prevedono due tariffari diversi per i servizi a pagamento. C’è sempre una tariffa per i non iscritti al sindacato ed un’altra più vantaggiosa riservata gli iscritti.
Molto spesso per gli iscritti al sindacato i normali servizi a pagamento del Patronato sono addirittura gratis, ma dipende dall’istituto e dalla precisa convenzione che ha con il Ministero.
Quanto costa la domanda di Assegno Unico al Caf?
In linea generale, poiché per richiedere l’Assegno Unico è necessario ottenere prima l’ISEE in corso di validità, di base l’intera procedura di richiesta coinvolge sia Caf che Patronato.
Il Patronato non si occupa di richiedere ISEE, ma per ottenerlo dovrete per forza rivolgervi ad un Caf e la richiesta dell’ISEE al Caf è sempre un servizio gratuito!
Una volta in possesso dell’ISEE il Patronato potrà poi richiedere per voi l’Assegno Unico, ma il servizio avrà un costo, che ora vedremo in dettaglio.
Tuttavia, lo ripetiamo, le organizzazioni sindacali offrono quasi sempre tutte e due i servizi, di Caf e Patronato, che sono in contatto tra loro. Molto spesso dovrete recarvi da uno dei due e l’incaricato si occuperà di tutta la trafila, dalla richiesta dell’ISEE alla domanda di Assegno Unico.

I costi della domanda dell’Assegno Unico con i principali Patronati
Per capire quanto costa la domanda di Assegno Unico abbiamo analizzato le convenzioni ufficiali con i diversi Patronati. I vari Caf e Patronati hanno infatti convenzioni diverse con il Ministero, quindi l’utente paga un prezzo differente per i servizi offerti.
I costi di queste prestazioni a pagamento sono poi scontati o addirittura azzerati per gli iscritti al sindacato da cui dipende il Caf o Patronato.
L’iscrizione al sindacato ha un costo di tesseramento iniziale e poi annuale per rinnovare l’iscrizione, a cui si aggiunge la trattenuta sindacale in busta paga mensile.
Sono costi variabili in base ad una serie di fattori, anche all’interno dello stesso sindacato variano in base al tipo di lavoro che si svolge, a quanto si guadagna, ecc.
Ad esempio, il costo iniziale di tesseramento con la CGIL varia tra i 40 ed i 100 euro in media, a seconda dei casi. Mentre, la trattenuta sindacale per gli iscritti in genere è inferiore all’1% dello stipendio.
Patronato INCA CGIL
La convenzione aggiornata con il Patronato INCA CGIL stabilisce un costo di 20 euro per la richiesta dell’Assegno Unico. Questa tariffa si applica però solo se la domanda viene inviata all’INPS dal Patronato per una persona non iscritta alla CGIL.
Per gli iscritti alla CGIL i servizi di patronato sono gratis, quindi potranno richiedere l’Assegno Unico senza ulteriori costi oltre a quelli del costo di iscrizione al sindacato.
Patronato INAS CISL
Il Patronato INAS CISL offre un prezzo più economico per la domanda di Assegno Unico, in base all’attuale convenzione. I non iscritti alla CISL che vogliono richiedere questo servizio tramite Patronato dovranno pagare 15 euro.
Anche in questo caso, per gli iscritti alla CISL, i servizi di Patronato sono gratis, compresa la richiesta di Assegno Unico.
Patronato ITAL UIL
Il Patronato ITAL è quello gestito dalla UIL, altro sindacato che agli iscritti offre gratis i servizi normalmente a pagamento.
Nello specifico, stando alla convenzione odierna con il Ministero del Lavoro, per i non iscritti alla UIL il costo della domanda dell’Assegno Unico è di 16 euro. Mentre per gli iscritti al sindacato il Patronato della UIL offre gratis questo servizio.
Tabella dei costi della domanda di Assegno unico con tutti i Patronati convenzionati
Ecco le tariffe aggiornate, applicate dai diversi Patronati convenzionati, per il servizio di invio della domanda di Assegno Unico.
