Donazioni agli eredi, sono in arrivo novità che potrebbero modificare in modo significativo questi trasferimenti patrimoniali. La norma che cambia la disciplina era stata inserite nella Legge di Bilancio. Il governo ha deciso però di fare un apposito provvedimento. Vediamo di cosa si tratta. (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Donazioni agli eredi: beni vendibili senza assicurazione
Il cambiamento proposto nel regime delle donazioni potrebbe introdurre un aspetto fondamentale: la possibilità di vendere immobili donati senza la necessità di una assicurazione ad hoc. Questa modifica si differenzia dalle normative precedenti, dove la vendita di questi beni presentava notevoli complicazioni.
Vediamo in questo post come funziona la donazione di soldi ai figli.
Punti chiave della nuova normativa:
- Maggiore flessibilità nella vendita: la nuova legge permette la vendita di immobili ricevuti per donazione senza la necessità di assicurazioni specifiche. Si semplifica così il processo di trasferimento di proprietà.
- Semplificazione delle procedure bancarie: in passato, le banche erano riluttanti a concedere mutui per l’acquisto di immobili donati, a causa della possibilità di richieste di restituzione da parte degli eredi del donante. Con la nuova legge, questo ostacolo viene rimosso, agevolando l’accesso ai finanziamenti.
Ti ricordiamo che la donazione con usufrutto potrebbe evitare il pignoramento.
Impatti sulla vendita di immobili donati:
- Riduzione del rischio per gli acquirenti: gli acquirenti non dovranno più temere di dover restituire l’immobile agli eredi del donante, ma potrebbero dover fronteggiare rischi di azioni legali.
- Maggiore sicurezza per gli istituti di credito: le banche possono concedere finanziamenti con maggiore sicurezza, sapendo che l’ipoteca sull’immobile rimane valida.
- Facilitazione delle transazioni immobiliari: il mercato immobiliare beneficia di questa maggiore fluidità, favorendo così un maggior numero di transazioni.
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La “vecchia” disciplina dei beni oggetto di donazione
La disciplina precedente delle donazioni presentava una serie di complessità, soprattutto in termini di restituzione dei beni e dei diritti degli eredi.
Meccanismi della precedente normativa:
- Rischio di restituzione: se un immobile donato veniva venduto, gli eredi del donante potevano richiederne la restituzione, complicando la vendita.
- Limitazioni per l’acquirente terzo: se l’acquirente richiedeva un mutuo, la possibile richiesta di restituzione dell’immobile da parte degli eredi rendeva inefficace l’ipoteca, portando le banche a negare il finanziamento o a richiedere assicurazioni specifiche.
Problemi pratici sotto la vecchia normativa:
- Complicazioni nella vendita di immobili donati: gli acquirenti erano spesso riluttanti ad acquistare immobili donati a causa del rischio legato alla restituzione.
- Difficoltà nell’ottenere finanziamenti: la restituzione potenziale dell’immobile rendeva problematico per le banche concedere mutui.
- Necessità di assicurazioni specifiche: per mitigare il rischio, spesso si rendeva necessaria la stipula di assicurazioni ad hoc, con un aumento dei costi e delle procedure burocratiche.
Cos’è l’azione di riduzione
L’azione di riduzione è un concetto fondamentale nel contesto delle donazioni agli eredi. Si tratta di un meccanismo legale che interviene quando una donazione pregiudica la quota di legittima che spetta agli eredi. La legittima è quella parte dell’eredità che, per legge, non può essere sottratta agli eredi legittimari, come figli, coniuge e, in alcuni casi, genitori. In particolare se gli eredi esclusi hanno iniziato la causa di riduzione (poi spiegheremo cos’è) entro i dieci anni dalla successione.
Esempio Pratico
Per comprendere meglio, consideriamo un caso ipotetico:
- Un genitore, vedovo o divorziato, possiede un patrimonio di 300.000 euro.
- Ha due figli e decide di donare a uno di essi 150.000 euro.
