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Fca, mazzette e 007 per spiare General Motors: accuse bocciate ancora in aula

Il giudice distrettuale Paul Borman ha di nuovo archiviato le accuse dell'azienda di Detroit nei confronti della società automobilistica italo-americana.

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2' di lettura

FCA “vince” in Tribunale contro la General Motors, che aveva accusato la compagnia automobilistica italo-americana (Fiat + Chrysler) di aver usato conti offshore per pagare (fra le altre cose) delle tangenti ai dirigenti sindacati dello Wav, un’associazione di metameccanici Usa, ottenendo negoziati favorevoli a danno della GM.

Una concorrenza sleale, questa la ricostruzione di GM, che avrebbe permesso all’azienda italo-americana di contare su manodopera a prezzi fuori mercato o quanto meno agevolati.

Fca, archiviate le accuse di General Motors

Il giudice distrettuale statunitense, Paul Borman, che aveva già archiviato la questione a fine luglio, ha ritenuto le “nuove prove” fornite da General Motors “troppo congetturali”.

FCA aveva definito, la manovra di Gm, come “assurda” e “disgustosa”.

General Motors, grazie a degli investigatori privati, sosteneva di aver trovato conti offshore nelle isole Cayman, in Lussemburgo, in Svizzera, a Singapore e in Italia, soldi che per l’accusa sarebbero serviti a finanziare un ben oliato sistema di bustarelle.

La società di Ditroit ha anche puntato il dito contro l’ex sindacalista e membro del consiglio di amministrazione, Joe Ashton, accusato di essere una talpa e che nei prossimi giorni sarà giudicato per l’accusa di corruzione.

Fca: sceneggiatura di serie B

Fca, in una dura nota, ha spiegato che: “Il ricorso di Gm si legge come una sceneggiatura di un film di serie B. Fca avrebbe pagato spie da infiltrare nella loro compagnia, per estrarre informazioni pagati con soldi che venivano da una vast rete di conti bancari segreti. Nulla di ciò è vero”.

Ne è convinto anche il giudice Borman. Il caso, però, è ben lontano dall’essere chiuso. La vicenda legale, infatti, è solo emblematica di uno scontro fra società automobilistiche che si appresta a diventare una guerra forse senza precedenti. C’è un mercato alle porte, potenzialmente molto remunerativo, come quello delle auto elettriche. Contendenti più “giovani” e molto ambiziosi che ambiscono alla torta, come Tesla. La sfida sarà senza esclusione di colpi, c’è da giurarci.

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