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I nuovi diritti dei cittadini contro il fisco

I nuovi diritti dei cittadini contro il fisco sono contenuti in una serie di modifiche inserite dal governo nello Statuto del contribuente. Si tratta di sette articoli che dovrebbero tutelare i cittadini: vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

di The Wam

Novembre 2023

I nuovi diritti dei cittadini contro il fisco sono stati introdotti dal governo nello Statuto dei diritti del contribuente. Sono inclusi tra gli altri il contraddittorio, nuovi principi di giustizia fiscale e l’obbligo dell’autotutela. In tutto sono stati aggiunti sette nuovi diritti nei confronti del fisco. Vediamo di cosa si tratta. (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Lo statuto e i nuovi diritti dei cittadini contro il fisco

Quando parliamo dello Statuto del contribuente, ci riferiamo a un documento che stabilisce i diritti e i doveri dei cittadini nei confronti dell’ente fiscale. Ma cosa significa quando affermiamo che è “equiparato alla Costituzione”?

Una panoramica storica: dall’origine all’aggiornamento

Il governo ha sempre considerato lo Statuto del contribuente come un punto cardine nel panorama fiscale. L’importanza di questo documento risiede nel fatto che stabilisce le basi legali e i diritti dei contribuenti italiani. Formalizzato con la legge 27 luglio 2000, n. 212, conosciuta come “Disposizioni in materia di Statuto dei Diritti del Contribuente“, dopo 23 anni l’esecutivo ha deciso di intervenire, rinnovando e adeguando il testo ai cambiamenti economici e sociali.

Equiparazione alla Costituzione: cosa cambia

Principi FondamentaliOrigine
Principi UEUnione Europea
Diritti dell’UomoConvenzione europea

L’importanza dello Statuto in caso di dubbi interpretativi

Quando sorgono questioni legate all’interpretazione delle norme fiscali, lo Statuto del Contribuente diventa un punto di riferimento fondamentale. Ecco alcune delle sue principali funzioni:

In sintesi, lo Statuto del contribuente rappresenta un baluardo per i cittadini, una garanzia di trasparenza, equità e legalità nel rapporto con l’ente fiscale. La sua equiparazione alla Costituzione sottolinea l’importanza e la centralità di questo documento nel panorama legislativo italiano.

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Il funzionamento del contraddittorio preventivo

Prima dell’introduzione di questa norma, l’Agenzia delle Entrate poteva notificare direttamente al contribuente un provvedimento di accertamento. Ora, ha l’obbligo di utilizzare il contraddittorio preventivo:

  1. Comunicazione preventiva: l’Agenzia delle Entrate è tenuta a informare in anticipo il contribuente sul provvedimento di accertamento che intende adottare.
  2. Tempistica: al contribuente vengono concessi 60 giorni, estendibili a 90, per presentare controdeduzioni o chiedere di essere ascoltato personalmente.
  3. Ambito di applicazione: questa procedura riguarda tutti i tributi, non solo quelli statali ma anche regionali, provinciali e comunali. Sono inclusi anche dazi, diritti doganali, sovrimposte e addizionali.
  4. Eccezioni: gli atti “automatizzati” come quelli di liquidazione e controllo formale, non rientrano in questa procedura. Lo stesso vale per situazioni in cui esiste un “fondato pericolo per la riscossione”.

Benefici per il contribuente

Il contraddittorio preventivo offre numerosi vantaggi:

La nullità degli atti

Nel panorama fiscale, la nullità degli atti rappresenta un altro aspetto cruciale che protegge i diritti dei contribuenti.

Cosa sono gli atti nulli?

Gli atti nulli sono quegli atti che presentano vizi tali da renderli inefficaci fin dalla loro origine. Questi vizi possono riguardare la forma, il contenuto o la procedura con cui l’atto è stato emanato.

Innovazioni introdotte

Differenza tra nullità e annullabilità

In sintesi, mentre la nullità è un vizio che rende un atto inefficace sin dall’inizio, l’annullabilità è una situazione in cui l’atto può essere annullato a seguito di una specifica contestazione.

Gli accertamenti non possono essere ripetuti per lo stesso motivo

Il principio del “ne bis in idem” rappresenta una delle principali novità introdotte nello Statuto. Questo principio garantisce che:

In pratica, questo significa che una volta che è stato effettuato un controllo fiscale per un determinato anno e per una certa imposta, non può essere ripetuto per lo stesso motivo. Questa regola garantisce una maggiore chiarezza e certezza per i contribuenti.

Cos’è il principio di proporzionalità

Il principio di proporzionalità è fondamentale nel garantire un equilibrio tra le esigenze del Fisco e i diritti dei contribuenti. Ecco cosa comporta:

In altre parole, il principio di proporzionalità richiede un equilibrio tra l’obiettivo di riscuotere le imposte e proteggere i diritti dei contribuenti.

