Gratuito patrocinio, un milione di persone con redditi bassi ha rischiato di non avere più diritto all’assistenza legale. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Gratuito patrocinio e l’inflazione
- Gratuito patrocinio: l’errore
- Gratuito patrocinio: come doveva essere
- Gratuito patrocinio: gli avvocati
- Gratuito patrocinio: la correzione del governo
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Molte persone con una situazione economica precaria hanno dunque corso il rischio di essere tagliate fuori dal gratuito patrocinio, ovvero dalla possibilità di ricevere assistenza legate a spese dello Stato.
Perché è accaduto? Sono le conseguenze del decreto pubblicato nei giorni scorsi dal ministero della Giustizia sulla Gazzetta Ufficiale. Nel documento viene fissato il nuovo tetto di reddito per accedere al gratuito patrocinio. Il problema è che non è stato considerato l’effetto dell’inflazione, a livelli record da due anni.
Un po’ come è accaduto per i limiti Isee: non sono stati considerati gli aumenti del costo della vita e dei prodotti energetici, oggi sono tante le persone che non rientrano più nelle soglie Isee per ricevere sussidi o bonus, anche se le condizioni economiche sono peggiorate o rimaste le stesse di prima.
Gratuito patrocinio negato e soglie Isee da rimodulare rispetto all’inflazione sono due temi sui quali il governo dovrà intervenire subito per impedire che milioni di persone in stato di bisogno restino esclusi dagli aiuti erogati dallo Stato.
Il governo ha deciso comunque di correre ai ripari, correggendo un errore formale dagli esiti disastrosi per tante persone. Vediamo come si è sviluppata la vicenda e come si è riusciti a scongiurare il peggio. E anche quali sono le nuove soglie di reddito stabilite dall’esecutivo dopo la veloce marcia indietro.
Potrebbe interessarti sapere cos’è e come funziona il gratuito patrocinio; c’è un altro prezzo strettamente correlato al post che stai leggendo e spiega perché molti bonus siano a rischio per l’adeguamento Isee all’inflazione.
Gratuito patrocinio e l’inflazione
La questione che riguarda l’inflazione e le soglie di reddito potrebbe sembrare solo tecnica, in realtà le conseguenze hanno rischiato di essere molto gravi. Una in particolare, si rischia di negare l’accesso alla giustizia alle persone economicamente più fragili.
La vicenda è stata segnalata al governo dal Consiglio Nazionale Forense (CNF) e dall’Organismo Congressuale Forense (OCF). In una nota congiunta hanno chiesto al ministero della Giustizia e al ministero dell’Economia e delle finanze «di aggiornare i parametri economici per l’accesso al patrocinio a spese dello Stato, tenendo conto dell’aumento dell’inflazione, per non incorrere nell’effetto paradossale di escludere dall’istituto persone effettivamente bisognose».
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Gratuito patrocinio: l’errore
Le associazioni forensi hanno segnalato anche l’errore di valutazione che è stato commesso per determinare le soglie di reddito all’inflazione.
L’adeguamento è fissato dall’articolo 77 del Testo Unico sulle spese di giustizia. La norma prevede che venga preso come riferimento l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai (indice FOI) nel biennio precedente all’aggiornamento del limite.
Dovrebbe dunque essere preso come riferimento il biennio 2020-2022. Il governo ha invece optato per il periodo tra il 2018 e il 2020, un periodo durante il quale l’inflazione non era certo ai livelli attuali (era anzi prossima allo zero).
Questa scelta ha comportato un risultato solo all’apparenza insignificante. La soglia di reddito per accedere al gratuito patrocinio è scesa (perché l’indice dei prezzi era in calo) da 11.746,68 a 11.734,93.
Come dite, è poco? Non esattamente, infatti si ignora quello che è accaduto negli ultimi anni. Vediamo.
Gratuito patrocinio: come doveva essere
Se il governo avesse adeguato la soglia al livello dell’inflazione registrata dal 2020 (come del resto dispone la normativa), il tetto di accesso al gratuito patrocinio avrebbe dovuto essere portato a 12.887 euro.
Non poco, mille euro in più rispetto al limite che era stato imposto dal governo.
In pratica l’esecutivo ha emesso un decreto nuovo di zecca, ma con dati che sono vecchi di ben quattro anni.
Il governo ha dunque agito in modo completamente opposto rispetto a quanto viene stabilito nell’articolo 77 del Testo Unico (la normativa di riferimento per le disposizioni legislative e regolamentari in materie di spese della giustizia). Infatti, l’obiettivo principale degli adeguamenti biennali è quello di evitare che l’aumento dell’inflazione escluda dal diritto della difesa a spese dello Stato le persone che sono effettivamente bisognose.
Gratuito patrocinio: gli avvocati
Le associazioni forensi hanno fatto notare che il governo «operando l’adeguamento dei limiti di reddito per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato con un intervallo temporale di due anni rispetto alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo, si verifica l’effetto paradossale che il limite di reddito viene abbassato dopo un periodo nel quale la variazione dell’indice dei prezzi al consumo è aumentato, come è accaduto nel periodo che va dal primo luglio 2020 al 30 giugno 2022, in cui la variazione è stata pari al 9,4 per cento».

Gratuito patrocinio: la correzione del governo
Dopo l’appello degli avvocati il governo è corso ai ripari. Il 10 maggio è stato emanato un decreto interdirigenziale dal Capo Dipartimento degli Affari di Giustizia. Il nuovo limite di reddito per accedere al patrocinio gratuito è stato alzato a 12.828,01 euro.
L’esecutivo ha dunque tenuto conto dell’aumento del costo della vita (dati Istat) nel biennio 2020-2022, e quindi la soglia è stata elevata del 9,4 per cento.
A questo punto c’è da augurarsi che allo stesso modo il governo aumenti anche le soglie Isee per l’accesso a bonus e sussidi, adeguandolo all’inflazione e in questo modo evitare che milioni di persone in disagio economico restino escluse dalle misure di sostegno.
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