Italiani in pensione a 61 anni, è questa l’età media per l’uscita dal lavoro nel nostro Paese, nonostante la Legge Fornero. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Italiani in pensione a 61 anni: le categorie
- Italiani in pensione a 61 anni: perché?
- Italiani in pensione a 61 anni: flessibilità
- Italiani in pensione a 61 anni: cosa bisogna fare
- Italiani in pensione a 61 anni: errori da evitare
Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro.
Per la precisione 61 anni e 1 mese. Il dato viene fuori da uno studio sui flussi di pensionamento, viene effettuato ogni anno dall’INPS. Il quadro è piuttosto sorprendente. Vediamo come è stato calcolato e soprattutto, rispetto a questa analisi, come intende muoversi il governo per assicurare una più omogenea flessibilità in uscita ai lavoratori italiani (oltre a garantire la indispensabile sostenibilità economica del nostro sistema previdenziale).
Su questo argomento puoi leggere come nella riforma delle pensioni allo studio l’anticipo sarà legato al tipo di lavoro svolto; abbiamo anche elaborato un articolo che verifica quali sono le ipotesi, i costi e i tempi per la riforma delle pensioni; e infine tra le varie possibilità formulate in queste settimane c’è anche quella che prevede il pensionamento a 62 anni.
Italiani in pensione a 61 anni: le categorie
Vediamo categoria per categoria qual è l’età media con la quale i lavoratori hanno accesso al trattamento pensionistico. Sono stati analizzati i dati riferiti agli iscritti al Fondo lavoratori dipendenti dell’ente di previdenza:
- coltivatori diretti, mezzadri e coloni: età media per la pensione, 61 anni;
- artigiani: età media per la pensione 61 anni e 4 mesi;
- commercianti: età media per la pensione, 62 anni e 1 mese;
- dipendenti pubblici: età media per la pensione 64 anni e 4 mesi.
Le donne vanno in pensione, mediamente, a 60 anni e 8 mesi. Gli uomini a 61 anni e 3 mesi.
Insomma molto meno dei 67 anni proposti dalla normativa in vigore.
Aggiungiti al gruppo Telegram sulle pensioni e sulle notizie legate al mondo della previdenza. Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook. Scopri le ultime offerte di lavoro sempre aggiornate nella tua zona.
Italiani in pensione a 61 anni: perché?
A incidere molto su questa media molto più bassa rispetto all’età di uscita ordinaria sono le pensioni anticipate che rappresentano il 31 per cento dei trattamenti pensionistici erogati dall’INPS nel 2022.
Scopri la pagina dedicata a tutti i tipi di pensioni, sociali e previdenziali.
Lo scorso anno tra pensionamenti e prepensionamenti sono uscite dal lavoro nel nostro Paese 779.791 persone.
Così suddivise:
- pensioni di vecchiaia: 276.468;
- trattamenti anticipati: 241.339;
- pensioni ai superstiti: 219.921
- pensioni di invalidità: 42.063.
Italiani in pensione a 61 anni: flessibilità
Se i dati forniti dall’INPS sono corretti (pochi dubbi), e se pure si ritenessero validi quelli forniti dal Centro studi Itinerari previdenziali, che individuano l’età effettiva pensionabile degli italiani a 63 anni, la possibilità di rendere strutturale e omogenea una flessibilità in uscita per i lavoratori dovrebbe essere molto più alla portata si vuol far intendere.
Ovvero, se la pensione prima dei 67 anni è già nei fatti, per quale motivo il governo che sta studiando la riforma delle pensioni non rende questa possibilità strutturale, omogenea, regolata da norme precise?
Prima di continuare un altro dato che potrebbe essere utile: la media Ue dell’età per il pensionamento è un po’ più alta, 65 anni.
Italiani in pensione a 61 anni: cosa bisogna fare
Ci sono due nodi enormi da sciogliere:
- l’invecchiamento della popolazione;
- l’incapacità ormai antica di far crescere in modo consistente e costante il numero degli occupati (su questo aspetto incide anche il decremento degli abitanti).
Gli esperti ritengono anche sia necessario agire su una razionalizzazione delle spese per l’assistenza. Le misure sono tante (troppe), spesso si sovrappongono e dovrebbero rientrare all’interno di una voce di spesa diversa da quella delle prestazioni previdenziali.
Oggi ci sono 1,42 lavoratori per ogni pensionato. O per capirci meglio:
- 22,8 milioni di occupati;
- 16,1 milioni di pensionati.
La soglia minima per la sostenibilità di un sistema previdenziale che sia giusto (e generoso) non deve mai scendere sotto l’1,5. Quel limite può garantire la stabilità nel medio e lungo periodo.
Al momento il bilancio in Italia è ancora in ordine. Potrebbe rimanere in equilibrio anche per i prossimi 10, 15 anni. Ma solo se il capitolo di spesa per l’assistenza viene dirottato altrove (potrebbe rientrare tra le spese della sanità).
Così ribadiscono gli esperti. Ma resta sempre un dubbio: dove trovare le risorse per garantire la necessaria assistenza per le persone con invalidità, disabilità ed handicap.
Anche perché, è giusto ricordarlo, i trattamenti erogati a chi ha una forte riduzione della capacità lavorativa sono molto al di sotto della soglia sufficiente per la sussistenza.

Italiani in pensione a 61 anni: errori da evitare
Le risorse dunque devono essere dirottate nelle giuste direzioni. Il che significa non ripetere gli errori degli anni scorsi, quando con Quota 100, Quota 102 e in parte con Quota 103, sono state introdotte delle misure che hanno minato la sostenibilità dei bilanci del sistema previdenziale.
E infatti sia Quota 100, sia Quota 102, sono state eliminate dopo solo 12 mesi.
Quota 103 dovrebbe essere sostituita da Quota 41 (in pensione a qualsiasi età con 41 anni di contribuzione). Ma quasi certamente non accadrà nel 2024: anche Quota 41 rischia di rivelarsi incompatibile con i progetti di spesa per la previdenza sociale.
La questione non è semplice. Ma, come detto, è difficile affrontare il tema pensioni se non si riesce ad aumentare il numero delle persone occupate. È quella la chiave per consentire una maggiore flessibilità in uscita e trasformare in ordinaria una pensione a 62/64 anni.
Obiettivo possibile se, come abbiamo visto, già oggi la media è di poco superiore a 61 anni, nonostante l’età per la pensione di vecchiaia sia stata fissata a 67.
Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sulle pensioni:
- Quanto si prende di pensione con 19 anni di contributi
- Che pensione prendo con lo stipendio tra i 1000 e i 2000 euro
- Pensione oltre i 1000 euro, nuovo minimo pignorabile: esempi
- Quanto si prende di pensione con 23 anni di contributi
- Chi andrà in pensione nel 2023, 2024 o 2025
Entra nei gruppi offerte di lavoro, bonus, concorsi e news
Ricevi ogni giorno gratis i migliori articoli su offerte di lavoro, bandi, bonus, agevolazioni e attualità. Scegli il gruppo che ti interessa:
Seguici anche su YouTube | Google | Gruppo Facebook | Instagram
Come funzionano i gruppi?
- Due volte al giorno (dopo pranzo e dopo cena) ricevi i link con le news più importanti
- Niente spam o pubblicità
- Puoi uscire in qualsiasi momento: la procedura verrà inviata ogni giorno sul gruppo
- Non è possibile inviare messaggi sul gruppo o agli amministratori
- Il tuo numero di cellulare sarà utilizzato solo per inviarti notizie