Farmaci e visite mediche, con il 2023 è arrivata una vera stangata per i cittadini con aumenti che in qualche caso vanno oltre il 100 per cento. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Farmaci e visite mediche: medicinali da banco (+5,1 per cento)
- Farmaci e visite mediche: visite mediche
- Farmaci e visite mediche: aumenti visite mediche (cifre)
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Tra dicembre e gennaio il costo dei farmaci più comuni è aumentato del 10,4 per cento. Che non è poco. Ma ci sono medicinali che hanno avuto un incremento del prezzo che va oltre il cento per cento. Senza dimenticare l’aumento medio delle visite mediche, che è stato giustificato con l’impennata dei costi per i materiali e l’energia.
Qualche esempio:
- Tafadil (generico del Cialis): la confezione con 4 compresse da 10 mg è passata da 22,90 euro a 57 euro (+ 149 per cento);
- Sildennafil Zentiya: la confezione da quattro compresse è passata da 12,20 a 24 euro (quasi il 100 per cento).
L’aumento dei prezzi a gennaio non è una novità. La Legge del 24 dicembre numero 537 del 24 dicembre 1993, ha disposto che il prezzo dei farmaci classificati di fascia C possa essere aumentato solo il primo mese dell’anno di ogni anno dispari (come appunto il 2023).
L’aumento, per intenderci, riguarda 1.100 medicinali. I farmaci di fascia C sono quelli a totale carico del paziente (sono esclusi solo i titolari di pensioni di guerra vitalizia, legge 203 del 2000). Si distinguono in:
- farmaci con l’obbligo di prescrizione medica;
- farmaci senza obbligo di prescrizione.
Quelli senza obbligo di prescrizione di suddividono a loro volta in due sottoclassi:
- farmaci utilizzati per patologie di lieve entità (che possono essere pubblicizzati, OTC);
- farmaci senza obbligo di prescrizione medica per i quali non è possibile fare pubblicità (SOP).
Potrebbe interessarti un articolo che spiega come funzionano le farmacie online; in un altro articolo si racconta come in Italia sia difficile trovare 3198 medicinali (a causa della guerra e della pandemia); c’è infine un post che spiega come si possono prenotare le visite mediche in farmacia.
Farmaci e visite mediche: medicinali da banco (+5,1 per cento)
Sono molto rilevanti anche gli aumenti fatti registrare dai farmaci utilizzati per contrastare patologie gravi. È il caso del Dantrium, che viene utilizzato per l’ipermetabolismo fulminante. La confezione da 36 flaconi costa 168,8 euro in più.
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Non sono così clamorosi, ma pure ci sono, gli aumenti dei farmaci di uso comune. È il caso della Tachipirina iniettabile, la confezione da 7 flaconcini è passata da 78,54 a 87,96 euro (incremento del 12 per cento).
Tra gli antidolorifici prendiamo come esempio il Toradol, uno dei più utilizzati per alleviare dolori intensi (come quelli post operatori) e anche altre patologie: il costo della scatola da 10 pillole di 10 mg, è passato da 13,40 a 14,20 euro.
Il Muscoril è un farmaco molto noto, soprattutto per chi soffre di lombosciatalgie acute o croniche (ma anche per altre nevralgie e malattie), oggi costa quasi 20 euro.
In aumento del 5,1 per cento anche i farmaci di banco come Aspirina, Voltaren, Buscopan e Tachipirina in compresse.
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Farmaci e visite mediche: visite mediche
Non sono aumentati solo i farmaci, ma, come accennato, anche le visite specialistiche. Un esempio arriva dal Gruppo Santagostino, che ha 50 milioni di fatturato e 1.300 medici sparsi tra Lombardia, Emilia Romagna e Lazio, e rappresenta quindi un campione importante (lo scorso anno ha trattato 270.000 pazienti). Il costo delle visite e delle ecografie è salito da 65 a 77 euro.
Il motivo? L’incremento dei costi di materiali ed energia.
I primi rincari per le visite si sono registrati in autunno, ma hanno riguardato solo le prestazioni più energivore (esami di laboratorio e la diagnostica per immagini).
Da gennaio gli aumenti sono scattati anche per tutte le visite specialistiche e le ecografie. Ritoccati anche i prezzi di prelievi, odontoiatria, radiografia e risonanza magnetica.
In una lettera inviata ai pazienti il Gruppo Santagostino ha scritto di essere consapevole che «questo rincaro avrà un peso rilevante sul bilancio delle famiglie. Abbiamo cercato in tutti i modi di gestire i costi prima di prendere questa strada, ma una serie di fattori la rendono ormai inevitabile, pena la sopravvivenza stessa di una azienda come la nostra».
Ma gli aumenti sono generalizzati un po’ ovunque in Italia e non riguardano solo determinati gruppo. Sono infatti cresciuti i costi delle visite specialistiche dei medici in libera professione all’interno degli ospedali. Un incremento che oscilla tra i 10 e i 40 euro a prestazione.
Sono stati rivisti al rialzo soprattutto i prezzi che erano stati definiti tra il 2020 e il 2021.

Farmaci e visite mediche: aumenti visite mediche (cifre)
Vediamo un po’ a quanto ammontano gli aumenti delle visite mediche dei liberi professionisti all’interno degli ospedali. Le cifre sono in media, possono variare da ospedale a ospedale e da medico a medico. Ma non in modo rilevante. Vediamo:
- visita ortopedica: da 160 a 200 euro;
- ecografia: da 90 a 130 euro;
- visita ginecologica: da 110 a 130 euro;
- prima visita chirurgica generale: da 180 a 200 euro;
- visita chirurgica di controllo: da 130 a 150 euro;
- visita oculistica: da 108 a 118 euro.
Ricordiamo che per le visite mediche dei liberi professionisti all’interno delle strutture ospedaliere pubbliche l’onorario riservato allo specialista è del 75 per cento della tariffa. Il resto viene suddiviso tra l’azienda, il personale collaborante e l’eventuale personale di supporto. C’è poi una piccola quota (dall’onorario del medico) che deve essere versata al fondo di perequazione e a quello per la riduzione delle liste di attesa.
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