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Assegno di mantenimento 2023: importo, calcolo e regole

L’importo dell’Assegno di mantenimento nel 2023 ha subito degli aumenti. Scopri a quanto ammonta con alcuni esempi.

di Chiara Del Monaco

Febbraio 2023

La rivalutazione degli importi ha interessato diverse prestazioni economiche. Tra queste c’è anche l’Assegno di mantenimento. In questo approfondimento chiariamo di quanto è aumentato l’importo dell’Assegno di mantenimento nel 2023 e forniamo alcuni esempi (scopri le ultime notizie su agevolazioni economiche e diritti per la famiglia. Leggi su Telegram le novità su educazione, cura e salute dei figli, gravidanza, consigli per neo-mamme e relazioni familiari. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Come per le pensione, l’Assegno Unico e altri contributi econmici, anche l’Assegno di mantenimento è soggetto a rivalutazione a causa dell’inflazione.

Visto che l’adeguamento dell’importo dell’Assegno di mantenimento nel 2023 è un obbligo di legge, chi non rispetta questo aumento rischia di dover versare ancora più soldi all’ex coniuge, compresi gli arretrati.

Per fornire un’idea più chiara, nei prossimi paragrafi vediamo insieme a quanto corrisponde l’aumento dell’Assegno di mantenimento nel 2023.

Indice

Importo dell’Assegno di mantenimento nel 2023: perché aumenta

Come anticipato in apertura del nostro approfondimento, l’Assegno di mantenimento all’ex coniuge e figli è soggetto ogni anno alla rivalutazione e viene adeguato al costo della vita in base ai dati Istat.

In particolare, l’obbligo di adeguare l’importo dell’Assegno di mantenimento nel 2023 è previsto dalla legge sul divorzio (legge n. 898 del 1970). Anche se nella legge si parla espressamente di divorzio, la Corte di Cassazione ha stavbilito che la stessa regola vale anche in caso di separazione.

L’unico caso in cui l’Assegno non è soggetto a rivalutazione è quando c’è una specifica sentenza del giudice che lo stabilisce. Ciò avviene quando nella sentenza del Tribunale si specifica che il valore pattuito per l’assegno non è soggetto ad adeguamento annuale e si indicano anche le ragioni.

In tutti gli altri casi, quindi anche se non è specificato nella sentenza di divorzio (o separazione), l’adeguamento annuale deve essere applicato automaticamente da chi deve versale l’Assegno di mantenimento.

Nel prossimo paragrafo vediamo di quanto aumenta l’improto dell’Assegno di mantenimento nel 2023.

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Importo dell’Assegno di mantenimento nel 2023: a quanto ammonta

Dopo aver chiarito che per il 2023 l’Assegno di mantenimento è soggetto a rivalutazione, ti starai chiedendo a quanto ammonta l’importo e di quanto è aumentato.

Innanzitutto, bisogna specificare che l’importo dell’Assegno non è uguale per tutti, ma può variare a seconda di diversi fattori.

In particolare, è il giudice a calcolare l’importo dovuto all’ex coniuge e ai figli, considerando i seguenti elementi:

Per quanto riguarda l’adeguamento annuale, si prende in considerazione il Foi, ossia l’indice dei prezzi al consumo delle famiglie di operai e impiegati al netto dei consumi dei tabacchi. Ma come funziona?

Dunque, l’adeguamento va verificato ogni anno: per esempio, se l’Assegno di mantenimento ha decorrenza da marzo, la rivalutazione sarà applicata da marzo dell’anno successivo. Quindi, per calolare l’importo aumentato ci si deve basare sull’indice Foi di riferimento per il mese da cui l’Assegno va rivalutato.

Se negli anni precedenti al 2022 gli aumenti sono stati solo di pochi euro, con i valori del Foi di dicembre 2022 si è registrato un aumento consistente rispetto al 2021. In particolare, la variazione rilevata dall’Istat al 31 dicembre 2022 è stata dell’11,3%.

Per fornrie un’idea più chiara, nel prossimo paragrafo facciamo alcuni esempi.

Importo dell’Assegno di mantenimento nel 2023: esempi di calcolo

Nel paragrafo precedente abbiamo visto che l’improto dell’Assegno di mantenimento nel 2023 può aumentare di misura variabile in base al mese di decorrenza dell’Assegno.

Per esempio, in base all’indice dei consumi Foi relativo a dicembre 2022, si registra un aumento dell’11,3% rispetto a dicembre 2021.

Ciò significa che se un ex coniuge ha iniziato a versare 400 euro di Assegno a dicembre 2021, da dicembre 2022 deve versare un importo aumentato dell’11,3%, quindi 445,20 euro. Questo adeguamento vale per i 12 mesi successivi, finché non ci sarà una nuova rivalutazione.

Allo stesso modo, se dicembre 2021 uno dei due coniugi, per esempio un marito, ha iniziato a dare 650 euro di assegno di mantenimento alla moglie e ai figli, da dicembre 2022 l’importo da versare ogni mese è aumentato in modo considerevole. Questo è infatti è salito a 723,4 euro mensili.

Lo stesso vale per gli altri mesi di decorrenza. Per esempio, se l’Assegno di manteniemnto decorre da gennaio 2022, si considera l’indice Foi riferito a gennaio 2023. Nello specifico, l’indice nazionale dei consumi ha registrato un aumento annuale rispetto a gennaio 2022 di 10,1%. Quindi, se una moglie ha iniziato a pagare un assegno di 500 euro all’ex coniuge per i figli, allora da gennaio 2023 dovrà versare 550,5 euro al mese fino a gennaio 2024, per un totale di 50,5 euro in più rispetto all’anno precedente.

Importo dell’Assegno di mantenimento nel 2023: in foto, un giudice e due persone davanti che tengono in mano dei fogli per il divorzo.

Importo dell’Assegno di mantenimento nel 2023: cosa succede se non ricevo l’aumento

Ogni anno, la parte obbligata a versare l’Assegno di mantenimento deve effettuare il ricalcolo per l’adeguamento, così che l’ex coniuge e i figli ricevano un Assegno di pari potere d’acquisto.

Tuttavia, se l’ex coniuge obbligato non versa gli importi adeguati, quindi anziché i 723,4 euro dell’esempio del paragrafo precedente, ne versa i soliti 650 euro, sono previsti dei provvedimenti.

Nello specifico, chi ha diritto all’Assegno di mantenimento può farsi assistere da un avvocato e pretendere di ricevere gli arretrati per le rivalutazioni non effettuate negli ultimi cinque anni. La persona ricevente ha cinque anni di tempo per far valere il suo diritto. Una volta ottenuto, per i 12 mesi successivi avrebbe diritto a un maxi assegno che include gli arretrati.

Nello specifico, l’ex coniuge può ricorrere a diversi strumenti per ottenere l’importo giusto dell’Assegno, e cioè:

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