Donne in pensione prima dei 60 anni: più facile ma conviene?

Donne in pensione prima dei 60 anni: è più facile rispetto agli uomini, ma conviene davvero? Ecco una tabella riepilogativa dei pro e dei contro.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

6' di lettura

Donne in pensione prima dei 60 anni: è più facile, ma conviene davvero? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE:

Donne in pensione prima dei 60 anni: opzioni

Per le donne, andare in pensione prima dei 60 anni, è più facile rispetto agli uomini, se consideriamo che, per accedere alla pensione anticipata ordinaria bisogna versare un anno di contributi in meno (41 anni e 10 mesi).

Inoltre, si aggiungono il diritto alla pensione agevolata d’invalidità che scatta al compimento dei 56 anni e la pensione per casalinghe, che matura attraverso l’iscrizione a un apposito fondo, nel quale si versano volontariamente anni di contributi per la pensione che matura prima del compimento dei 60 anni.

Attualmente è in vigore una misura previdenziale dedicata esclusivamente alle donne: Opzione Donna, per la quale è prevista una proroga fino al 31 dicembre 2023, con la possibilità di farla diventare strutturale.

In questo articolo andremo ad analizzare tutte le possibilità previdenziali a disposizione delle donne in pensione prima dei 60 anni.

Scopri la pagina dedicata a tutti i modi per andare in pensione in anticipo.

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Donne in pensione prima dei 60 anni: pensione anticipata ordinaria

Iniziamo con la pensione anticipata ordinaria. Per gli uomini è accessibile maturando 42 anni e 10 mesi di contributi. Alle donne, invece, è data la possibilità di uscire prima dal mondo del lavoro, con 41 anni e 10 mesi di contributi versati, a prescindere dall’età anagrafica.

Potrebbe essere un vantaggio importante, ma considerando che tante donne hanno una carriera lavorativa con vuoti contributivi, dovuti a periodi di assenza dal lavoro per alcune necessità, come prendersi cura della famiglia, la maternità e altro ancora, può anche non essere così conveniente.

È complicato, dunque, per le donne, riuscire ad andare in pensione prima dei 60 anni, accedendo alla pensione anticipata ordinaria: significherebbe iniziare a lavorare a 18 anni senza aver mai perso per strada un anno di contributi.

Donne in pensione prima dei 60 anni: pensione anticipata per invalide civili

Un’altra possibilità per donne in pensione prima dei 60 anni è la pensione anticipata agevolata per invalide civili.

Chiaramente questa opzione è aperta alle donne con invalidità civile riconosciuta, pari ad almeno l’80%, oppure alle donne non vedenti.

Alle donne è consentito accedere a questa forma previdenziale al compimento dei 56 anni di età (agli uomini serve aver compiuto 61 anni), con almeno 20 anni di contributi versati.

Per le donne non vedenti il requisito anagrafico scende ulteriormente a 51 anni di età (56 anni per gli uomini) sempre con 20 anni di contributi maturati.

Donne in pensione prima dei 60 anni: Fondo Casalinghe

Abbiamo poi il caso delle donne casalinghe, dal 1° gennaio 1997 tutelate dall’INPS con l’istituzione di un Fondo nel quale versare anni di contributi, al fine di accedere a una pensione.

Il versamento minimo è di 25,82 euro al mese, circa 310 euro l’anno per avere diritto a un anno di contributi: ovviamente, più alto è il versamento, più alto sarà l’importo della pensione.

Il rischio, infatti, è di godere di un assegno di bassissimo importo, che non potrà neppure essere integrato al minimo (526 euro al mese), poiché il sistema di calcolo utilizzato per le pensioni delle casalinghe è quello retributivo.

Il diritto alla pensione scatta al compimento dei 57 anni, con almeno 5 anni di contributi versati nel Fondo. Ma l’agevolazione spetta se l’importo dell’assegno maturato è pari a quello dell’assegno sociale maggiorato del 20% (superiore a 561,72 euro nel 2022).

Altrimenti, si può accedere alla pensione di vecchiaia per casalinghe al compimento dei 65 anni, senza limitazioni o obblighi.

Donne in pensione prima dei 60 anni
Donne in pensione prima dei 60 anni.

Donne in pensione prima dei 60 anni: Opzione Donna

E veniamo a Opzione Donna, che permette alle lavoratrici di andare in pensione prima dei 60 anni.

Le lavoratrici dipendenti possono accedere a questa opzione previdenziale con 35 anni di contributi e 58 anni di età; mentre alle lavoratrici autonome serve aver compiuto 59 anni, a parità di anzianità contributiva.

Si potrebbe pensare che Opzione Donna possa essere un vantaggio enorme per le donne in pensione prima dei 60 anni. Ma, in realtà, la misura nasconde alcuni buchi neri.

Il primo è legato al sistema di calcolo dell’assegno previdenziale, calcolato con le regole del contributivo. Si tiene, dunque, conto degli anni di contributi versati, con il rischio di pagare un prezzo troppo elevato legato all’età anagrafica (58 anni, decisamente inferiore ai 67 anni per la pensione di vecchiaia) e alla retribuzione annua.

Ecco perché, nel 2021, Opzione Donna è stata sfruttata da circa 3.700 lavoratrici 59enni e da oltre 4.600 lavoratrici di età compresa tra i 60 e i 61 anni. Inoltre, è prevista una finestra mobile di 12 mesi per le dipendenti e di 18 mesi per le autonome.

Conviene, allora, Opzione Donna? Più no, che sì. Secondo un calcolo sommario dell’assegno, una lavoratrice che accede a questa forma previdenziale rischia di perdere dal 10 al 30% rispetto alla pensione che percepirebbe a 67 anni.

In conclusione, vi presentiamo una tabella riassuntiva con i pro e i contro delle varie opzioni previdenziali:

DESCRIZIONEPROCONTRO
Pensione anticipata ordinariaUn anno in meno di contributi versati rispetto agli uomini (41 anni e 10 mesi).Per accedere prima dei 60 anni bisogna aver iniziato a lavorare a 18 anni, senza aver mai saltato un anno di contributi
Pensione anticipata per invalidità civileSi può accedere a 56 anni (61 anni per gli uomini) oppure a 51 anni, se non vedenti (56 anni per gli uomini).Occorrono almeno 20 anni di contributi versati e una percentuale di invalidità civile riconosciuta all’80%.
Fondo CasalingheSi può andare in pensione a 57 anni di età, con 5 anni di contributi versati al Fondo.L’agevolazione spetta solo se l’importo dell’assegno di pensione maturato è superiore a 561,72 euro. Inoltre, non è prevista l’integrazione al trattamento minimo.
Opzione DonnaSi può accedere a 58 anni (59 anni per le autonome) con 35 anni di contributi.Si rischia un taglio dell’assegno fino al 30%.
Donne in pensione prima dei 60 anni: tabella riassuntiva

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