Si può andare in pensione con 54 anni e 35 di contributi?

Pensione con 54 anni e 35 di contributi: si può andare e quanto si prende? Ecco soluzioni previdenziali e come calcolare l'eventuale importo dell'assegno.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

6' di lettura

Si può andare in pensione con 54 anni e 35 di contributi e quanto si prende? Vediamolo insieme in questo articolo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Pensione: requisiti e importi

Il nostro ordinamento previdenziale impone dei limiti anagrafici e contributivi per accedere alle varie forme di pensione attualmente in vigore.

Per la pensione di vecchiaia, ad esempio, occorre aver compiuto 67 anni e maturato almeno 20 anni di contributi. Inoltre, è obbligatorio aver maturato un assegno che valga almeno 1,5 volte l’assegno sociale.

Il sito The Wam.net ha condiviso articoli sul calcolo della pensione. Scopri quanto si prende di pensione con:

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In questo articolo vedremo insieme se è possibile andare in pensione e quanto si prende si prende di pensione con 54 anni e 35 di contributi.

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Si può andare in pensione con 54 anni e 35 di contributi?

Si può andare in pensione con 54 anni e 35 di contributi? La risposta è affermativa, ma è piuttosto difficile. Parliamo di un’età troppo inferiore a quella che serve ad accedere alla pensione di vecchiaia (67 anni), a Quota 102 (64 anni), all’Ape Sociale (63 anni) o a Opzione Donna (58 o 59 anni).

Lo stesso discorso vale per l’anzianità contributiva. Con 35 anni di contributi si può puntare alla pensione di vecchiaia (minimo 20 anni), all’Ape Sociale (ma solo se si è disoccupati, caregiver, invalidi al 74% o lavoratori edili, non per i lavoratori impiegati in attività gravose, ai quali occorrono 36 anni di contributi), a Opzione Donna (35 anni di contributi) e alla pensione per lavori usuranti (minimo 35 anni).

Ma non è possibile accedere alla pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini; 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne), a Quota 102 (38 anni di contributi) o a Quota 41 per lavoratori precoci (41 anni di contributi, di cui uno versato prima dei 19 anni).

Quindi possiamo concludere che tutte queste soluzioni previdenziali non sono accessibili con 54 anni di età e 35 di contributi.

Esiste, però, una soluzione che consente ai lavoratori con questa età e questa anzianità contributiva di andare in pensione. Lo vedremo nei prossimi paragrafi.

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Pensione con 54 anni e 35 di contributi: pensione di anzianità contributiva

La possibilità per andare in pensione con 54 anni di età e 35 di contributi è data dalla pensione di anzianità contributiva.

In vigore fino al 2011 e all’avvento della Legge Fornero, la pensione di anzianità contributiva permetteva di uscire dal lavoro con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica.

C’era, e c’è ancora, un’agevolazione che premia chi ha maturato l’80% della massima anzianità contributiva prevista entro il 31 dicembre 2011 (quindi almeno 32 anni).

Chiaramente parliamo di una possibilità remota, per non dire impossibile a 54 anni di età e con 35 di contributi. Significa che il nostro lavoratore o la nostra lavoratrice ha iniziato a versare contributi a 10-11 anni di età. Lo Stato non lo vieta, ma è vietata l’assunzione a un’età inferiore a 16 anni.

Pensione con 54 anni e 35 di contributi: pensione di vecchiaia anticipata invalidi

L’alternativa c’è, ma è legata allo status di invalido: la pensione di vecchiaia anticipata per invalidità (80% di invalidità pensionabile e almeno 20 anni di contributi versati).

A 54 anni di età è destinata soltanto alle donne dipendenti nel settore privato, non vedenti dalla nascita o con almeno 10 anni di contributi versati dopo l’insorgere della cecità.

Alle donne non vedenti dipendenti nel settore privato bastano 51 anni di età. Ne occorrono 56 anni agli uomini dipendenti privati non vedenti e alle donne lavoratrici autonome non vedenti. Invece gli uomini lavoratori autonomi non vedenti devono aver compiuto 61 anni di età.

Pensione con 54 anni e 35 di contributi
Pensione con 54 anni e 35 di contributi: si può andare e quanto si prende?

Quanto si prende di pensione con 54 anni e 35 di contributi: esempi di calcolo

Ma quanto si prende di pensione con 54 anni e 35 di contributi? Prendiamo come esempio una donna che lavora come dipendente in uno studio legale, non vedente dal 2012 che, nel 2022, decide di andare in pensione avendo versato almeno 10 anni di contributi dopo aver perso la vista.

La pensione va calcolata con il sistema misto. Diciamo che la nostra lavoratrice ha versato 9 anni di contributi entro il 31 dicembre 1995 e gli altri 26 anni dal 1996 ad oggi, con una retribuzione di 26.000 euro lordi l’anno.

Dovremo calcolarci la prima quota con il sistema retributivo, tenendo conto dell’aliquota del 2% sulla retribuzione, moltiplicata per ogni anno di contributi. Quindi dovremo considerare il 18% di 26.000 euro, ovvero 4.680, l’importo della prima quota.

La seconda quota si calcola con il sistema contributivo, quindi avremo bisogno di individuare il montante contributivo. Per ogni anno di lavoro dipendente, un lavoratore accantona il 33% della retribuzione. Il 33% di 26.000 euro è 8.580 che moltiplicato per 26 anni di contributi ci dà l’importo del montante contributivo: 223.080 euro.

Su questo valore interviene il coefficiente di trasformazione, che a 54 anni è del 4,186% (per legge sotto i 57 anni di età si tiene conto di questo indice). Il 4,186% di 223.080 euro è 9.338,13 euro, ovvero l’importo della seconda quota.

Ora sommiamo le due quote (4.680 e 9.338,13 euro) per avere l’importo lordo di un anno di pensione 14.018 euro, poco meno di 1.100 euro lordi al mese, circa 850 euro netti al mese.

Aumentando il valore della retribuzione a 30.000 euro, avremo una pensione lorda annuale di 16.174,76 euro, circa 1.250 euro lordi al mese, circa 1.000 euro al mese.

Abbassando il valore della retribuzione a 23.000 euro, avremo una pensione lorda annuale di 12.400 euro, circa 950 euro lordi al mese, circa 780 euro netti al mese.

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