Fido non pagato: cosa si rischia e come difendersi. Scopri quali sono le conseguenze di un fido bancario non pagato e le strategie per difenderti (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Fido non pagato: cosa si rischia?
- Fido non pagato: come difendersi?
- Fido non pagato: che cos’è il fido?
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Fido non pagato: cosa si rischia?
Se hai ricevuto un fido bancario, quali potrebbero essere gli effetti di una mancata restituzione?
Essendo un prestito a tutti gli effetti, il mancato pagamento del fido porta a tutte le conseguenze derivanti dal non restituire un prestito e cioè:
- segnalazione al CRIF;
- decreto ingiuntivo per recuperare le somme non pagate;
- pignoramento mobiliare e immobiliare;
- fallimento aziendale;
- revoca di altri mutui o prestiti concessi da altre banche.
Esistono alcune penalizzazioni per i debitori inaffidabili iscritti al CRIF:
- impossibilità nel ricevere ulteriori prestiti o mutui;
- impossibilità nel ricevere e utilizzare una carta di credito;
- impossibilità nel ricevere e utilizzare un libretto di assegni.
Con l’iscrizione al CRIF inizia un periodo di sofferenza bancaria. Questo fenomeno non fa altro che certificare l’insolvenza del debitore nei confronti del creditore, sia esso istituto di credito o finanziaria.
La sofferenza bancaria si verifica quando la banca che ha concesso il credito ritiene che il suo debitore non sia in grado di estinguere il debito, nemmeno in futuro.
Per fare in modo che inizi il periodo di sofferenza bancaria, toccherà al creditore dimostrare che chi ha ricevuto il prestito non riuscirà a restituire capitale più interessi, né al momento e né in futuro, perché si trova in una permanente situazione di difficoltà economica che non ha speranze di risolversi a breve.
Da gennaio 2021, secondo il regolamento Eba, le regole per diventare cattivi pagatori sono diventate più stringenti.
Molte banche, quindi, potrebbero revocare il fido bancario ad alcuni correntisti se non viene restituita la somma di credito. Alcuni istituti di credito, però, avvisano il correntista prima che possa partire la segnalazione al CRIF, in modo da mettere a posto la propria situazione.
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Fido non pagato: come difendersi?
Se ti dovesse essere revocato il fido bancario, il consiglio è rivolgersi a dei consulenti legali specializzati in diritto bancario.
Il consulente analizzerà i documenti e individuerà la strategia giusta per affrontare la situazione.
I documenti utili sono:
- contratto di apertura del credito;
- estratti conto trimestrali e mensili.
Cosa non fare mai in caso di revoca del fido bancario?
Ci sono alcune azioni da non compiere mai quando ti viene revocato il fido, senza prima aver contattato un consulente esperto:
- Riconoscere il debito. In questo modo il correntista ammette di dover pagare;
- Trattare da soli con il direttore della banca, ma è necessario farsi seguire da un professionista.
- Contrarre un mutuo o un finanziamento per rientrare nei debiti.
- Firmare cambiali. Farlo significa che, in caso di mancato pagamento, dovresti affrontare un procedimento esecutivo.
Scopri la pagina dedicata alla gestione dei debiti e a metodi per evitare il pignoramento.

Fido non pagato: che cos’è il fido?
Abbiamo visto cosa accade con un fido non pagato. Ma cos’è un fido bancario? È l’opportunità che la banca concede ad un correntista di utilizzare un importo maggiore rispetto a quello depositato sul conto corrente.
È un prestito e, come tale, il correntista dovrà pagare alla banca una serie di costi e di spese, compresi gli interessi debitori, calcolati sull’importo del fido e sulle tempistiche di utilizzo.
Il fido è in sostanza un’apertura di credito: la banca concede al correntista di prelevare o utilizzare denaro dal conto, anche se quest’ultimo è in rosso.
Se il fido è di 2.000 euro, questo significa che anche se hai il conto a zero, potrai ancora utilizzare 2.000 euro, perché questa è la tua linea di credito.
Tutti i clienti possono chiedere alla propria banca l’apertura di un fido, ma solo alcuni lo riceveranno. Sì perché l’istituto di credito effettuerà i dovuti controlli sull’affidabilità e la solvibilità del cliente prima di concedere il fido.
I passi per ottenere un fido sono i seguenti:
- presentarti in filiale e compilare un modulo di richiesta;
- attendere che la banca compia l’istruttoria.
I risultati di queste indagini (con richieste alla Banca d’Italia e al CRIF) spingono la banca ad accettare o rifiutare la richiesta, a stabilire l’importo e la durata del fido.
In generale, l’istituto di credito concede un fido bancario solo a quei soggetti che non sono iscritti tra i cattivi pagatori e che hanno una storia creditizia affidabile e solvibile. Una volta ottenuta l’autorizzazione, a quel punto potrai sottoscrivere il contratto.
Un fido bancario può essere molto utile per gli individui che hanno bisogno di una fonte di finanziamento flessibile per le loro esigenze.
Il fido ti concede una liquidità supplementare quando ne hai bisogno. Tieni presente, però, che su questa linea di credito dovrai pagare gli interessi e le spese. Se dovessi avere difficoltà nel pagamento, inoltre, potresti essere iscritto tra i cattivi pagatori.
Abbiamo visto cosa succede in caso di fido non pagato. Ecco gli articoli preferiti dagli utenti su mutui, prestiti e risparmio personale:
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