Imprenditori agricoli – La pandemia da coronavirus ha portato a un «ritorno alla terra»: decine di migliaia di giovani italiani hanno aperto e migliorato aziende agricole su tutto il territorio nazionale, specialmente al Sud (entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook).
La propensione a lavorare la terra e allevare il bestiame è stata recepita dalla politica e dai governi che si sono succeduti in questi anni di crisi. Sono stati introdotti, infatti, strumenti finanziari che agevolano il percorso di chiunque voglia intraprendere un’attività del mondo dell’agricoltura.
Gli imprenditori agricoli più favoriti sono i giovani, con meno di 40 anni, e le donne di qualsiasi età. In questo articolo parleremo dei tre principali incentivi ancora in vigore.
- Imprenditori agricoli, agevolazione contributiva
- Imprenditori agricoli, ricambio generazionale
- Imprenditoria femminile agricola, mutui a tasso zero
- Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro
Imprenditori agricoli, agevolazione contributiva
Una delle prime spese più consistenti e antipatiche per chi comincia a fare imprese sono i contributi previdenziali da versare, obbligatoriamente, all’Inps.
Ebbene, senza alcun riflesso sulla pensione, gli imprenditori agricoli che non abbiano compiuto 40 anni possono usufruire di un’esenzione dal versamento dei contributi per 24 mesi dall’inizio dell’attività.
La proroga al 2022 è stata introdotta nel disegno della nuova manovra finanziaria, approvato in Consiglio dei Ministri il 28 ottobre e ora al vaglio delle Camere.
Salvo improbabili passi indietro, la misura sarà confermata così come ve l’abbiamo appena descritta.
Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube.
Imprenditori agricoli, ricambio generazionale
Il Governo, inoltre, tramite l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) ha esteso (D.L. 73/2021) l’accesso alla misura Più Impresa, per il finanziamento di progetti di sviluppo aziendale e ricambio generazionale nelle imprese agricole.
L’agevolazione per gli imprenditori agricoli si concretizza in un mutuo a tasso zero pari al 60% della spesa ammissibile con ulteriore 35% di contributo a fondo perduto.
I destinatari del provvedimento possono essere donne, senza limiti di età, o uomini tra i 18 e i 41 anni non compiuti.
Le aziende devono essere costituite per la maggior parte da giovani e da donne. Inoltre, in caso di subentro, l’azienda cedente deve essere attiva da almeno due anni ed essere economicamente sana; quella che acquisisce invece deve essere attiva da almeno sei mesi.
Imprenditoria femminile agricola, mutui a tasso zero
Con una misura introdotta nella Legge di bilancio 2020, poi resa operativa con il Decreto del 9 luglio 2020, il ministro dell’agricoltura, Stefano Patuanelli, ha introdotto mutui a tasso zero per singole aziende agricole.
L’importo massimo erogabile è di 300mila euro, la restituzione può avvenire da minimo 5 fino a massimo 15 anni.
Vale anche per le micro-imprese, l’importante è che l’attività svolta sia esclusivamente agricoli, come riportato dall’articolo 2135 del Codice Civile.
Altro requisito fondamentale è essere donna. In caso di società, la almeno la metà delle quote di partecipazione deve essere di imprenditrici.
Infine, i progetti presentati vanno realizzati entro due anni e devono portare un miglioramento nelle infrastrutture, nelle condizioni agronomiche e ambientali o nel rendimento e la sostenibilità globale dell’azienda agricola.
