In Italia sempre meno nascite: cosa si rischia

In Italia sempre meno nascite: mai così poche dall’Unità del Paese, i rischi per l’immediato futuro sono rilevanti. Già ora paghiamo il costante calo di neonati registrato a partire dal 2008. Nel frattempo sono triplicati i centenari e quasi il 25 per cento della popolazione ha più di 65 anni.

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In Italia sempre meno nascite: nel 2022 sono state meno di 400.000 un dato così basso non si registra dall’Unità d’Italia. (scopri le ultime notizie su agevolazioni economiche e diritti per la famiglia. Leggi su Telegram le novità su educazione, cura e salute dei figli, gravidanza, consigli per neo-mamme e relazioni familiari. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Il nostro Paese si sta spopolando: se infatti la natalità è al minimo storico, la mortalità resta molto alta. Nel 2022, secondo i dati dell’Istat, per ogni mille abitanti ci sono stati 7 neonati e 12 decessi. Un saldo negativo. Il peggiore di sempre.

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Non si tratta solo di numeri: la crisi demografica mette a rischio l’intero sistema Paese. Già oggi l’Italia ha una drammatica carenza di lavoratori in tanti settori chiave. L’andamento delle nascite degli ultimi anni non farà che approfondire questa crisi nel prossimo (immediato) futuro.

Fra qualche decina di anni ci sarà un lavoratore per ogni pensionato, facile immaginare che con l’attuale sistema non potrebbe essere possibile garantire l’assegno pensionistico. 

Senza contare che poche nascite significano anche un graduale e inesorabile invecchiamento della popolazione, con il conseguente aumento delle spese per la sanità pubblica e l’assistenza.

Insomma, la questione è molto seria, già adesso.

Al punto che il miliardario Elon Musk (quello di Tesla) ha dichiarato su Twitter che «l’Italia sta scomparendo». Lo stesso Musk aveva scritto qualche mese fa «che il collasso della popolazione è la maggiore minaccia alla civilizzazione».

Su questo argomento potrebbe interessarti un pezzo sulle detrazioni figli nel 2023: tutte le agevolazioni sparite; c’è anche un post che spiega l’assegno unico nel 2023: ecco dove e chi prende di più.

In Italia sempre meno nascite: rispetto al 2021

L’andamento al ribasso delle nascite nel 2021 è stato causato in larga parte dalla pandemia, più complesso è invece il discorso per il dato del 2022. Avrà in parte pesato ancora la crisi sanitaria (che c’era nel 2021) e le conseguenti incertezze economiche che hanno spinto molte coppie a rinviare il concepimento a un periodo meno complicato.

Le nascite nel 2022 hanno fatto registrare un aumento a gennaio (più 3,4 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). Un trend in linea con il bimestre novembre/dicembre (più 10,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020).

Poi in primavera è stato registrato un crollo della natalità: meno 10,7 per cento a marzo e meno 10 per cento ad aprile. C’è stato un lieve recupero nel trimestre giugno-agosto (più 3,1 per cento).

Negli ultimi mesi del 2022 un altro calo, con contrazioni forti a settembre (meno 5,1 per cento) e ottobre (meno 5 per cento).

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In Italia sempre meno nascite: numeri

Nel 2022 sono nati complessivamente in Italia 393.000 bambini. Rispetto al 2008, l’ultimo anno in cui si è registrato un aumento dei neonati, il calo è consistente: meno 184.000.

Questa diminuzione è dovuta solo in parte alla rinuncia (spontanea o indotta) delle coppia ad avere figli. Non bisogna dimenticare che il progressivo invecchiamento della popolazione causa la diminuzione di cittadini che rientrano in quella fascia di età che per convenzione viene definita riproduttiva, ovvero tra i 15 e i 49 anni.

In Italia sempre meno nascite: invecchiamento

C’è dunque una crescita costante della popolazione anziana. Infatti nonostante l’elevato numero di morti tra persone anziane negli ultimi tre anni (oltre due milioni e 150mila, il 90 per cento di questa cifra comprende persone con più di 65 anni), il processo di invecchiamento della popolazione non si è fermato.

L’età media infatti è salita da 45,7 anni (inizio 2020) a 46,4 anni (inizio 2023).

Ovvero, la popolazione residente è invecchiata di otto mesi. C’è un dato che bisogna mettere in evidenza: le persone che hanno più di 65 anni sono in Italia, all’inizio del 2023, 14 milioni e 177mila. Ovvero il 23,8 per cento della popolazione, contro il 21,1 per cento dell’anno precedente.

In Italia sempre meno nascite: centenari

In 20 anni è anche triplicato nel nostro Paese il numero delle persone che hanno più di 100 anni. Nel gennaio del 2023 sono 22.000.

La speranza di vita ha raggiunto 82,6 anni, in aumento per gli uomini, stabile per le donne.

In Italia sempre meno nascite: residenti

In calo anche i numeri che riguardano la popolazione residente. In Italia, sempre secondo i dati Istat, i residenti nel nostro Paese sono al momento 58 milioni e 851mila. In calo di 179mila unità rispetto all’anno precedente, il 3 per cento in meno.

Continua quindi anche il trend in calo della popolazione. L’intensità di questa diminuzione è minore rispetto al 2021 (meno 3,5 per cento) e soprattutto rispetto al 2020 (meno 6,7 per cento). 

Ma bisogna ricordare che nel 2020 e 2021 la pandemia ha di fatto accelerato un  processo che era già iniziato nel 2014.

In Italia sempre meno nascite: e in Europa?

Ma l’Italia è l’unica nazione europea dove si assiste a un invecchiamento così consistente e rapido della popolazione? Non proprio. Andamenti molto simili si registrano in Spagna (soprattutto) e in Francia. Infatti, anche a fronte di livelli di fecondità storicamente più elevati, nel 2022 si è registrato un calo, soprattutto a partire da luglio.

Nel resto del mondo, oltre al Giappone, che ha un invecchiamento della popolazione superiore a quello italiano, la Cina ha fatto registrare un decremento delle nascite e degli abitanti complessivi molto preoccupante.

In Italia sempre meno nascite: cosa si rischia
Nella foto un anziano in una strada deserta

In Italia sempre meno nascite: al Sud va un po’ meglio

Si registra un lieve recupero della natalità al Sud (6,7 nati ogni mille abitanti). Mentre la provincia con più nascite si conferma ancora una volta Bolzano, con 9,2 nati ogni mille abitanti.

La regione con il più basso indice di natalità è la Sardegna, con 4,9 nati ogni mille abitanti.

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