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In pensione a 52 anni: quando è possibile e come fare

In pensione a 52 anni: la legge lo consente? E se sì, come fare per accedervi? Ne parliamo in questo approfondimento.

di Carmine Roca

Settembre 2022

In pensione a 52 anni: quando è possibile e come fare? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE:

In pensione a 52 anni: la legge lo permette?

Andare in pensione a 52 anni è consentito dalla legge? La risposta è affermativa: ma come vedremo in questo articolo è piuttosto raro che, a 52 anni, si possa uscire anticipatamente dal mondo del lavoro, senza attendere la maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Una volta c’erano le baby pensioni, introdotte nel 1973 dal Governo Rumor ed erogate a partire dal 1981. A beneficiarne furono gli impiegati del settore pubblico: con 14 anni, 6 mesi e un giorno di contributi, le donne sposate con figli potevano accedere alla pensione. Agli statali ne servivano 20, ai dipendenti degli enti locali bastavano 25 anni di contributi. Furono in tanti ad andare in pensione a 45-50 anni di età.

Le baby pensioni vennero poi abolite dalla Riforma Dini nel 1995 e sostituite dalla pensione di anzianità. Ma nel 2022 è possibile andare in pensione a 52 anni?

In teoria nessuna legge lo vieta: basti pensare che esistono opzioni previdenziali che non prevedono il rispetto di requisiti anagrafici per accedervi. Parliamo della pensione anticipata ordinaria, accessibile con 42 anni e 10 mesi di contributi (uomini) o 41 anni e 10 mesi di contributi (donne) e di Quota 41 per lavoratori precoci (41 anni di contributi di cui uno versato prima del compimento dei 19 anni di età).

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Di conseguenza è possibile andare in pensione a 52 anni con una di queste opzioni: ma significa avere iniziato a lavorare in giovanissima età, a 10 anni. Una situazione rara, ma non impossibile, come vedremo nei prossimi paragrafi.

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In pensione a 52 anni: possibilità

La legge italiana non prevede un divieto assoluto di far lavorare i minorenni, ma fissa a 16 anni il limite minimo per essere regolarmente assunti.

Quindi: sotto i 16 anni di età si può lavorare, magari con un contratto di apprendistato, ma non si può essere assunti, altrimenti si violerebbe la legge. Inoltre è necessario che ad autorizzarlo sia l’Ispettorato territoriale del lavoro.

L’autorizzazione può essere concessa con il consenso scritto dei genitori, per l’impiego in attività culturali, artistiche, sportive, pubblicitarie, nel settore dello spettacolo, a condizione che non si pregiudichi l’integrità psico-fisica e la sicurezza del minore e che a questi venga concessa la possibilità di frequentare la scuola e di partecipare a iniziative di orientamento e formazione professionale.

Chiarito questo aspetto, possiamo affermare che è possibile andare in pensione a 52 anni accedendo a una delle opzioni previdenziali previste: pensione anticipata ordinaria e Quota 41 per lavoratori precoci.

Ma, ripetiamo, è una situazione rarissima: quanti 52enni possono vantare 41 o 42 anni di contributi? Pensiamo pochissimi o praticamente nessuno.

In pensione a 52 anni
In pensione a 52 anni: è possibile?

A questo punto entra in gioco un aiuto: il versamento volontario dei contributi. Prendiamo ad esempio un lavoratore di 52 anni, con 35 o 36 anni di contributi versati. Ha iniziato a lavorare, regolarmente assunto, a 16 o 17 anni, quindi nel rispetto della legge italiana.

Vorrebbe andare in pensione a 52 anni, come può fare? Semplice, versando volontariamente 5-6 anni di contributi. Il versamento volontario dei contributi ha un costo, non particolarmente accessibile a tutti: ne abbiamo parlato in questo approfondimento.

C’è poi un’altra possibilità per andare in pensione a 52 anni, ma è legata alle condizioni di salute del lavoratore. Alle lavoratrici non vedenti del settore privato: a loro è consentito andare in pensione a 51 anni, con 10 anni di contributi maturati dopo l’insorgere della cecità assoluta, se ciechi assoluti dalla nascita o prima dell’inizio del rapporto assicurativo.

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