Questa volta addirittura un festival. Sei concerti in quattro giorni. Un tour iin una meno di una settimana, dal Kansas alla Norvegia, passando per Birminghan e la Francia prima di arrivare in Italia. Tra pop sbilenchi, punk, rock’n roll, vecchio blues, elettronica e psichedelia. Tutto lì, in uno dei centri cruciali della cultura avellinese, il Godot Art Bistrot di Luca Caserta.
E’ l’Egg Festival: 16, 21, 26 e 28 aprile. Quattro date per sei artisti. Porteranno ad Avellino suoni internazionali. E spesso sorprendenti. Certo non banali.
Jae Tyler, dal Kansas tra pop bizzarro, cantautorato e prog
L’Egg Festival parte con Jae Tyler. Arriva dal Kansas, la più improbabile terra per songwriter. Un tizio che ha vissuto anche in Islanda e a Berlino, contaminandosi un bel po’. Fonde nella sua pop e bizzarrìa, cantautorato e prog, con accenni incendiari alla Helkter Skelter. In pratica: un disinteresse manifesto per qualsiasi genere definito e il rigetto della musica monodimensionale.

Un tipo stravagante, come la sua arte. Ma decisamente coinvolgente. Si dichiara pansessuale, non disprezza travestirsi da donna perché “sono un maschio eterosessuale e non capisco perché mi dovrebbe essere vietato sperimentare come sarebbe sembrare una donna”.
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Con Farao puro fascino norvegese
Oltre il genere, come la sua musica.
Dopo Jae Tyler, all’Egg Festival è previsto il concerto (ve lo diciamo: imperdibile), della bellissima Farao, in arte la norvegese Kari Jahnsen. Chitarra e voce, ballad che vi accarezzano il cuore (sentita la cover di Go With The Flow, dei Queen of the Stone Age). Ma nelle sue canzoni c’è anche di più. Come i flirt ripetuti con l’elettronica.

Per la stampa specializzata internazionale è tra le dieci donne che stanno imponendo la rivoluzione musicale nordica.
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Proviene invece da Nancy, si chiama King Automatic, un one man band che al Godot “affilerà le armi”, ovvero gli strumenti, con un one man band nostrano, il mitico N. 71 Monobanda, che arriva da Napoli.
King Automatic, one man band tra Giamaica, rhythm’n’blues e Africa
Con Kimg Automatic siamo di nuovo sul versante della contaminazione totale: suoni giamaicani, rock, rhythm’n’blues, be bop, batterie tribali, sound africano. Un cocktail di suoni che è anche e soprattutto un inno alla liberazione del rock’n roll. Il tutto con testi da vero cantautore.

King Automatic calca le scene dagli anni ’90. E’ stato batterista della punk band francese dei Thundercrack. Poi, con il nuovo millennio, la svolta radicale. E la scelta di diventare, da solo, una band.
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Campiona e riproduce suoni di organo, chitarra e percussioni. Dal vivo crea paesaggi sonori particoloari, anche complessi. Vi sembrerà di ascoltare un’orchestra. Basterà chiudere gli occhi e lasciarsi andare.
N. 71 Monoband, batte un puro cuore punk
La storia di N. 71 Monobanda non è certo meno interessante. E’ napoletano, e il numero 71 richiama proprio quello che dice la smorfia (cercatelo qui). Come dice il suo nome è un one man band, un puro spirito punk rock. Ha iniziato a metà degli anni ’90, con gli Sbirros. Poi è stato conquistato dal punk. Con i Female Toubles ha girato gli Stati Uniti. Da one man band è stato in tour nel Sudamerica. Ma non solo. In tutta Europa è stato anche conosciuto come Stupid Robot, per i suoi dj set. Number 71 Monobanda ha fatto il suo esordio dodici anni fa. Sarà una esperienza vederlo all’Egg Festival.
Elli de Mon, alle radici del blues
Dopo due onmanband, non poteva che arrivare sul palco del Godot Art Bistrot, una onegirlband. Elli de Mon, al secolo Elisa De Munari, èp una ragazza vicentina: ha la voce che graffia il cuore e suona chitarra, sitar e percussione.

Canta il blues del diavolo, quello di Robert Johnson. Sarà un concerto intimo, con momenti ci incantevole cupezza.
Dorcha, il punk della superband girl
L’Egg Festival si chiude con un supergruppo pop di sole donne, le Dorcha. Sintetizzatori, archi, elettronica e ritmi heavy.

Difficile definirle, viaggiano tra il punk più classico, al pop stralunato, al math pop carico di psichedelia. Il tutto con una elettronica che martella. Da non perdere.
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