A gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza sarà sostituito dall’Assegno di inclusione e non tutti gli attuali percettori avranno diritto alla nuova misura. In questo approfondimento analizziamo quanti e quali sono i principali esclusi dall’Assegno di inclusione (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Come sappiamo, alla fine del 2023 il Reddito di cittadinanza scomparirà e molte famiglie che oggi lo percepiscono rimarranno senza misure di sostegno. Anche se per il 2024 è prevista l’entrata in vigore dell’Assegno di inclusione, il Governo ha messo in chiaro fin dall’inizio che non tutti gli attuali beneficiari del Rdc ne avranno diritto.
In attesa della pubblicazione del decreto attuativo che chiarirà tutti i dettagli sul futuro contributo economico per famiglie, facciamo un quadro generale degli esclusi dall’Assegno di inclusione, sulla base dell’ultima relazione di Bankitalia.
Indice
- Esclusi dall’Assegno di Inclusione: quanti cittadini
- Esclusi dall’Assegno di Inclusione: anche molti stranieri
- Esclusi dall’Assegno di Inclusione: requisiti per ottenerlo
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Esclusi dall’Assegno di Inclusione: quanti cittadini
Il report annuale di Bankitalia ha fornito un quadro completo sulla quantità dei nuclei familiari che da gennaio 2024 saranno esclusi dall’Assegno di inclusione. Nonostante i numerosi tagli che coprono oltre i due terzi dei beneficiari, il risparmio dello Stato risulta inferiore rispetto a quello sperato. Il passaggio dal Rdc all’Adi, infatti, porterà a un risparmio di circa 2 miliardi di euro, ossia la metà di quanto necessario per confermare lo sgravio contributivo del 2% o 3% in busta paga.
In particolare, la relazione annuale suddivide la stretta causata dall’Assegno di inclusione in due categorie:
- quantitativa, in quanto sono esclusi dall’Assegno di inclusione i nuclei familiari che non comprendono almeno un minorenne, una persona con disabilità o un componente di età pari o superiore a 60 anni;
- qualitativa, a causa dei requisiti reddituali e soprattutto della scala di equivalenza. Se da un lato il reddito familiare non può superare i 6.000 euro annui (come per il Rdc) da moltiplicare per la scala di equivalenza, il calcolo di quest’ultima cambia in modo svantaggioso, non includendo più i componenti maggiorenni del nucleo. Ne consegue quindi un requisito reddituale più severo del Reddito di cittadinanza, che anche rientrando nell’ISEE di 9.360 euro di ISEE non assicura l’erogazione dell’Adi.
Il risultato di queste restrizioni è un taglio del 30% degli attuali beneficiari del Reddito di cittadinanza a causa della stretta legata al nucleo familiare e un taglio del 10% a causa del requisito reddituale.
In totale, solo il 60% degli attuali percettori del Rdc avranno accesso all’Assegno di inclusione, con un importo che a seconda delle situazioni specifiche può essere vantaggioso o meno rispetto a quanto si riceve oggi con il Reddito di cittadinanza.
Leggi alcuni esempi di calcolo dell’Assegno di inclusione.
Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.
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Esclusi dall’Assegno di Inclusione: anche molti stranieri
Nel gruppo di beneficiari che con ogni probabilità saranno esclusi dall’Assegno di inclusione rientra anche una quantità considerevole di cittadini stranieri.
Oggi, sappiamo che per avere diritto al Reddito di cittadinanza bisogna avere la residenza in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. Con l’Assegno di inclusione, invece, questo requisito viene allentato, in quanto prevede solo 5 anni di residenza in Italia per ottenere il contributo economico.
Tuttavia, ciò non impedisce a molti percettori stranieri di rischiare di perdere il sussidio anti-povertà a causa della stretta qualitativa e quantitativa.
In particolare, secondo la relazione annuale di Bankitalia, se da un lato si registrerà un aumento del 20% della platea di beneficiari grazie al requisito di 5 anni di residenza, dall’altro lato i requisiti rimanenti previsti dall’Adi obbligheranno molti stranieri a rinunciare al contributo economico.
In base ai dati, nel complesso ci sarà un taglio superiore al 66% tra le famiglie straniere che attualmente percepiscono il Reddito di cittadinanza.
Leggi anche quanto danno a figlio con l’Assegno di inclusione.

Esclusi dall’Assegno di Inclusione: requisiti per ottenerlo
Come abbiamo visto dai paragrafi precedenti, sono molti i cittadini che rimarranno esclusi dall’Assegno di inclusione a partire da gennaio 2024 e dovranno cercare altre misure di supporto per famiglie in difficoltà.
Scopri tutti gli obblighi dell’Assegno di inclusione.
Visto che abbiamo parlato della stretta dell’Assegno di inclusione dal punto di vista dei requisiti, potrebbe essere utile ricordare brevemente quali sono le condizioni richieste per accedere alla nuova misura di contrasto alla povertà:
- cittadinanza, residenza e soggiorno nell’Unione europea o titolarità del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o status di protezione internazionale;
- residenza in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo, rispetto al momento della presentazione della domanda;
- ISEE, in corso di validità, non superiore a euro 9.360; nel caso di nuclei familiari con minorenni, l’ISEE è calcolato ai sensi dell’art 7 del DPCM n.159 del 2013;
- reddito familiare inferiore a 6.000 annui euro (7.560 annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni e/o in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza) moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza;
- un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore ad euro 30.000 (con esclusione della casa di abitazione di valore ai fini IMU non superiore a euro 150.000);
- un valore del patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di euro 6.000, aumentato di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di euro 10.000, e incrementato di ulteriori euro 1.000 per ogni minorenne successivo al secondo. Questi massimali sono ulteriormente incrementati di euro 5.000 per ogni componente in condizione di disabilità e di euro 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza presente nel nucleo;
- godimento di beni durevoli: nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei trentasei mesi antecedenti la richiesta, nè avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto nonché di aeromobili di ogni genere;
- per il beneficiario dell’assegno di inclusione, non essere sottoposto a misura cautelare personale, a misura di prevenzione, e non avere sentenze definitive di condanna.
L’Assegno di inclusione spetta ai disoccupati?
Inoltre, non ha diritto all’Assegno di inclusione il nucleo familiare in cui un componente risulta disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa o la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.
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