Quanto durerà l’Assegno di inclusione?

Scopri le novità sulla durata dell’Assegno di inclusione, chi sono i destinatari e come funziona la misura.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
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6' di lettura

In questi giorni si sta discutendo molto dell’Adi, il sostegno economico che a gennaio sostituirà il Reddito di cittadinanza. Una delle questioni più dibattute è la durata dell’Assegno di inclusione. Ecco perché in questo approfondimento ci concentriamo su rinnovo e durata del contributo economico (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Dal 1° gennaio 2024 entrerà in vigore l’Assegno di inclusione, la misura che prende il posto del Reddito di cittadinanza, destinata alle famiglie in situazioni di difficoltà economica e sociale.

Per richiedere il nuovo contributo economico, bisogna appartenere alla categoria dei non occupabili, mentre gli occupabili possono richiedere lo Strumento di attivazione, una misura di accompagnamento al lavoro in arrivo a settembre 2023.

Al momento, non è ancora uscito un decreto attuativo per definire i dettagli di questi due contributi economici, perciò sono molte le persone che hanno dei dubbi sia sull’Assegno di inclusione sia sullo Strumento di attivazione. Una delle domande più frequenti è “quanto dura l’Adi?

Nei prossimi paragrafi ci concentriamo quindi sulla durata dell’Assegno di inclusione e poi ricordiamo gli altri dettagli comunicati finora.

Indice

Durata dell’Assegno di inclusione: quante volte si rinnova?

Dalla pubblicazione del Decreto lavoro del 1° maggio 2023, i cittadini parlano ogni giorno dei provvedimenti previsti dal documento e di come cambierà la situazione tra lavoro, pensioni e altro nei prossimi mesi.

Uno degli argomenti più attesi dopo l’arrivo del documento è stato il Reddito di cittadinanza, e in particolare la misura che lo sostituirà ufficialmente. In base al Decreto lavoro, dal 1° gennaio 2024 il Rdc sarà sostituito dall’Adi, o Assegno di inclusione. Questa misura è destinata solo a una parte degli attuali beneficiari del sussidio anti-povertà, poiché considerati più fragili e impossibilitati a inserirsi nel mondo del lavoro.

In questi giorni, uno degli aspetti in assoluto più discussi del nuovo contributo economico è la durata dell’Assegno di inclusione. I futuri richiedenti, infatti, si chiedono quante mensilità spettano per ogni beneficiario e quante volte si può rinnovare la misura.

Per il momento, dal Decreto lavoro emerge che l’Assegno di inclusione sarà pagato per 18 mesi dopo la prima domanda. Poi ci sarà un mese di sospensione, come accade per il Reddito di cittadinanza, e potrà essere richiesto per ulteriori 12 mesi. In teoria, dalla seconda domanda in poi l’Adi dovrebbe essere rinnovato all’infinito, a condizione che si mantengano i requisiti previsti dalla legge.

Tuttavia, sul punto bisogna ancora aspettare informazioni più precise attraverso un apposito decreto attuativo.

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Durata dell’Assegno di inclusione: a chi spetta

La durata dell’Assegno di inclusione dovrebbe essere uguale a quella del Reddito di cittadinanza, ma solo dopo la prima domanda. Invece, dalla seconda domanda il sussidio dovrebbe essere rinnovato per 12 mesi. In teoria, il rinnovo sarebbe infinito in presenza dei requisiti, ma per avere una risposta certa bisogna aspettare dichiarazioni ufficiali.

Mentre cerchiamo di capire meglio quanto dura l’Assegno di inclusione, potrebbe essere utile ricordare a chi spetta questa misura in arrivo dal 1° gennaio 2024.

Dunque, l’Assegno di inclusione spetta solo ai nuclei familiari non occupabili, ossia coloro che al proprio interno abbiano almeno un componente con disabilità, con almeno 60 di età o minorenne. Secondo il Governo, queste condizioni sono le uniche che giustificano l’erogazione di un sostegno economico, in quanto queste famiglie sono impossibilitate a trovare lavoro.

Oltre alla situazione di salute o anagrafica, bisogna anche rispettare dei requisiti specifici per accedere all’Assegno di inclusione, e cioè:

  • essere cittadino italiano, Ue o extracomunitario con regolare permesso di soggiorno;
  • essere residente in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo;
  • possedere un reddito ISEE non superiore a 9.360 euro all’anno;
  • avere un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui;
  • avere un patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30mila euro;
  • avere un patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, inferiore alla soglia di 6.000 euro;
  • non possedere imbarcazioni o navi da diporto;
  • non possedere autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc;
  • non essere stato sottoposto a misura cautelare personale, a misura di prevenzione o a condanne definitive nei 10 anni precedenti la domanda.

Scopri questa guida con le differenze fra Assegno di inclusione e Gil.

Durata dell’Assegno di inclusione: in foto, una donna e tanti punti interrogativi.

Durata dell’Assegno di inclusione: come funziona e quanto spetta

L’Assegno di inclusione va richiesto in modalità telematica all’INPS tramite il sito online o affidandosi al servizio gratuito di un Caf o patronato.

Come abbiamo visto, il rinnovo dovrebbe essere automatico per 12 mesi, dopo i primi 18 mesi di sussidio, ma su questo si attendono chiarimenti.

Per quanto riguarda l’importo, il contributo economico corrisponde a un massimo di 500 euro al mese per ogni nucleo familiare, moltiplicato per la scala di equivalenza. Alla quota mensile, poi, va aggiunta l’integrazione per chi abita in un immobile in affitto, pari a 3.360 euro all’anno, quindi 280 euro al mese.

Inoltre, se il nucleo percettore è costituito esclusivamente da componenti con più di 67 anni o con disabilità, l’importo mensile sale a 630 euro, ai quali si aggiungono 150 euro di quota per l’affitto. In merito alla modalità di pagamento, è possibile che sarà distribuita una carta apposita per l’Adi, proprio come succede oggi con la Carta Rdc.

Sull’importo, comunque, non si possono fare ipotesi concrete fino alla pubblicazione di un decreto attuativo, in quanto non è chiaro il sistema della scala di equivalenza che sarà adottato. Secondo il Decreto lavoro, la scala di equivalenza arriverà a un valore massimo di 2,2 per nucleo familiare, che aumenta a 2,3 in presenza di persone con disabilità. I disabili, infatti, hanno un punteggio pari a 0,5 nella scala di equivalenza.

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