È possibile andare in pensione a 59 anni? Cosa dice in merito il nostro ordinamento previdenziale? Ne parliamo in questo articolo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE:
- Andare in pensione a 59 anni: è possibile?
- In pensione a 59 anni: pensione anticipata
- In pensione a 59 anni: Opzione Donna
- In pensione a 59 anni con la RITA
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Andare in pensione a 59 anni: è possibile?
Attualmente i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia sono: avere compiuto 67 anni di età e aver maturato almeno 20 anni di contributi.
Il nostro ordinamento, però, oltre all’opzione classica, mette a disposizione dei lavoratori alcune forme di pensione anticipata, come la pensione anticipata ordinaria, Quota 102, l’Ape Sociale, Opzione Donna, Quota 41 per lavoratori precoci e la pensione anticipata per lavori usuranti.
Per accedervi bisogna rispettare il solo requisito contributivo, oppure il requisito contributivo collegato all’età anagrafica. Ma si può andare in pensione a 59 anni? C’è qualche opzione che permette l’uscita dal mondo del lavoro a questa età?
In alcuni nostri articoli su The Wam.net, vi abbiamo parlato di come andare in pensione a 52 anni, a 59 anni, a 60 anni e, per le donne, prima dei 60 anni.
Se, invece, vuoi sapere quanto si prende di pensione con determinati anni di contributi versati, leggi questi approfondimenti:
- 47 anni di contributi,
- 46 anni di contributi,
- 45 anni di contributi,
- 44 anni di contributi,
- 43 anni di contributi,
- 42 anni di contributi,
- 41 anni di contributi,
- 40 anni di contributi,
- 39 anni di contributi,
- 38 anni di contributi,
- 37 anni di contributi,
- 36 anni di contributi,
- 35 anni di contributi,
- 34 anni di contributi,
- 33 anni di contributi,
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- 12 anni di contributi,
- 11 anni di contributi,
- 10 anni di contributi,
- 9 anni di contributi,
- 8 anni di contributi,
- 5 anni di contributi.
In questo articolo, vi parleremo delle possibilità di andare in pensione a 59 anni. Continua a leggere.
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In pensione a 59 anni: pensione anticipata
Le possibilità per andare in pensione a 59 anni non mancano. A iniziare dalla pensione anticipata ordinaria, che permette l’uscita dal mondo del lavoro, a prescindere dall’età anagrafica, con 42 anni e 10 mesi di contributi, per gli uomini e con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
Per accedervi a 59 anni significa aver iniziato a lavorare giovanissimi (circa 16 anni per gli uomini, intorno ai 17 anni per le donne), praticamente all’età limite per essere assunti (16 anni), secondo la legge italiana.
L’alternativa, in questo caso, è piuttosto simile: parliamo della pensione con Quota 41 per lavoratori precoci. La differenza con la pensione anticipata ordinaria, a 59 anni, è legata alle categorie di lavoratori che possono accedervi.
In primo luogo va versato un anno di contributi prima del compimento dei 19 anni, inoltre questa possibilità (Quota 41) è accessibile solo essendo disoccupati, invalidi civili al 74%, caregiver che assistono il coniuge o un familiare disabile entro il terzo grado da almeno 6 mesi o addetti a mansioni gravose per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di vita lavorativa o per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni di vita lavorativa.
Se dovessero passare e diventare legge le intenzioni della Lega e di altri partiti politici, a partire dal 2023 potrebbe entrare in vigore Quota 41 per tutti i lavoratori, scavalcando le regole della Legge Fornero. In questo caso, con 59 anni di età e 41 anni di contributi versati, possono andare in pensione chi ha iniziato a lavorare appena maggiorenne.
In pensione a 59 anni: Opzione Donna
Altrimenti, ma questo vale solo per le donne, si può andare in pensione a 59 anni sfruttando Opzione Donna. In vigore almeno fino al 31 dicembre 2022, Opzione Donna consente di uscire dal mondo del lavoro con 35 anni di contributi versati e con 58 anni di età (per le lavoratrici dipendenti) o 59 anni di età (per le lavoratrici autonome).
Essendo l’importo della pensione calcolato col sistema interamente contributivo, questa via di fuga non è particolarmente conveniente in termini economici (si rischiano tagli oltre il 30% rispetto allo stipendio) e, dalla sua entrata in vigore, non è stata particolarmente utilizzata dalle donne lavoratrici.

In pensione a 59 anni con la RITA
L’ultima ipotesi al vaglio per andare in pensione a 59 anni è legata alla RITA, acronimo di Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, che prevede l’erogazione frazionata dell’intero montante accumulato o una parte di esso, nel periodo di tempo che va dall’accettazione della richiesta fino al conseguimento dell’età anagrafica prevista per accedere alla pensione di vecchiaia (67 anni).
Parliamo, quindi, di una pensione integrativa, accessibile generalmente solo al compimento dei 62 anni, poiché occorre:
- aver maturato almeno 5 anni di partecipazione a una forma pensionistica complementare;
- aver cessato l’attività lavorativa;
- aver maturato almeno 20 anni di contributi;
- avere un’età (62 anni) che consente, entro 5 anni, di accedere alla pensione di vecchiaia (67 anni).
La pensione di vecchiaia, per chi anticipa i tempi con la RITA, verrebbe decurtata dei 5 anni di contributi in meno versati: la penalizzazione è libera, essendo una scelta del lavoratore.
Facciamo un esempio: maturando una rendita di 100.000 euro, impiegando tutto il capitale del fondo e anticipando la pensione di 5 anni, ogni anno si riceverebbe una rendita da 20.000 euro (20.000 x 5 anni = 100.000 euro), pari a una pensione mensile di circa 1.650 euro.
Però, a questo punto, chi ha 59 anni si ritroverebbe fuori dai giochi e dovrebbe aspettare almeno 3 anni prima di sfruttare la RITA. Ma, attenzione: la RITA si può utilizzare anche a partire dai 57 anni.
È necessario, però, essere disoccupati da almeno 24 mesi (2 anni) e compiere 67 anni entro 10 anni successivi al compimento del termine di inoccupazione.
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