I malati possono evitare lo sfratto? Possono cioè a causa della loro condizione evitare di perdere la casa? (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- I malati possono evitare lo sfratto? La regola del 4
- I malati possono evitare lo sfratto? Disabilità
- I malati possono evitare lo sfratto? Altri benefici
- I malati possono evitare lo sfratto? Riduzione del canone
- I malati possono evitare lo sfratto? Due tipologie
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La risposta è sì, gli inquilini malati sono tutelati dalla legge. Il giudice può infatti rinviare di 90 giorni l’esecuzione dello sfratto. Ma sulla base di due condizioni:
- bisogna comprovare la condizione di difficoltà;
- nel frattempo l’inquilino moroso deve impegnarsi a pagare il dovuto al proprietario dell’immobile.
Nel caso la patologia dovesse persistere e l’affittuario dimostra in giudizio che proprio per quel motivo non riesce a onorare le scadenze della locazione, il magistrato potrebbe concedere fino a 120 giorni per mettersi in regola. Ma come vedremo ci sono anche altre possibilità.
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I malati possono evitare lo sfratto? La regola del 4
Ricordiamo che la morosità può essere sanata non più di 4 volte nel corso di 4 anni. Ed entro un limite di 120 giorni da quando si è svolta l’udienza di sfratto.
Scopri la pagina dedicata all’invalidità civile e ai diritti e le agevolazioni collegati.
In sede di giudizio è sempre preferibile dimostrare che le difficoltà siano iniziate solo dopo la stipula del contratto.
In pratica: se affitto una casa, ma sono disoccupato (magari anche a causa di una patologia) avrei dovuto essere già consapevole di non poter onorare il pagamento mensile della locazione.
In caso contrario e se cioè le difficoltà economiche si sono determinate dopo, con l’insorgere o il riacutizzarsi di una malattia che ha comportato la perdita o la drastica riduzione delle entrate da lavoro, beh, in quel caso i giudici sono più propensi a concedere del tempo aggiuntivo all’inquilino moroso.
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I malati possono evitare lo sfratto? Disabilità
A tutela delle persone fragili e in particolare di chi ha una disabilità o una patologia terminale, interviene anche la legge sulle locazioni abitative, e in particolare l’articolo 6, comma 5 della legge numero 431 del 1998.
Si consente all’affittuario di chiedere il rinvio del giorno dell’esecuzione dello sfratto. Per una sola volta. Questa possibilità viene però concessa solo quando ci sono le condizioni che abbiamo riferito prima.
Il rinvio può anche essere di 18 mesi (quindi di durata complessiva prolungata). La domanda dovrà essere presentata al giudice.
Questo rinvio non è però a costo zero, anzi: l’inquilino si impegna a versare una somma mensile che è pari al costo del fitto precedente con una maggiorazione del 20 per cento. E questo per tutto il periodo della sospensione.
I malati possono evitare lo sfratto? Altri benefici
Per gli inquilini malati o con una disabilità la legge non prevede altre “agevolazioni” in caso di sfratto. Ma è anche vero che in molti casi i giudici di fronte a situazioni che uniscono al disagio economico quello fisico (disabilità, patologie gravi) sono più propensi a concedere all’inquilino moroso una proroga per dare così il tempo di trovare una nuova sistemazione.
In genere potrebbero verificarsi in questi casi tre situazioni diverse:
- il giorno dell’udienza, il giudice competente convalida lo sfratto, ma impone anche un termine più esteso per la sua esecuzione. Potrebbe quindi concedere all’inquilino alcuni mesi per trasferirsi in un’altra abitazione;
- potrebbe anche essere l’ufficiale giudiziario, il giorno in cui deve eseguire lo sfratto, a verificare le difficili condizioni di salute dell’inquilino e in questo caso decidere di rinviare lo sgombero. L’ufficiale giudiziario potrebbe anche avvisare i servizi sociali per chiedere di impegnarsi a trovare una nuova abitazione all’inquilino;
- potrebbe però essere lo stesso inquilino che si trova in precarie condizioni di salute a chiedere direttamente al giudice una proroga dell’esecuzione dello sfratto di alcuni mesi così da dargli il tempo di trovare una nuova abitazione e non rischiare di trovarsi per strada.
I malati possono evitare lo sfratto? Riduzione del canone
E se in sede di giudizio, proprio a causa delle condizioni di salute, l’inquilino moroso chiedere al proprietario dell’immobile la riduzione del costo per l’affitto della casa?
In questo caso il giudice non può imporre nulla. Serve un accordo tra le parti. In particolare la scelta di ridurre eventualmente il canone deve essere presa dal locatore. Beh, in teoria, un accordo di questo tipo può essere raggiunto anche senza la presenza di un magistrato. Ma, come detto, dipende sempre e soltanto dalle intenzioni del proprietario dell’immobile.

I malati possono evitare lo sfratto? Due tipologie
Ci sono diversi tipi di sfratto in Italia, quasi sempre per finita locazione o per morosità:
a disciplinare lo sfratto per finita locazione è l’articolo 657 del Codice di procedura civile e si attiva quando il contratto è scaduto ma l’inquilino non vuole lasciare l’abitazione. In questo caso il proprietario dell’immobile ha il diritto di ottenere la consegna del bene il rilascio forzato ai sensi delle disposizioni previste dalla legge;
a occuparsi invece dello sfratto per morosità è invece l’articolo 658 del codice di procedura civile. In questo caso il proprietario dell’immobile, anche con il contratto che è ancora in vigore, può intimare all’inquilino, in caso di persistente morosità, di lasciare la casa.
In tutti e due i casi il procedimento giudiziale parte con una citazione dell’inquilino da parte del proprietario. Può ricorrere a un procedimento molto più veloce di quello ordinario e con termini molto ridotti. Infatti, se l’inquilino moroso non compare in giudizio, il giudice convalida lo sfratto e ne ordina l’esecuzione.
L’inquilino può comunque opporsi. Se lo fa con una prova scritta la convalida non potrà essere pronunciata e quindi sarà avviato un giudizio ordinario.
L’inquilino può anche impedire lo sfratto sanando il pagamento dei canoni arretrati e degli oneri. Ma non più di 4 volte in quattro anni. Il pagamento esclude la risoluzione dello sfratto.
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