- Alla sua morte, il patrimonio residuo di 150.000 euro dovrebbe essere diviso tra i due figli.
- Tuttavia, la legge stabilisce che un genitore può disporre liberamente solo di una parte del suo patrimonio (generalmente il terzo, ma varia in base alla legislazione locale).
- In questo esempio, il massimo che il figlio preferito può ricevere legalmente è 200.000 euro (100.000 di legittima più 100.000 della quota disponibile).
- Di conseguenza, i 25.000 euro donati in eccesso costituiscono una lesione della legittima dell’altro figlio.
Processo di riduzione
Quando si verifica un caso di questo tipo, l’azione di riduzione permette agli eredi lesi di richiedere il ripristino della loro quota legittima. Il processo può includere:
- Valutazione del patrimonio: determinare il valore totale dell’eredità al momento della morte del donante.
- Calcolo delle quote: stabilire le quote di legittima spettanti a ciascun erede.
- Verifica delle donazioni: analizzare le donazioni effettuate dal defunto per accertare se hanno leso la legittima degli altri eredi.
- Richiesta di riduzione: l’erede leso può richiedere la restituzione della parte di patrimonio donata in eccesso.
Complessità nella Riduzione
Il processo si complica quando le donazioni non riguardano denaro liquido, ma beni come immobili. In questi casi, è spesso necessario avviare un iter che include:
- Perizie: valutazioni effettuate da esperti per stabilire il valore reale degli immobili donati.
- Negoziazioni tra eredi: tentativi di raggiungere un accordo amichevole prima di procedere legalmente.
- Procedure legali: se non si raggiunge un accordo, si può ricorrere a un intervento giudiziario.
Cosa cambia con la legge di bilancio
La situazione precedente
Prima dell’introduzione della nuova normativa, per le donazioni immobiliari, era comune per gli acquirenti di immobili donati, proteggersi con una polizza assicurativa. Questa polizza tutelava dal rischio di un’azione legale da parte degli eredi legittimari. In Italia, ogni anno venivano emesse circa 20mila polizze di questo tipo, garantendo così la commerciabilità dei beni.
L’impatto della nuova legge
Con l’introduzione della nuova disposizione, si prevede un cambiamento significativo in questo scenario. La modifica potrebbe incidere sui diritti degli eredi legittimi. Ad esempio, in caso di una donazione di beni immobili da parte di un vedovo a una terza persona, come una badante, i figli del vedovo, con la normativa attuale, potrebbero avviare un’azione di riduzione nei confronti del terzo acquirente. Ma, se l’acquirente è assicurato, non perderebbe la casa né subirebbe danni economici.
Il cambiamento nel recupero del valore
Con le nuove norme, i figli dovrebbero richiedere il rimborso del valore della casa alla ex badante. Questo presenta nuove sfide, dato che la badante potrebbe risultare irreperibile o, se rintracciata, nullatenente. In questo scenario, ai figli resterebbe solo un diritto di credito, il che rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla precedente disposizione.
Implicazioni pratiche
Queste modifiche alla legge potrebbero avere diverse implicazioni pratiche:
- Riduzione della sicurezza per gli acquirenti: i nuovi acquirenti di beni immobili donati potrebbero trovarsi a fronteggiare maggiori rischi legali e finanziari.
- Impatto sugli eredi legittimari: gli eredi legittimari potrebbero incontrare maggiori difficoltà nel rivendicare i loro diritti sulle proprietà donate.
- Considerazioni per i donanti: chi intende effettuare donazioni dovrebbe valutare attentamente le possibili conseguenze legali e finanziarie per gli eredi legittimari.
Il cambiamento introdotto dalla Legge di Bilancio solleva quindi importanti questioni sul bilanciamento tra la protezione degli interessi degli acquirenti e quelli degli eredi legittimi, nonché sulle modalità di gestione delle donazioni immobiliari in Italia.

FAQ (domande e risposte)
Quali novità sono previste per le donazioni agli eredi?
