Pensioni assistenziali in Italia: quali sono e come averle

Elenco delle pensioni assistenziali in Italia: ecco quali sono, i requisiti per poterne beneficiare e i limiti reddituali da rispettare.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

7' di lettura

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Indice

Elenco delle pensioni assistenziali in Italia

Le pensioni assistenziali sono erogate dall’INPS allo scopo di aiutare il cittadino che si trova in condizioni economiche precarie.

Buona parte di queste prestazioni, per poter essere erogate, è soggetta a limiti di reddito.

L’elenco delle pensioni assistenziali in Italia comprende:

Vanno distinte le prestazioni assistenziali erogate senza il versamento dei contributi (pensioni di invalidità civile, ai ciechi, ai sordomuti, le varie indennità, l’Assegno Sociale e la Pensione di cittadinanza), da quelle a cui si può accedere solamente rispettando un requisito contributivo (pensione di inabilità lavorativa e Assegno ordinario di invalidità).

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Elenco delle pensioni assistenziali in Italia: pensioni di invalidità

L’assegno mensile di assistenza per invalidi parziali e la pensione di invalidità civile sono due delle prestazioni assistenziali previste dal nostro ordinamento.

Si ha diritto all’assegno mensile con una percentuale di invalidità compresa tra il 74 e il 99%, riconosciuta dall’apposita commissione medica dell’Asl competente al termine della visita di controllo.   

Quando l’invalidità riconosciuta è del 100% si ha diritto alla pensione di invalidità civile, sempre previa visita medica di controllo.

Le due prestazioni hanno lo stesso importo: nel 2023 è pari a 313,91 euro al mese, per 13 mensilità. Cambiano, però, i requisiti reddituali per richiederla: per l’assegno per invalidi parziali è necessario dichiarare un reddito personale annuo non superiore a 5.391,88 euro, mentre per la pensione di invalidità il limite massimo è fissato a 17.920 euro annui.

A queste si aggiungono le due pensioni erogate ai non vedenti. Bisogna distinguere la pensione ai ciechi civili parziali (ventesimisti) dalla pensione ai ciechi civili assoluti.

I primi sono coloro che hanno un residuo visivo non superiore a un ventesimo in entrambi gli occhi, con eventuale correzione. Hanno diritto a una pensione da 232 euro al mese, per 13 mensilità, se il reddito personale annuo non è superiore a 17.920 euro.

I ciechi civili assoluti sono coloro che hanno un residuo visivo, a entrambi gli occhi, pari a zero. Se accertata l’invalidità si ha diritto a una pensione di 339,48 euro al mese, per 13 mensilità, se il reddito personale annuo non è superiore a 17.920 euro.

Ai sordi o sordomuti, invece, spetta una pensione di 313,91 euro al mese, per 13 mensilità (o 395,84 euro secondo i limiti reddituali), con un reddito non superiore a 17.920 euro.

Elenco delle pensioni assistenziali in Italia: le indennità

Ci sono poi delle indennità riconosciute dall’INPS in presenza di particolari condizioni di salute, che spettano a prescindere dall’età anagrafica e dal reddito dichiarato.

Ad esempio l’indennità di accompagnamento per invalidi civili viene erogata agli invalidi totali (100%) impossibilitati a deambulare senza accompagnatore o a svolgere azioni quotidiane di vita senza assistenza. Nel 2023 l’importo dell’indennità è di 527,16 euro al mese, per 12 mensilità.

L’indennità di accompagnamento per ciechi totali viene erogata alle persone non vedenti non autonome: il suo importo è di 959,21 euro per 12 mensilità. C’è poi l’indennità di comunicazione per sordi (261,11 euro per 12 mensilità).

L’indennità di frequenza, invece, viene riconosciuta ai minorenni invalidi, che presentano difficoltà persistenti nello svolgimento delle attività e delle funzioni proprie della minore età e frequentano scuole pubbliche o private, oppure centri di formazione o addestramento professionale o ancora centri ambulatoriali diurni o semi-residenziali specializzati in trattamenti terapeutici, riabilitazione e recupero di persone con handicap.

