Pensione a 61 anni nel 2024: come fare domanda entro maggio

In pensione a 61 anni nel 2024: chi può presentare domanda entro maggio e con quali requisiti? Scopri tutto in questo articolo.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

5' di lettura

In pensione a 61 anni nel 2024: ecco chi può fare domanda entro maggio (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

In pensione a 61 anni nel 2024: chi può ed entro quanto?

Si può andare in pensione a 61 anni nel 2024, ma è necessario presentare domanda entro il 1° maggio 2023.

Chi può o deve farlo? L’accesso alla pensione con la cosiddetta Quota 97,6 è consentito ai lavoratori dipendenti impiegati in mansioni usuranti, che hanno compiuto 61 anni e 7 mesi e maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni.

A dettare le linee guida per le modalità e le tempistiche di presentazione della domanda di pensione è il messaggio dell’INPS numero 1100 del 2023.

Chi rispetta i requisiti anagrafico e contributivo ha il diritto di andare in pensione nel 2024, ma deve obbligatoriamente presentare domanda entro il 1° maggio 2023.

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In pensione a 61 anni nel 2024: domanda in ritardo, cosa si rischia?

Cosa succede se si presenta domanda in ritardo? Che il lavoratore dovrà rimandare l’accesso alla pensione. Il rinvio è proporzionale al ritardo accumulato:

  • un mese (domanda presentata dal 2 maggio 2023 al 1° giugno 2023);
  • due mesi (domanda presentata dal 2 giugno 2023 al 31 luglio 2023);
  • tre mesi (domanda presentata dal 1° agosto in poi).

Per i lavoratori del comparto Scuola e Afam, il ritardo nella presentazione della domanda provoca un differimento nell’accesso alla pensione addirittura peggiore: l’eventuale uscita al 1° settembre 2024 verrebbe posticipata al 1° novembre 2025.

In pensione a 61 anni nel 2024: come presentare domanda?

Come appena spiegato, chi soddisfa i parametri per la pensione per lavoratori usuranti con Quota 97,6 dovrà presentare domanda all’INPS entro il 1° maggio 2023, per poter andare in pensione nel 2024.

All’istituto va inoltrata la domanda di accertamento dei requisiti per il pensionamento anticipato. Si tratta di un documento da non confondere con la domanda di pensione, che andrà presentata successivamente, in caso di accertamento positivo.

Con la domanda di accertamento dei requisiti, a cui va allegato il modulo AP45 che potete scaricare dal sito dell’INPS, si dà modo all’istituto di verificare se, nel 2024, verranno soddisfatti i requisiti per accedere alla pensione con Quota 97,6.

All’INPS va inoltrata tutta la documentazione necessaria che attesti l’aver svolto una delle professioni usuranti riconosciute dallo Stato, per almeno 35 anni.  

In pensione a 61 anni nel 2024: l’elenco delle professioni usuranti

Abbiamo visto chi può andare in pensione a 61 anni nel 2024 ed entro quanto presentare la domanda di accertamento dei requisiti, propedeutica alla domanda vera e propria.

Ma quali sono i lavori usuranti che consentono di fruire dell’apposita pensione?

Ai sensi del decreto legislativo numero 67 del 2011, i lavori usuranti nel 2023 sono:

  • lavori in galleria, cava o miniera: mansioni svolte in sotterraneo con carattere di prevalenza e continuità;
  • lavori nelle cave: mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale;
  • lavori nelle gallerie: mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento con carattere di prevalenza e continuità;
  • lavori in cassoni ad aria compressa;
  • lavori svolti dai palombari;
  • lavori ad alte temperature: mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di 2 fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti ad operazioni di colata manuale;
  • lavorazione del vetro cavo: mansioni dei soffiatori nell’industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio;
  • lavori espletati in spazi ristretti: con carattere di prevalenza e continuità ed in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte continuativamente all’interno di spazi ristretti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
  • lavori di asportazione dell’amianto: mansioni svolte con carattere di prevalenza e continuità.

Chi ha svolto una di queste professioni, per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di lavoro o per almeno metà della vita lavorativa complessiva, con 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi versati potrà accedere alla pensione per lavori usuranti.

Per i lavoratori autonomi, invece, il via libera scatta a 62 anni e 7 mesi, sempre con 35 anni di contributi versati (Quota 98,7).

In pensione a 61 anni nel 2024
In pensione a 61 anni nel 2024: in foto un operaio al lavoro.

In pensione a 61 anni nel 2024: lavori notturni

La pensione per lavori usuranti è accessibile anche ai lavoratori impiegati in turni di notte.

Dai 72 ai 77 turni di notte all’anno si può andare in pensione con:

  • Quota 98,7 (lavoratori dipendenti) – 62 anni e 7 mesi d’età e 35 anni di contributi versati;
  • Quota 99,7 (lavoratori autonomi) – 63 anni e 7 mesi d’età e 35 anni di contributi versati.

I lavoratori notturni impiegati dalle 64 alle 71 notti all’anno possono accedere alla pensione con:

  • Quota 99,7 (lavoratori dipendenti) – 63 anni e 7 mesi d’età e 35 anni di contributi versati;
  • Quota 100,7 (lavoratori dipendenti) – 64 anni e 7 mesi d’età e 35 anni di contributi versati.

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