Garanzia per l’inclusione: requisiti personali o familiari?

Scopri quali tipi di requisiti per la Garanzia per l’inclusione sono inseriti nella bozza del Decreto Lavoro.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
Conoscila meglio

7' di lettura

In attesa del testo ufficiale sulla Gil, ossia la Garanzia per l’inclusione, i possibili beneficiari si stanno chiedendo quali sono i requisiti per la Garanzia per l’inclusione e se fanno riferimento ai singoli cittadini o alle famiglie. In questo approfondimento facciamo chiarezza (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Come avrai sentito e letto negli ultimi tempi, la misura che sostituirà il Reddito di cittadinanza dal 1° gennaio 2024 sarà la Gil ossia la Garanzia per l’inclusione. Si tratta di un contributo economico erogato a cadenza mensile e destinato a una platea di destinatari inferiore rispetto al Rdc.

Tra i vari dubbi che sono emersi nei giorni scorsi dai cittadini c’è il tipo di requisiti per la Garanzia per l’inclusione: sono personali o familiari?

Nei prossimi paragrafi cerchiamo di fare chiarezza, basandoci sulle informazioni contenute nella bozza del Decreto Lavoro. Ricordiamo, infatti, che i dettagli diffusi finora sono solo provvisori, in quanto bisogna attendere il testo ufficiale per avere delle informazioni concrete.

Indice

Requisiti per la Garanzia per l’Inclusione: familiari o personali?

Negli ultimi giorni si sta parlando molto della Garanzia per l’inclusione, il contributo economico che probabilmente sostituirà il Reddito di cittadinanza nel 2024.

Come abbiamo anticipato in apertura dell’articolo, qualsiasi risposta che forniamo ai nostri utenti è frutto di un’ipotesi, basata sulla bozza del Decreto Lavoro, che deve ancora essere approvata in legge. Fino a quel momento, infatti, non è possibile avere notizie certe.

Secondo il testo di bozza, i requisiti per la Garanzia per l’inclusione sono familiari e non personali. Proprio come accadeva con il Reddito di cittadinanza, il contributo economico sarebbe destinato all’intero nucleo familiare, anziché ai singoli componenti.

I destinatari della Gil sono in particolare tutti i nuclei familiari che abbiano almeno un componente con più di 60 anni, con meno di 18 anni, con una disabilità o che percepisca l’assegno per l’invalidità civile. In pratica, tutte le famiglie considerato “non occupabili” dal Governo.

Nello specifico, al momento della domanda bisogna assicurarsi di possedere questi requisiti:

  • avere la residenza in Italia da almeno 5 anni (unico requisito positivo rispetto al Rdc);
  • avere un ISEE del nucleo familiare non superiore a 7.200 euro all’anno, contro i 9.360 euro previsti dal dl 4/2019 (normativa sul Rdc);
  • avere un reddito familiare non superiore a 6.000 euro, moltiplicato per la scala di equivalenza che sarà diversa rispetto a quella del Rdc. Nello specifico, la scala di equivalenza del richiedente avrà il valore di 1, alla quale si aggiunge:
    • 0,4 per ogni componente maggiorenne;
    • 0,15 per ogni minore fino al secondo;
    • 0,10 per ogni minore oltre il secondo.
  • avere un patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro (esclusa la casa di abitazione);
  • avere un patrimonio mobiliare non superiore a 10.000 euro. A tal proposito, non bisogna possedere imbarcazioni da diporto o auto di cilindrata superiore ai 1.600 cc e moto oltre i 250 cc.

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Di seguito, un video dove elenchiamo tutte le informazioni principali che riguardano la Gil, cioè la Garanzia per l’inclusione, e sono inserite nella bozza.

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Requisiti per la Garanzia per l’Inclusione: come funziona

Nel paragrafo precedente abbiamo visto quali sono i requisiti per la Garanzia per l’inclusione e abbiamo ribadito che come per il Rdc, dovrebbero riguardare l’intero nucleo familiare, non i singoli componenti.

In merito al funzionamento della Gil, ci sono alcune similitudini con il Reddito di cittadinanza e alcuni aspetti che invece si discostano dalla misura attivata dal dl 4/2019, a sfavore dei beneficiari.

Una prima differenza riguarda per esempio le condizioni di rinnovo della Gil. Secondo la bozza del decreto, la Gil durerà per 18 mesi dopo la prima domanda, mentre dalla seconda richiesta dopo il rinnovo sarà erogata per 12 mesi. In teoria, da quel momento potrà essere richiesta all’infinito e si rinnoverà ogni volta per altri 12 mesi. Ovviamente questo è possibile solo se restano i requisiti previsti dalla legge per accedere alla misura.

Un altro cambiamento significativo poi riguarda l’importo. Sembrerebbe, infatti, che l’importo riconosciuto dalla Gil ogni mese corrisponda a 500 euro, quindi 6.000 euro all’anno. Anche se sembra lo stesso del Reddito di cittadinanza, in realtà sono state applicate delle modifiche per il calcolo in base alla scala di equivalenza.

Infatti, mentre per il Rdc i figli minorenni corrispondevano a un valore della scala di equivalenza pari a 0,2, con la Gil si considera un valore di 0,15 per ogni minore fino al secondo, che scende a 0,10 per ogni minore oltre il secondo. In questo modo vengono penalizzate le famiglie numerose.

Invece, dovrebbe essere riconosciuto anche con la Garanzia per l’inclusione l’importo aggiuntivo per chi abita in un immobile in affitto. L’integrazione del canone di locazione dovrebbe essere uguale a quella spettante con il Rdc, cioè 280 euro al mese.

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Requisiti per la Garanzia per l’inclusione: in foto, le figure in carta di una famiglia.

Ovviamente, la differenza più grande riguarda la platea di destinatari che ha diritto alla Gil. Come abbiamo visto anche nel paragrafo precedente, sono esclusi dalla misura i cosiddetti occupabili, ossia coloro che si trovano nelle condizioni di lavorare per motivi anagrafici, di salute o di famiglia.

Per questi cittadini, il Governo avrebbe pensato a due soluzioni: da settembre a dicembre 2023 sarà erogata la Pal, ossia la Prestazione di accompagnamento al lavoro, destinata a chi perderà il Rdc dopo 7 mesi nel corso del 2023.

Invece, da gennaio 2023 dovrebbe essere attivata la Gal, cioè la Garanzia per l’attivazione lavorativa, destinata a chi non rientra nei requisiti della Gil e si trova in condizioni di povertà.

Requisiti per la Garanzia per l’Inclusione: incentivi per i datori di lavoro

Nella bozza del Decreto lavoro si legge anche di possibili incentivi per le aziende che assumono i percettori della Gil. SI tratta di bonus destinati ai datori di lavoro per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro dei beneficiari della nuova misura.

Nello specifico, gli incentivi consistono in:

  • sconto del 100% sul pagamento dei contributi per 24 mesi (fino a 8.000 euro all’anno) per le assunzioni a tempo indeterminato;
  • sconto del 50% sul pagamento dei contributo per 12 mesi (fino a 4.000 euro all’anno) per assunzioni a tempo determinato o stagionali.

Per usufruire dell’esonero contributivo, i datori di lavoro dovranno inserire l’offerta di lavoro nel Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL), realizzato appositamente per consentire l’attivazione dei percorsi personalizzati per i beneficiari della Gil.

Inoltre, le agenzie per il lavoro avranno diritto a un incentivo del 30% dell’ammontare massimo annuo per ogni percettore della Gil assunto tramite la piattaforma digitale per la presa in carico e la ricerca attiva del lavoro.

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