Garanzia per l’inclusione e lavoro. Scopri nell’approfondimento se il “nuovo” Reddito di cittadinanza, la Garanzia per l’inclusione, sia compatibile con alcuni lavori e in quale misura(scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice- Garanzia per l’inclusione e lavoro: sono compatibili?
- Garanzia per l’inclusione e lavoro: quali sono le novità?
- Garanzia per l’inclusione e lavoro: ci sono tre sussidi
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Garanzia per l’inclusione e lavoro: sono compatibili?
La GIL è compatibile con il lavoro dipendente portato avanti da uno o più componenti della famiglia solo se il reddito guadagnato non supera i 3.000 euro lordi annui.
Questo è lo stesso limite economico da rispettare nel caso in cui si voglia cumulare la GIL con altre indennità, tirocini e stage, o un lavoro temporaneo anche della durata inferiore ad un mese.
La GIL avrà un importo base fino a 780 euro (500 euro di base + eventuali 280 per l’affitto), parametrato alla scala di equivalenza familiare, per un massimo di 1.380 euro al mese o 1.430 euro con un disabile grave.
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Garanzia per l’inclusione e lavoro: quali sono le novità?
I nuovi requisiti da rispettare per percepire la GIL sono:
- la presenza di un componente della famiglia con disabilità, un minore, un soggetto con almeno 60 anni o con una patologia di invalidità civile;
- residenza in Italia da almeno 5 anni;
- l’ISEE non deve superare i 7.200 euro, di molto inferiore a quello attuale fissato a 9.360 euro.
Non ci sono altre novità in merito ai requisiti da rispettare.
Sembrano confermati anche il doppio binario per il calcolo della Garanzia per l’Inclusione al quale si affiancherà di nuovo un contributo per l’affitto, come accade per il Reddito di cittadinanza.
Ci sarà anche una fase 2 che aiuterà i percettori a trovare un lavoro.
La Garanzia per l’inclusione durerà 18 mesi, dopo di che ci sarà un mese di stop non retribuito e potrà essere rinnovata per altri 12 mesi.
Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

Garanzia per l’inclusione e lavoro: le novità sugli obblighi da rispettare
Coloro che percepiscono la GIL entro 30 giorni da quando il beneficio è stato accettato, devono presentare al Centro per l’Impiego la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did).
Entro 90 giorni, l’ente convocherà il percettore. Durante il colloquio si parlerà delle proprie esperienze lavorative e di quale lavoro si preferirebbe e si firmerà il Patto per il Lavoro e per l’Inclusione Sociale.
Chi percepisce la GIL deve obbligatoriamente presentarsi, a seguito di una convocazione, presso un centro per l’impiego, perché lo scopo di questa misura è soprattutto quello di politica attiva del lavoro, ovvero accompagnare il disoccupato a reintegrarsi nel mondo del lavoro.
La convocazione può avvenire tramite SMS oppure una mail, agli indirizzi forniti in fase di compilazione della domanda. Nella notifica ci sarà il giorno e l’ora dell’appuntamento.
Se si non si presenta per due volte di fila, decadrà dal sussidio.
Per i percettori di reddito di cittadinanza, le sanzioni previste si possono trovare dall’art. 7 del D.L. 4/2019. In sostanza, il centro per l’impiego convoca il soggetto che percepisce mensilmente la misura, per proporre un lavoro o un corso di formazione.
L’obbligo alla formazione o alla riqualificazione professionale per un periodo di almeno 6 mesi.
Tutti i beneficiari, dai 18 ai 65 anni di età, dovranno partecipare a questi corsi. Questa è una delle novità principali incluse nella legge di Bilancio 2023.
Il cambiamento è già avvenuto e continuerà in questo 2023, fino all’arrivo del 2024, in cui il sussidio sarà completamente abolito.
Garanzia per l’inclusione e lavoro: ci sono altri due sussidi
Oltre alla GIL sono previsti altri due sussidi: PAL e GAL.
Nel periodo transitorio che va da settembre a dicembre 2023, le persone occupabili che hanno perso l’Rdc, potranno ottenere per tre mesi la PAL, la Prestazione di Accompagnamento al Lavoro.
Il sussidio vale 350 euro al mese se si è single, oppure si trasforma in un contributo pari all’assegno che la famiglia riceveva in precedenza.
Per coloro che non rispettano i requisiti per la GIL, hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni e un ISEE non superiore a 6.000 euro, è prevista la GAL, la Garanzia per l’attivazione lavorativa, dell’importo di 350 euro al mese.
La misura durerà al massimo 12 mesi non rinnovabili e vale fino a 525 euro a coppia.
Garanzia per l’inclusione e lavoro: le nuove severe sanzioni
Il Governo Meloni ha varato nuove sanzioni per chi dichiara il falso. Chi, per ottenere il sussidio, dichiarerà il falso, rischia una condanna tra i 2 e i 6 anni di carcere. Chi invece non comunicherà all’INPS le variazioni del reddito o del patrimonio, come prescritto dalla normativa, rischia da 1 a 3 anni di reclusione.
I percettori condannati ad almeno un anno di reclusione perderanno il sussidio e dovranno restituire anche quello che hanno percepito.
I beneficiari del sussidio dovranno anche mettere in pratica alcuni obblighi stabiliti dalla legge; se non lo faranno, il sussidio decadrà.
Tra le cause aggiuntive di decadenza ci sono:
- la mancata comunicazione dell’aggiornamento dell’Isee;
- la variazione della composizione del nucleo familiare;
- obblighi di corsi di formazione;
- obbligo di firma del patto di lavoro;
- obbligo di reinserimento lavorativo;
- accettazione di offerta di lavoro, congrua o no.
Abbiamo visto la Garanzia per l’inclusione e lavoro, se sono compatibili e come.
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