Donazioni agli eredi, sono in arrivo novità che potrebbero modificare in modo significativo questi trasferimenti patrimoniali. La norma che cambia la disciplina era stata inserite nella Legge di Bilancio. Il governo ha deciso però di fare un apposito provvedimento. Vediamo di cosa si tratta.
Come cambierà il regime delle donazioni con la nuova legge?
Il governo ha dunque deciso di cambiare in maniera sostanziale il regime delle donazioni. Lo prevedeva una norma prevista dal disegno di Legge di Bilancio e poi stralciata dal Senato e quindi rimandata a un provvedimento ad hoc. La novità, se il testo verrà riconfermato, è che vengono resi vendibili immobili che con le regole attuali erano difficilmente cedibili senza la stipula di un’assicurazione ad hoc.
Che effetto ha la “vecchia” disciplina sui beni donati?
Con le norme attualmente in vigore chi acquista un immobile ricevuto in donazione può sentirsi chiedere dagli eredi del donante (in caso di lesione della quota legittima) la restituzione dello stesso, purché gli eredi legittimati abbiano iniziato la causa di riduzione entro 10 anni dalla successione e comunque entro i venti anni dalla successione. Questo meccanismo complica notevolmente la vendita di immobili donati soprattutto se l’acquirente terzo chiede un mutuo, dato che gli eredi chiedendo a lui la restituzione possono rendere inefficace l’ipoteca. Il risultato è che le banche non concedono il finanziamento, o lo concedono solo a seguito della stipula di un’assicurazione ad hoc.
In cosa consiste la modifica sulla “restituzione” dei beni donati?
La modifica della normativa sulle donazioni: stop alla «restituzione». Con la modifica della normativa gli eredi potranno chiedere solo il controvalore della casa donata (o di altro bene) e, soprattutto, lo potranno chiedere solo a chi ha ricevuto la donazione e non più al terzo acquirente e così l’eventuale ipoteca accesa a garanzia del mutuo rimane efficace, facendo venir meno le riserve degli istituti di credito».
Cos’è l’azione di riduzione in termini di donazioni?
La donazione è a tutti gli effetti un anticipo dell’eredità e quindi una volta aperta la successione bisogna verificare che non sia stata lesa la quota legittima di uno degli eredi. Ipotizziamo un genitore (vedovo o divorziato non ha importanza) che dispone di un patrimonio di 300 mila euro. Ha due figli ma ha una spiccata preferenza per uno dei due e gli dona 150 mila euro. Se all’apertura della successione i 150mila euro rimanenti fossero equamente suddivisi tra i due figli vi sarebbe una lesione della legittima, perché quel genitore ai fini successori può disporre liberamente sono di un terzo del suo patrimonio e quindi al massimo il figlio prediletto può avere 200 mila euro (100 mila di legittima più 100mila della quota disponibile del padre) anziché i 225 mila ottenuti. L’azione di riduzione consiste nella richiesta da parte del figlio che ha ricevuto solo 75 mila euro dei 25 mila euro dati di troppo all’altro. Il guaio è che spesso le donazioni non riguardano beni liquidi di valore certo, con i quali i conti sono presto fatti, ma immobili e quindi, qualora non ci sia accordo tra le parti, è necessario dare via a un lungo iter di perizie.
Quali impatti avrà la legge di bilancio sulle donazioni immobiliari?
La modifica della disciplina sulle donazioni non modifica l’azione di riduzione e quindi gli eredi potranno comunque richiedere il rimborso per le donazioni che ledono la loro quota legittima. Con questa novità si ridurranno di fatto i costi della vendita di immobili ricevuti in donazione, perché non sarà più necessario stipulare polizze assicurative ad hoc, ma verranno anche compressi i diritti degli eredi legittimi, che vedranno limitata la loro possibilità di chiedere il rimborso per le donazioni che non prevedono la loro quota legittima. Una situazione che potrebbe diventare particolarmente complessa nel caso di donazioni significative a terzi, nelle quali gli eredi potrebbero trovare difficoltà nel recuperare il valore degli immobili donati.