Come si chiama ora l’Ex Bonus Renzi e a chi spetta. L’ex Bonus Renzi quando fu legiferato veniva chiamato anche Bonus 80 euro. Come si chiama oggi? Come lo ritroviamo in busta paga? È un nuovo tipo di Bonus o è lo stesso? E chi ne ha diritto? Scopri tutti i dettagli nel prosieguo dell’articolo.(scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Come si chiama ora l’Ex Bonus Renzi e a chi spetta: nuova denominazione
- Come si chiama ora l’Ex Bonus Renzi e a chi spetta: chi ne ha diritto
- Come si chiama ora l’Ex Bonus Renzi e a chi spetta: a quanto ammonta l’importo
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Come si chiama ora l’Ex Bonus Renzi e a chi spetta: nuova denominazione
L’ex Bonus Renzi oggi si chiama Bonus IRPEF, ma nella busta paga lo ritrovi con la scritta Trattamento Integrativo.
Introdotto dalla Legge di Bilancio 2021, questo Bonus è un sostegno al reddito dei lavoratori fino a 28.000 euro. Questo limite è valido sin dal primo gennaio 2022.
Ecco i punti più importanti che riguardano il Trattamento Integrativo:
- Il Bonus Irpef è un contributo in busta paga che può raggiungere un massimo di 1.200 euro.
- È indicato nella busta paga come “Trattamento integrativo L. 21/2020” e viene concesso a lavoratori dipendenti e a quelli con redditi assimilati che rientrano in una specifica fascia di reddito.
- Fa parte del decreto Cura Italia ed è stato introdotto a partire dal 1° luglio 2020.
- Oltre ai lavoratori dipendenti, il bonus spetta anche a soci lavoratori di cooperative, lavoratori in cassa integrazione, collaboratori con contratto a progetto o co.co.co, stagisti, percettori di borse di studio e altri soggetti specifici elencati.
- Il Bonus tiene conto delle imposte lorde e delle detrazioni in busta paga.
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Come si chiama ora l’Ex Bonus Renzi e a chi spetta: chi ne ha diritto
A chi spetta l’ex Bonus Renzi?
Le categorie di lavoratori a cui spetta l’ex Bonus Renzi nel 2023 sono:
- lavoratori subordinati del settore pubblico o privato;
- soci lavoratori delle cooperative;
- lavoratori atipici e con contratto co. co. co.;
- stagisti e borsisti;
- lavoratori socialmente utili;
- percettori di NASpI;
- lavoratori in cassa integrazione.
I pensionati non hanno diritto di ricevere il Trattamento Integrativo. Solo i titolari di pensioni complementari ne hanno diritto. Non hanno diritto all’ex Bonus Renzi i pensionati INPS.
L’ex Bonus Renzi si riceve in automatico in busta paga e non c’è bisogno di presentare alcuna domanda.
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.

Come si chiama ora l’Ex Bonus Renzi e a chi spetta: a quanto ammonta l’importo
Anche i requisiti per ricevere il Bonus sono stati confermati dalla legge di bilancio e sono i seguenti:
- i lavoratori con redditi inferiori o pari a 15.000 euro riceveranno il massimo, ovvero 1.200 euro annui;
- per i lavoratori che percepiscono tra i 15.000 euro e 28.000 euro, l’ammontare del trattamento integrativo viene determinato tenendo conto dei nuovi scaglioni IRPEF entrati in vigore nel 2022, sulla base dei quali viene calcolato il debito d’imposta IRPEF in base all’ammontare dei redditi.
Questa agevolazione, dunque, è godibile nella sua totalità, solo dalle famiglie che hanno un reddito annuo inferiore o pari ai 15 mila euro annui.
Per i redditi compresi tra i 15.000 e i 28.000 euro, l’ex Bonus Renzi potrebbe essere riconosciuto, sempre per un massimo di 1.200 euro annui, ma con un ulteriore calcolo: il totale delle detrazioni spettanti al lavoratore, che dovrà essere superiore all’imposta lorda.
In questo modo la tua famiglia potrà pagare meno tasse e godere di questa agevolazione.
Se la tua famiglia percepisce un reddito tra i 15.000 e 28.000 euro, non potrai essere certo al 100% di ricevere l’ex Bonus Renzi in busta paga.
Per questo motivo ti converrà chiedere al tuo commercialista o al tuo patronato di fiducia, perché nel caso in cui dovessi ricevere indebitamente l’ex bonus Renzi in busta paga, successivamente potresti essere costretto a restituirlo in un’unica soluzione.
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.
Come si chiama ora l’Ex Bonus Renzi e a chi spetta: quali sono i nuovi scaglioni IRPEF
Nel 2023 verranno attuate delle novità in campo di scaglioni IRPEF.
Attualmente le aliquote degli scaglioni sono:
- Fino a 15.000 euro di reddito 23%
- Da 15.000 euro a 28.000 euro di reddito 25%
- Da 28.000 euro a 50.000 euro di reddito 35%
- Oltre 50.000 euro di reddito 43%
Probabilmente verranno confermate l’aliquota attualmente più bassa e quella più alta, mentre le due centrali (del 25 e del 35%) verrebbero unificate in un’unica aliquota del 27%.
Il sistema a tre aliquote sarebbe solo temporaneo, perché l’obiettivo finale è portare anche l’IRPEF ad un meccanismo di flat tax, senza contrastare la Costituzione.
L’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) deve essere versata da tutte le persone fisiche, residenti e non residenti in Italia, che possiedono un reddito tra quelli previsti dal TUIR e che abbiamo citato sopra.
Gli scaglioni da nuovo anno, quindi, dovrebbero diventare tre: 23%, 27% e 43%.
Chi ci guadagnerebbe da questa modifica? Coloro che percepiscono redditi più alti, con questo cambiamento, pagherebbero meno tasse e ci guadagnerebbero.
Ma, come abbiamo anticipato, l’obiettivo del nuovo Governo è di estendere la flat tax a più contribuenti possibile, cominciando con le Partite Iva e finendo anche all’IRPEF.
In ogni caso, al momento queste novità non sono ancora legge, ma vi terremo aggiornati.
Abbiamo visto come si chiama ora l’Ex Bonus Renzi e a chi spetta.
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