L’autotutela diventa obbligatoria

L’introduzione dell‘autotutela obbligatoria rappresenta un altro passo avanti nella protezione dei diritti dei contribuenti. Ecco le caratteristiche salienti:

L’introduzione dell’autotutela obbligatoria semplifica e velocizza la correzione degli errori, riducendo il contenzioso e offrendo ai contribuenti una maggiore sicurezza nella gestione delle loro questioni fiscali.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale per il contribuente

L’intelligenza artificiale (IA) sta trovando spazio in molti settori, e anche il mondo fiscale non fa eccezione. Ma quale ruolo gioca l’IA per il contribuente?

Interpelli a pagamento

Gli interpelli rappresentano uno strumento fondamentale per ottenere chiarimenti su specifiche questioni fiscali. Con l’introduzione degli interpelli a pagamento, si apre una nuova fase:

I nuovi diritti dei cittadini contro il fiscoi
Nell’immagine agenti del fisco al lavoro durante un controllo.

FAQ (domande e risposte)

Quali sono i nuovi diritti dei cittadini contro il fisco?

I nuovi diritti dei cittadini contro il fisco sono stati introdotti nello Statuto dei diritti del contribuente dal governo. Questi diritti rappresentano un aggiornamento significativo rispetto al precedente quadro normativo, rendendo il rapporto tra il Fisco e il contribuente più equilibrato e favorevole a quest’ultimo. Nello specifico, sono stati inseriti sette nuovi diritti che riguardano, tra gli altri, il contraddittorio, nuovi principi di giustizia fiscale e l’obbligo dell’autotutela. Questi diritti mirano a garantire una maggiore trasparenza, equità e certezza nel processo fiscale, assicurando al contribuente una posizione più protetta nei confronti delle azioni dell’Amministrazione fiscale.

Cosa rappresenta il contraddittorio preventivo con il Fisco?

Il contraddittorio preventivo rappresenta una delle novità più importanti introdotte. Esso obbliga l’Agenzia delle Entrate a comunicare in anticipo al contribuente il provvedimento di accertamento che intende adottare. In pratica, prima di procedere con una decisione unilaterale, l’Amministrazione fiscale deve informare il contribuente e dargli la possibilità di presentare controdeduzioni o di chiedere un incontro personale. Questo meccanismo garantisce al contribuente un’opportunità di difendersi e di esporre la propria posizione, prima che venga presa una decisione definitiva.

In cosa consiste il principio di proporzionalità nel contesto fiscale?

Il principio di proporzionalità, introdotto nello Statuto del Contribuente, ha l’obiettivo di bilanciare le esigenze dell’Erario con i diritti dei contribuenti. In pratica, significa che le azioni dell’Amministrazione fiscale, così come le eventuali sanzioni imposte, non devono essere eccessive rispetto agli obiettivi perseguiti. Questo principio cerca di garantire un equilibrio tra la necessità dello Stato di riscuotere le imposte e la protezione dei diritti e delle libertà dei cittadini, evitando abusi o misure punitive ingiustificate.

Come funziona l’autotutela obbligatoria per il contribuente?

L’autotutela obbligatoria rappresenta un meccanismo attraverso il quale il Fisco è obbligato a correggere automaticamente gli errori manifestamente evidenti presenti negli atti impositivi. Ciò significa che, in presenza di errori palesemente riconoscibili, come errori di persona, di calcolo o sull’individuazione del tributo, l’Amministrazione fiscale dovrà intervenire d’ufficio per correggere l’errore, senza che il contribuente debba presentare una specifica richiesta.

Qual è il ruolo dell’intelligenza artificiale per il contribuente?

L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta un’innovazione tecnologica che mira a rendere più efficiente l’accesso alle informazioni e a facilitare la risoluzione di quesiti interpretativi o applicativi nel contesto fiscale. Con l’IA, i contribuenti possono accedere a dati e ottenere risposte alle loro domande in maniera più rapida e precisa, semplificando la comprensione e l’adempimento delle proprie obbligazioni fiscali. La tecnologia dell’IA può aiutare nella gestione e nell’analisi dei dati, offrendo soluzioni ottimizzate e riducendo gli errori.

Cosa sono gli interpelli a pagamento nel contesto fiscale?

Gli interpelli rappresentano un mezzo attraverso il quale i contribuenti possono ottenere chiarimenti su specifiche questioni fiscali. La novità introdotta è che questi interpelli saranno ora a pagamento. Il costo degli interpelli varia in base a diversi fattori, come il tipo di contribuente, il volume d’affari o di ricavi, e la complessità o rilevanza della questione. Esistono sei diverse tipologie di interpello, ciascuna con specifiche caratteristiche e finalità. Inoltre, l’Amministrazione fiscale ha l’obbligo di rispondere all’interpello entro 90 giorni; in caso contrario, si applica il principio del silenzio-assenso, favorevole al contribuente.

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