Si può ereditare la casa popolare? Scopri nell’approfondimento in quali casi, legalmente, è possibile ereditare un alloggio popolare e quando invece non si può. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Si può ereditare la casa popolare: in quali casi è legalmente possibile?
- Si può ereditare la casa popolare: quando è vietato
- Si può ereditare la casa popolare: i requisiti per ottenerla
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Si può ereditare la casa popolare: in quali casi è legalmente possibile
Cosa succede a un alloggio popolare nel momento in cui l’assegnatario muore? La risposta a questa domanda non è unica, perché le regole cambiano a seconda del Comune di appartenenza.
In linea generale, possiamo dire che l’alloggio dovrebbe tornare nella disponibilità dell’ente che ha emesso il bando (Comune, Regione, Istituto Case Popolari).
Gli eredi, dunque, non hanno la possibilità di ereditare la casa popolare.
Il Comune o l’ente assegnatario, però, potrà derogare a questa linea generale, riservando l’alloggio agli eredi o permettendo loro di scavalcare le graduatorie.
Tuttavia, questo può avvenire solo nel caso in cui gli eredi convivano con l’assegnatario e abbiano la stessa residenza al momento della morte.
Restano però centrali alcuni requisiti che anche gli eredi devono rispettare:
- non avere altri immobili di proprietà;
- avere la residenza con l’assegnatario.
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Si può ereditare la casa popolare: quando è vietato
Secondo la Corte di Cassazione, ereditare una casa popolare è sempre vietato. L’unico modo per ottenere l’assegnazione dello stesso alloggio dopo la morte dell’assegnatario, è che ci sia un provvedimento ad personam da parte del Comune o dell’ente assegnatario.
Questo significa che, in caso di morte dell’assegnatario, la locazione cessa in automatico e la casa ritorna nella disponibilità dell’ente.
Gli eredi perdono, di conseguenza, ogni diritto. L’unica possibilità che hanno è richiedere al Comune l’assegnazione della stessa casa dove hanno vissuto con l’assegnatario ormai defunto.
Sarà il Comune a decidere se procedere all’assegnazione o se concedere un diritto di prelazione agli eredi in un successivo bando.
Il subentro automatico degli eredi avviene solo quando la casa sia stata riscattata e l’atto di vendita stipulato.
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Si può ereditare la casa popolare: i requisiti per ottenerla
Quali sono i requisiti per ottenere un alloggio popolare?
I requisiti fondamentali per partecipare al bando e chiedere l’assegnazione di una casa popolare sono i seguenti:
- non essere proprietari di altri immobili;
- non essere titolari di diritti reali di godimento su immobili o parte di essi;
- essere proprietari di un alloggio inadeguato alle esigenze familiari (tipo un monolocale per una famiglia di sei persone o un appartamento fatiscente);
- non aver subito uno sfratto da un’altra casa popolare negli ultimi cinque anni;
- non aver occupato case popolari negli ultimi cinque anni;
- risiedere nel territorio comunale.
Il limite ISEE per aver diritto all’assegnazione di un alloggio di edilizia popolare varia in base alle Regioni e viene stabilito all’interno del bando emanato dagli enti locali.
Di solito le famiglie che hanno un valore ISEE-ERP inferiore ai 20mila euro possono presentare una domanda per l’assegnazione di una casa popolare.
Una volta presentata la domanda, l’ente gestore forma una graduatoria che viene pubblicata dal Comune. Se gli alloggi sono già costruiti, il Comune contatta le famiglie interessate.
Se invece si tratta di costruzione di nuovi alloggi, i vincitori dovranno attendere la realizzazione degli immobili.
Qual è il procedimento per ottenere un alloggio popolare?
Innanzitutto, precisiamo che l’assegnazione delle case popolari non è gratuita, perché lo Stato chiede un contributo a titolo di canone di locazione, una somma irrisoria se paragonata ai prezzi di mercato.
Il canone richiesto è proporzionato alla situazione reddituale dell’inquilino. L’Istituto Autonomo Case Popolari è un ente pubblico che si occupa della gestione dell’edilizia pubblica per l’assegnazione di case ai meno abbienti.
Questi sono presenti su tutto il territorio regionale e hanno una competenza provinciale.
La procedura per ottenere una casa popolare si basa su un bando di partecipazione pubblico e su una domanda. In base al punteggio (calcolato tenendo conto di diversi fattori), si potrà ottenere o meno l’abitazione.
In poche parole la procedura è la seguente:
- pubblicazione del bando;
- invio della domanda;
- graduatoria;
- assegnazione dell’abitazione.
La domanda va inoltrata all’ente che ha emesso il bando, che può essere:
- il Comune;
- la Provincia;
- la Regione.
La domanda, se corredata di tutti i requisiti richiesti dal bando, permetterà di essere inseriti in una graduatoria e, se si hanno abbastanza punti, quando verranno costruiti nuovi alloggi oppure quando si libereranno quelli esistenti, l’ente pubblico provvederà ad assegnare una casa alla famiglia che ne ha diritto.
Quali sono i documenti da allegare per ottenere una casa popolare?
I documenti necessari sono i seguenti:
- copia del documento d’identità;
- marca da bollo dell’importo fissato dall’ente pubblico;
- l’ISEE-ERP. Rispetto all’ISEE classico, per l’ISEE-ERP ai fini dell’assegnazione delle case popolari vengono considerati il reddito al netto dell’IRPEF, emolumenti non imponibili, ulteriori detrazioni dal reddito come spese mediche, non sono ammesse franchigie al reddito e al patrimonio e un’ulteriore detrazione dal reddito per l’effettiva spesa di assistenza per soggetti portatori di handicap.
Abbiamo visto se si può ereditare la casa popolare.
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