Dopo quante bollette non pagate staccano le utenze? Scopriamolo insieme in questo articolo (scopri le ultime notizie su agevolazioni economiche e diritti per la famiglia. Leggi su Telegram le novità su educazione, cura e salute dei figli, gravidanza, consigli per neo-mamme e relazioni familiari. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Nei prossimi pragrafi approfondiremo anche qual è la giusta procedura che i gestori di acqua, luce e gas devono seguire.
Indice
- Dopo quante bollette non pagate staccano le utenze?
- Dopo quante bollette non pagate staccano le utenze: tutti i passaggi
- Dopo quante bollette non pagate staccano le utenze: tutto deve essere chiaro
- Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro
Dopo quante bollette non pagate staccano le utenze?
Pagare le bollette è un obbligo per tutti i cittadini.
In particolare, per evitare di incorrere in sanzioni amministrative o addirittura nell’interruzione di forniture, è necessario che tutti paghino quanto previsto a ogni scadenza.
Il tempo necessario a far applicare il distacco delle utenze per il mancato pagamento delle bollette, varia a seconda delle utenze.
In particolare:
- per le bollette della luce => se non paghi il distacco verrà avviato 20 giorni dopo l’emissione della raccomandata o 15 giorni dopo l’invio della stessa;
- per le fatture del gas => se non paghi la fornitura sarà sospesa dopo minimo 40 giorni solari dal ricevimento del cliente della notifica di messa in mora;
- per le bollette dell’acqua => se non paghi non potrai più avere accesso alla risorsa idrica dopo trenta giorni dalla messa in mora avvenuta per opera del gestore.
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Dopo quante bollette non pagate staccano le utenze: tutti i passaggi
Non pagare le bollette non è mai un atto corretto nei confronti del gestore che fornisce l’utenza domestica. Come hai potuto leggere nel paragrafo precedente, se non paghi una rata non ti viene subito sospesa la fornitura.
Prima di arrivare a questo punto è necessario che il gestore si accorga della tua morosità (oggi è molto più semplice in quanto è tutto digitalizzato e le aziende di fornitura recepiscono in pochi giorni chi sono i cittadini che hanno pagato e chi è a debito).
A questo punto è quasi automatico che scatti l’avviso di pagamento. Si tratta di un sollecito con cui l’ente gestore della fornitura ti ricorda di saldare la bolletta scaduta.
Tra le carte dell’avviso di pagamento riceverai anche informazioni in merito ai tempi massimi, superati i quali rientrerai ufficialmente nella lista dei clienti morosi (in genere si tratta di trenta giorni ndr). Ti saranno comunicate anche quali sono le modalità di pagamento a tua disposizione.
Superato il periodo di messa in mora, se ancora non hai saldato quanto dovuto, riceverai una nuova raccomandata con cui l’ente gestore ti avviserà che o paghi oppure ti staccherà la fornitura.
A questo punto le chance a tua disposizione sono poche: o saldi la bolletta oppure andrai incontro alla sospensione di luce, acqua o gas.
Ricorda che per la successiva riattivazione dell’utenza dovrai pagare una sorta di costo del servizio che si aggira tra i venti e i trenta euro. Questo onere va pagato due volte, sia per la sospensione della fornitura e sia per la successiva rierogazione.

Dopo quante bollette non pagate staccano le utenze: tutto deve essere chiaro
È doveroso specificare che tutto deve essere chiaro per il consumatore, anche quando si trova in una posizione di errore (è moroso per esempio).
I tempi di notifica e invio degli avvisi di sospensione di fornitura, così come le modalità a disposizione per il pagamento delle utenze, devono essere ben presenti e rispettati nelle carte inviate dal gestore.
Se questo non accade infatti, il cliente può presentare ricorso e arrivare anche ad avere diritto a un rimborso per la non corretta sospensione di luce, acqua o gas (l’importo si aggirerebbe intorno ai venti o trenta euro).
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