Evasione fiscale, all’algoritmo non sfugge nulla: incrocia banche dati, verifica anche conti correnti e bollette. (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
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È l’arma finale contro gli evasori fiscali e potrebbe partire già a luglio. L’algoritmo è pronto da due anni e non è mai stato messo in funzione per i limiti che sono stati imposi dal Garante della Privacy. Ma ora siamo a una svolta e nei prossimi giorni potrebbe arrivare il sì definitivo.
I dubbi del Garante sono noti: lo strumento anti evasione fiscale incrocia infatti un elevato numero di banche dati che sono nella disponibilità dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.
Con questo sistema i contribuenti a rischio evasione avranno vita difficile.
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Evasione fiscale: all’esame del Garante
L’algoritmo è stato inviato al Garante della Privacy il 26 maggio e contiene tutte le modifiche che sono state richieste, ovvero le procedure per la pseudo-anomizzazione dei dati.
La nuova bozza è ora sotto esame. Il parere del Garante è l’ultimo pezzo del puzzle, poi lo strumento diventerà operativo.
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Il governo spinge per l’approvazione immediata, anche perché una maggiore efficienza del Fisco è uno dei punti chiave che l’Europa ci chiede per il piano di ripresa e resilienza. Con l’Ue abbiamo preso un impegno importante: aumentare del 15% le lettere da inviare ai contribuenti e con le quali si chiede di rientrare dei debiti prima di avviare un accertamento formale (e il successivo invio delle cartelle esattoriali).
Evasione fiscale: 2,5 milioni di lettere
Il 15% in più di lettere è riferito al 2019, quando ne furono inviate 2,13 milioni. Una operazione che ha consentito all’erario di incassare 1,2 miliardi di euro.
Con il 15% in più si arriverà nel 2022 a 2,5 milioni di solleciti. Ma l’operazione sarà possibile solo se verranno incrociati i dati di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza. E per farlo serve che l’algoritmo sia operativo.
Ci spieghiamo meglio: le lettere potrebbero inviarle anche senza quello strumento, ma l’algoritmo consentirebbe di andare a colpo sicuro (o quasi).
Evasione fiscale: i dati da incrociare
Ma quali dati si possono incrociare?
Molti, una lista che consente appunto di individuare con margini di errore prossimi allo zero i possibili evasori fiscali:
- conti correnti;
- vecchi accertamenti;
- carte di credito;
- bollette di luce e gas;
- spese per lo sport;
- registri immobiliari;
- registri mobiliari;
- spese sanitarie.
Le obiezioni del Garante si sono soffermate proprio su quest’ultima casella, le spese sanitarie. E infatti nella versione dell’algoritmo in attesa del parere definitivo potrebbero essere state escluse (i dati sono stati ritenuti troppo sensibili).
Evasione fiscale: le due liste
Ma vediamo come funzionerà l’algoritmo contro l’evasione fiscale.
L’intelligenza artificiale creerà due liste di contribuenti (due dataset):
- la prima verifica consentirà di riconoscere i cittadini che sono ritenuti a rischio di evasione;
- la seconda verifica sarà di controllo con la formazione di un elenco di contribuenti che hanno un più elevato rischio di evasione fiscale.
Fino a questo punto, e per ovvie ragioni di privacy, i singoli contribuenti resteranno anonimi. Solo quando l’Agenzia delle Entrate deciderà di inviare le lettere di sollecito o di avviso di accertamento, sarà reso note il nome del cittadino che si sospetta abbia evaso il fisco.

Evasione fiscale: recupero crediti semplificato
E non è tutto. È ormai in dirittura d’arrivo il nuovo decreto legge sulla semplificazione fiscale. All’interno ci saranno dei provvedimento che renderanno le lettere di sollecito molto più efficaci: sarà facilitato e accelerato il sistema di recupero delle somme che si ritiene siano state eluse al fisco.
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