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Figlio di invalido ha diritto alla reversibilità? Non sempre

Figlio di invalido ha diritto alla reversibilità? Non sempre come vedremo in questo articolo, i requisiti devono essere dimostrati.

di The Wam

Aprile 2022

Figlio di invalido ha diritto alla reversibilità? Sì, ne ha diritto, ma non sempre: come vedremo bisogna rientrate in determinati requisiti. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Un caso che è stato valutato dai giudici nel 2021 ci consente di verificare nel dettaglio quando un figlio inabile può ricevere una quota della pensione del genitore deceduto e quando, in assenza dei requisiti necessari, questo diritto viene meno.

Una situazione che potrebbe essere utile a quanti si trovano o potrebbero trovarsi in una situazione simile. Ve lo diciamo subito: nel caso non commettete gli errori del protagonista di questa storia.

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Reversibilità al figlio inabile al 100%

Il caso riguarda una persona invalida al 100% al momento della morte del padre: ha chiesto al tribunale di accertare il suo diritto a ricevere il 20% della pensione ai superstiti.

Come sapete quella quota spetta al figlio disabile quando è ancora in vita l’altro genitore, in caso contrario, e se cioè fosse stato l’unico erede, quella percentuale sarebbe salita al 70%.

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Reversibilità: la storia

Il fatto. Questa storia riguarda come detto un uomo, invalido al 100%, che ha chiesto il riconoscimento della pensione di reversibilità dopo la morte del padre (titolare di un assegno ordinario di invalidità dal 1975). L’uomo ha affermato di essere a carico del padre al momento del decesso, ad attestarlo la mancanza di reddito negli ultimi due anni.

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L’Inps ha rigettato la domanda, il caso è finito davanti ai giudici del tribunale.

I magistrati hanno ritenuto infondato il ricorso del figlio.

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Vediamo perché.

Partiamo da un presupposto base: il figlio superstite e maggiorenne ha diritto alla pensione di reversibilità sono se viene riconosciuto inabile al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso.

Reversibilità: perché è stata negata

Perché allora i giudici hanno respinto il ricorso del figlio?

Da una prima sommaria valutazione i requisiti sembravano esserci. L’Inps prima e il Tribunale poi hanno invece ritenuto di no. Vediamo per quale motivo.

Per i magistrati “vivere a carico di un genitore” non equivale di fatto ad accertarne la convivenza. Cioè, potresti essere a carico e non convivente (che è un requisito per il diritto alla reversibilità).

Ma non solo: non avere prodotto redditi negli anni precedenti la morte del padre non è ritenuto un elemento determinante per dimostrare che il genitore provvedeva in modo costante al mantenimento del figlio inabile.

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Reversibilità: l’onere della prova

In questo caso l’onere della prova sarebbe spettato al figlio e l’unico elemento che potrebbe confermare di essere a carico del genitore è l’assenza di redditi.

Questo però, come abbiamo visto, non basta (ai sensi dell’articolo 2729 del codice civile) per dimostrare che il padre stesse provvedendo in modo costante al sostentamento del figlio quando è deceduto.

Perché sono assenti anche altri elementi che sarebbero stati essenziali. Uno in particolare: non è stato possibile accertare la composizione del nucleo familiare prima della morte del pensionato. Il figlio si è limitato a produrre una autocertificazione che però non ha il valore di prova in un giudizio civile.

Reversibilità: requisito sanitario

A tutto questo si aggiunge un altro aspetto: il requisito sanitario.

E in particolare per due motivi:

non è stata provata l’assoluta e permanente capacità a svolgere una attività lavorativa (articolo 8 della legge 222 del 1984);

non è stata provata la persistenza dell’invalidità al 100%, riconosciuta sette anni prima della morte del padre.

Il figlio che ha presentato il ricorso non ha neppure allegato le prove sanitarie sulla natura irreversibile delle patologie sofferte.

Il giudice in base a questi elementi non ha potuto che respingere il ricorso del figlio e confermare la legittimità della decisione dell’Inps che ha negato il diritto a ricevere la quota della pensione di reversibilità.

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