Fondi pensione. Con l’incertezza che regna intorno alle pensioni, sull’età, i requisiti e gli importi in costante discesa, è giusto chiedersi se i fondi pensione, la cosiddetta pensione integrativa, possa essere una opzione importante per chi vuole guardare al futuro senza immaginarsi anziano e costretto a vivere di stenti.
Le pensioni di domani saranno meno del 50% dello stipendio che si sta percependo. Per qualcuno potrebbe essere sufficiente, per molti no. Anche per questo sarebbe utile riuscire ad accumulare dei risparmi per integrare, quando si uscirà dal mondo del lavoro, un assegno pubblico inevitabilmente molto ridotto. Forse anche più ridotto di quello attuale. Che è già poca cosa.
Fondi pensione: un supporto alla pensione di vecchiaia
Anche per questo sta crescendo il numero di persone che si sta interessando ai fondi pensione. In linea di principio potrebbero essere un supporto valido per i giorni che verranno e magari contribuire ad aiutarci a vivere una vecchiaia più serena.
I fondi pensione, per intenderci, sono strumenti di gestione del risparmio. Raccolgono e investono il denaro che il lavoratore decide di versare durante la sua attività. E questo consentirà di avere in futuro una doppia contribuzione.
Nel nostro Paese i fondi integrativi sono cresciuti più lentamente rispetto all’estero. Ora la situazione è cambiata, soprattutto per le ragioni accennate prima: per molti la pensione è l’unica forma di sussistenza e trovare soluzioni alternativa più che una scelta sta diventando un’esigenza.
In questo articolo spieghiamo cosa sono i fondi pensione, se e per quale motivo sono convenienti e quali sono i costi.

Piani individuali pensionistici
I fondi pensione possono essere di due categorie:
- fondi chiusi
- fondi aperti
I fondi pensione chiusi sono quelli legati al contratto collettivo di lavoro. Ogni settore ha il suo fondo.
Cosa significa? Che un lavoratore dipendente può avere il contributo del suo datore di lavoro, ma solo a una condizione: deve iscriversi al fondo del suo settore. Del resto, è proprio per questo motivo che vengono definiti fondi chiusi.
I fondi chiusi non hanno nessuna intermediazione con banche o società assicurative.
I fondi pensione aperti sono invece quelli che possono essere attivati da tutti i lavoratori, sia dipendenti, sia autonomi.
I fondi pensione aperti sono invece creati direttamente da banche, società di intermediazione, compagnie di assicurazione e società di gestione del risparmio. Sono molti e nel caso è importante sceglierli dopo aver confrontato costi e rendimenti. Ma è rilevante anche la solidità della struttura finanziaria.
Ci sono anche i piani individuali pensionistici (Pip). In questo caso non parleremo di fondi, ma di assicurazioni con finalità pensionistiche. Sono aperti a tutti, ma hanno condizioni meno vantaggiose. Sarebbe saggio evitarli, sono in genere inefficienti e pieni di costi.

Il vitalizio o la liquidazione immediata (ma non solo)
L’obiettivo di un fondo pensione è uno soltanto: avere una somma di denaro da aggiungere alla pensione. Può essere un vitalizio, ma si può anche scegliere di ricevere la liquidazione immediata del 50% del capitale e percepire una rendita per l’altra metà.
Il fondo pensione è una sorta di salvadanaio dove mettere un po’ di soldi nel corso degli anni.
Può essere utile oggi più di prima anche perché sempre più spesso i lavori sono discontinui e mal retribuiti, con la conseguenza che i versamenti all’Inps non sono sufficienti per garantire un trattamento adeguato una volta che si raggiunge l’età della pensione.

Agevolazioni fiscali
I fondi pensione possono garantire diversi vantaggi fiscali:
il più importante è l’esenzione in fase di contribuzione, si possono dedurre i contributi versati entro i 5.164,57 euro l’anno.
C’è una tassazione agevolata massima del 15% in fase di erogazione della pensione integrativa per capitale e rendita. In genere le normali aliquote Irpef vanno dal 23 al 43%.
È agevolata anche la tassazione sul riscatto del fondo pensione. In particolare se si vogliono utilizzare i fondi pensione come strumenti flessibili, chiedendo anticipi sulle somme versate per l’acquisto della prima casa o in caso di perdita di lavoro, spese sanitarie, e se si sceglie la formula della rendita vitalizia reversibile.
In caso di morte prematura la pensione sarà versata al beneficiario senza alcuna imposta di successione.
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