Questa è l’unica indennità che prevede il rispetto di un requisito reddituale: 5391,88 euro di reddito personale annuo, per 313 euro di importo mensile (senza tredicesima).

Elenco delle pensioni assistenziali in Italia: prestazioni con contributi

Alle prestazioni assistenziali senza contributi si aggiungono le prestazioni che richiedono il rispetto di un requisito contributivo minimo per poter essere erogate.

Parliamo dell’Assegno ordinario di invalidità e della pensione di inabilità lavorativa.

La prima spetta ai lavoratori riconosciuti invalidi con una percentuale compresa tra il 66 e il 99%. È necessario, ai fini dell’ottenimento della misura, aver versato almeno 5 anni di contributi, di cui almeno 3 negli ultimi 5 anni prima di presentare la domanda. L’Assegno è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa.

A differenza della pensione di inabilità lavorativa che, essendo erogata agli inabili totali (100%) non consente di continuare o di riprendere a lavorare. Anzi, è necessaria l’interruzione del rapporto di lavoro e la cancellazione da elenchi o albi professionali. Anche la pensione di inabilità lavorativa richiede il rispetto del requisito contributivo minimo: 5 anni di contributi, di cui almeno 3 negli ultimi 5 anni di vita.

L’importo delle due prestazioni si calcola sul montante contributivo accumulato dal lavoratore, come una normale pensione previdenziale.

Elenco delle pensioni assistenziali in Italia
Elenco delle pensioni assistenziali in Italia: nella foto una lavagna, con una casella spuntata.

Elenco delle pensioni assistenziali in Italia: Assegno Sociale e Pensione di cittadinanza

Completiamo la panoramica sull’elenco delle pensioni assistenziali in Italia con l’Assegno Sociale e la Pensione di cittadinanza.

L’Assegno Sociale è una prestazione economica erogata a domanda ai cittadini residenti in Italia da almeno 10 anni, che vivono in condizioni economiche disagiate.

È un sostegno che lo Stato versa a chi non ha maturato contributi necessari ad accedere a una delle pensioni in vigore.

Per poterne beneficiare è obbligatorio aver compiuto 67 anni e possedere un reddito personale pari a zero o un reddito da coniugato non superiore a 13.085,02 euro annui: in questo caso spetta l’Assegno Sociale in misura piena, 503,27 euro al mese per 13 mensilità.

Invece, con un reddito personale superiore a 0 euro, ma inferiore a 6.542,51 euro l’anno, si ha diritto all’Assegno Sociale in misura ridotta, di importo pari alla differenza tra il limite massimo di reddito e il reddito personale del richiedente.

Infine, abbiamo la Pensione di cittadinanza che, come il Reddito di cittadinanza uscirà di scena nel 2024.

La prestazione spetta ai nuclei familiari dove è presente almeno una persona di 67 anni, che rispetta questi requisiti patrimoniali e reddituali molto stringenti:

  • un ISEE ordinario o minorenni in corso di validità inferiore a 9.360 euro;
  • un patrimonio immobiliare in Italia e all’estero inferiore a 30mila euro, senza considerare la casa di abitazione;
  • un patrimonio mobiliare che sia inferiore a 6mila euro per i nuclei composti da un solo componente, 8mila euro per i nuclei composti da due componenti e 10mila euro per i nuclei composti da tre o più componenti;
  • un reddito familiare che non dovrà superare la soglia annua calcolata moltiplicando il valore 7.560 euro per la scala di equivalenza;
  • non avere autoveicoli immatricolati per la prima volta nei sei mesi antecedenti la domanda di RdC/PdC, oppure autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc;
  • non possedere navi e imbarcazioni da diporto.

Abbiamo visto l’elenco delle pensioni assistenziali in Italia. Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sulle pensioni:

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