In pensione a 71 anni. È già così per chi a 67 anni non ha maturato almeno 5 anni di contributi. Ma domani sarà così per tutti. O meglio: i giovani che iniziano ora a lavorare andranno in pensione a 71 anni. In media 9 anni dopo rispetto a ora (età media 62).
Aggiungiti al gruppo Telegram di news su Invalidità e Legge 104 ed Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su Whatsapp, Telegram, Facebook, Instagram e YouTube.
Non lo dice uno qualunque, ma il rapporto Pensions at a glance 2021, che è stato diffuso ieri dall’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, alla quale fanno parte 38 Paesi).
L’Italia – ha ricordato l’Ocse – è tra i 7 Paesi che collegano l’età pensionabile prevista dalla legge alla speranza di vita.
In pensione a 71 anni: occupazione in età avanzata
In un sistema contributivo (com’è ormai quello italiano), collegare la pensione con le aspettative di vita non serve a migliorare il bilancio della previdenza sociale, ma a promuovere l’occupazione a una età avanzata oltre a evitare la pensione anticipata, che prevede inevitabilmente degli assegni troppo bassi.
Una analisi che serve, soprattutto ora che è in discussione la riforma del sistema pensionistico italiano. E che dovrebbe invitare i legislatori a più di una riflessione.
In pensione a 71 anni: chi sta peggio
La media dei Paesi Ocse per la pensione a chi entra oggi sul mercato del lavoro è di 66 anni.
Come l’Italia, a 71 anni, ci sono l’Estonia e i Paesi Bassi.
Peggio fa solo la Danimarca, dove si andrà in pensione, a 74 anni.
Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su invalidità e legge 104 da questo gruppo Telegram. Informati anche su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo whatsapp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook . Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale YouTube
In pensione a 71 anni: giovani penalizzati
Non è una buona notizia. Le nuove generazioni sono costrette a subire una pesante penalizzazione rispetto ai nonni e ai genitori. A chi è giovane oggi saranno anche negati tutti gli strumenti ora disponibili per la pensione anticipata, quelli per capirci, che abbassano l’età media di uscita: in Italia dovrebbe essere 67, ma in realtà è di 61,8. Più bassa della media Ocse, che è di 63,1 anni.
Già oggi in Giappone e Nuova Zelanda l’età media per andare in pensione è di 67,5 anni.
In pochi decenni dunque l’Italia scalerà le classifiche: da uno dei Paesi dove si smette di lavorare prima a uno dove invece si è sempre più anziani per l’uscita.
In pensione a 71 anni: perché?
I motivi di questa situazione, secondo l’Ocse, sono diversi:
- il rapido invecchiamento della popolazione;
- una serie di leggi, come Quota 100, che hanno consentito delle uscite molto anticipate rispetto a quanto prevedeva la Fornero.
La ricetta dell’Ocse per l’Italia è semplice e non indolore:
- aumentare l’occupazione delle persone più avanti con gli anni;
- più trasparenza nel calcolo delle prestazioni su base contributiva;
- maggior gestione e controllo dei conti a lungo termine (spesso si pensa solo all’oggi).
In pensione a 71 anni: il costo rispetto al Pil
Per l’Ocse, l’Italia garantendo benefici relativamente alti a persone relativamente giovani ha come diretta conseguenza la seconda spesa pensionistica pubblica più alta d’Europa dopo la Grecia. Ovvero il 15,1% del Pil. Ed è aumentato di 2,2 punti rispetto al 2000.
Le proiezioni non sono buone: con questo trend l’Italia raggiungerà come spesa pensionistica nel 2035 il 17,8% del Pil. Contro una media Ocse del 10%.
Le misure che più hanno inciso sulla crescita dei costi secondo l’Ocse sono queste:
- Quota 100;
- Opzione Donna;
- i prepensionamenti per le aziende in crisi.
Tutte misure che hanno abbassato l’età pensionabile.
Se a questo si aggiunge il rapido invecchiamento della popolazione, ci sono tutti gli ingredienti per una tempesta perfetta sul sistema pensionistico.
E il conto dovrà essere pagato da chi inizia a lavorare ora.

In pensione a 71 anni: nel 2050 molti più anziani che giovani
Per disegnare un quadro più chiaro di quello che ci aspetta, basta un dato:
nel 2050, per ogni 100 persone tra i 20 e i 64 anni (età lavorativa) ci saranno 74 ultra 65enni. Peggio di noi solo Corea e Giappone.
Oggi gli anziani ogni 100 persone sono 39,4. Molti di meno (ma nel 1990 erano 24,3 e nel 1960 solo 16,4).
Altri numeri per dettagliare meglio la situazione:
l’età media degli italiani
- nel 1990: 37 anni
- nel 2050: 53 anni e mezzo.
La media Ocse sarà di 46,8 anni. Quella di Israele, 34.
E quindi in Italia tra il 2020 e il 2060 la popolazione in età lavorativa si ridurrà del 31% (negli altri Paesi Ocse solo del 10%).
Per tutti questi motivi secondo l’Ocse è determinante per l’Italia far crescere l’occupazione nelle fasce di età più adulte.
Con questi numeri l’Ocse ritiene che l’Italia sia destinata a raggiungere presto i 71 anni per l’età pensionabile. Il punto è che anche questo “traguardo” sarà possibile solo con carriere lavorative senza interruzioni.
In pensione a 71 anni: quanti anni di riposo?
C’è altro per raccontare la crisi del sistema previdenziale italiano.
I pensionati di oggi in Italia godono la pensione per questo numero di anni:
- uomini: 22 anni;
- donne: 26 anni.
Le medie Ocse sono più basse:
- uomini: 19,5 anni;
- donne: 23,8 anni.
Entra nei gruppi offerte di lavoro, bonus, concorsi e news
Ricevi ogni giorno gratis i migliori articoli su offerte di lavoro, bandi, bonus, agevolazioni e attualità. Scegli il gruppo che ti interessa:
Seguici anche su YouTube | Google | Gruppo Facebook | Instagram
Come funzionano i gruppi?
- Due volte al giorno (dopo pranzo e dopo cena) ricevi i link con le news più importanti
- Niente spam o pubblicità
- Puoi uscire in qualsiasi momento: la procedura verrà inviata ogni giorno sul gruppo
- Non è possibile inviare messaggi sul gruppo o agli amministratori
- Il tuo numero di cellulare sarà utilizzato solo per inviarti notizie