Istituto | Costo del servizio di domanda dell’Assegno Unico per i non iscritti | Costo del servizio di domanda dell’Assegno Unico per gli iscritti |
Patronato INCA CGIL | € 20,00 | € 0,00 |
Patronato INAS CISL | € 15,00 | € 0,00 |
Patronato ITAL UIL | € 16,00 | € 0,00 |
Patronato ANMIL | € 20,00 | € 0,00 |
Patronato INAC (CIA Agricoltori Italiani) | – € 24,00 (Liguria, Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Emilia R., Trentino A.A., Veneto, Friuli V.G, Toscana, Marche, Umbria, Lazio) – € 12,00 (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) | – € 20,00 (Liguria, Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Emilia R., Trentino A.A., Veneto, Friuli V.G, Toscana, Marche, Umbria, Lazio) – € 10,00 (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) |
Patronato ACLI | – € 24,00 (Liguria, Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Emilia R., Trentino A.A., Veneto, Friuli V.G, Toscana, Marche, Umbria, Lazio) – € 20,00 (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) | – € 16,00 (Liguria, Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Emilia R., Trentino A.A., Veneto, Friuli V.G, Toscana, Marche, Umbria, Lazio) – € 13,00 (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) |
Patronato ACAI | € 15,00 | € 0,00 |
Patronato INAPI (FENAPI) | € 15,00 | € 0,00 |
Patronato INAPA (Confartigianato) | € 24,00 | € 12,00 |
FAQ (Domande e Risposte) sull’Assegno Unico
Quale IBAN va indicato quando si compila la domanda per l’Assegno Unico?
L’IBAN da indicare deve essere per forza intestato al richiedente dell’Assegno Unico. Nel caso di conto corrente cointestato, il richiedente deve essere uno degli intestatari. Inoltre, si deve fare attenzione al fatto che codice fiscale e nome/cognome del richiedente, indicati nella domanda, corrispondano a quelli registrati dalla banca e associati all’IBAN.
Nel caso la prestazione sia divisa tra i genitori e ognuno riceva il 50% dell’importo, si possono indicare due diversi IBAN. Anche in questo caso però gli IBAN devono corrispondere ad un conto (o una carta) intestato ai rispettivi titolari dell’Assegno Unico, cioè uno a un genitore e uno all’altro.
Solo se si presenta domanda di Assegno Unico in qualità di tutore è possibile indicare un IBAN diverso da quello del richiedente e usarne uno intestato al soggetto tutelato.
Come viene pagato l’Assegno Unico?
L’Assegno Unico può essere pagato su:
- conto corrente bancario o postale;
- bonifico domiciliato presso sportello postale;
- libretto postale;
- conto corrente estero area SEPA;
- carta prepagata con IBAN.
Solo i titolari di Reddito di cittadinanza non devono richiedere l’Assegno Unico. Se ne hanno diritto per loro la prestazione scatta in automatico e ricevono il pagamento sulla carta del Rdc.
Se a richiedere l’Assegno Unico è un figlio maggiorenne come avviene il pagamento?
Sempre nelle modalità indicate nella FAQ precedente. L’IBAN però deve per forza essere intestato o cointestato al figlio maggiorenne che richiede l’Assegno Unico.
Se il figlio diventa maggiorenne o supera i 21 anni nel mese di competenza, il mese viene pagato?
Si! Ad esempio, se un figlio compie 22 anni il 1° luglio 2023 e non si ha più diritto all’Assegno Unico per lui, la mensilità di luglio sarà comunque regolarmente pagata.
Quando richiedere l’Assegno unico per ottenere gli arretrati?
L’Assegno Unico spetta dal mese successivo a quello della presentazione della domanda. Ad esempio, richiedendo l’Assegno Unico ad agosto, la prestazione spetta dal mese di settembre. Solo nel caso in cui si presenti domanda entro il 30 giugno 2023 si potranno ricevere gli arretrati, calcolati a partire da marzo 2023.
Quando viene pagato l’Assegno Unico?
L’Assegno unico sarà pagato il 26 luglio 2023 per chi vede questa data sul fascicolo previdenziale del cittadino e fra il 28 e il 31 luglio 2023 per chi aspetta l’Assegno Unico sul Reddito di cittadinanza riferito a giugno 2023.
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