In pensione con 15 anni di contributi grazie all’Opzione Dini, è il momento di fare definitiva chiarezza sul punto. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- In pensione con 15 anni di contributi: perché non esiste?
- In pensione con 15 anni di contributi: deroghe Amato
- In pensione con 15 anni di contributi: prima deroga Amato
- In pensione con 15 anni di contributi: seconda deroga Amato
- In pensione con 15 anni di contributi: terza deroga Amato
- In pensione con 15 anni di contributi: la circolare INPS
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La possibilità di andare in pensione con l’Opzione Dini (articolo 1, comma 23 della legge 335 del 1995) e quindi con soli quindici anni di contributi, non esiste più. Sono necessari infatti, come per tutti gli altri cittadini, almeno 20 anni di contribuzione versata.
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L’equivoco nasce da questa considerazione: l’Opzione Dini sarebbe ancora esercitabile da chi ha rientra in queste condizioni:
- chi ha versato almeno 15 anni di contribuzione;
- meno di 18 anni versati prima del 1996 e comunque deve avere una contribuzione versata prima di quella data;
- almeno cinque anni di contributi versati prima del 1996.
Perché c’è un equivoco? Perché l’Opzione Dini ha effetti solo sul calcolo contributivo dell’assegno della pensione.
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In pensione con 15 anni di contributi: perché non esiste?
Il problema dell’Opzione Dini (15 anni di contribuzione versata) è che era una sorta di clausola di salvaguardia con i requisiti precedenti all’introduzione della legge Fornero.
Prevedeva che sia i 15 anni di contribuzione, sia i requisiti anagrafici per l’accesso alla pensione fossero stati raggiunti entro il 31 dicembre del 2011.
2011, ovvero 12 anni fa. In pratica è una misura che da anni non è più praticabile.
E quindi, l’Opzione Dini si può esercitare anche adesso (per il calcolo della pensione), ma non permette più l’accesso alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contribuzione.
L’Opzione Dini potrebbe dunque, ribadiamo, modificare il sistema di calcolo da misto a contributivo, ma per l’accesso alla pensione di vecchiaia sarà sempre necessario raggiungere i 20 anni di contributi.
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In pensione con 15 anni di contributi: deroghe Amato
Con le tre deroghe Amato sarebbe possibile andare in pensione con 15 anni di contribuzione. Come vedremo comunque i requisiti richiesti per accedere a questo pensionamento sono particolarmente difficili da raggiungere (oggi), per cui la platea dei possibili beneficiari può essere definita a dir poco molto ristretta.
Questo vale soprattutto per le prime due deroghe. Per la terza c’è qualche spiraglio in più.
In pensione con 15 anni di contributi: prima deroga Amato
La prima deroga Amato prevede due condizioni in particolare:
- bisogna aver maturato 15 anni di contribuzione (780 settimane) prima del 31 dicembre del 1992 (31 anni fa). Sono validi i contributi volontari, obbligatori, figurativi, da ricongiunzione, da riscatto e così via);
- il lavoratore deve essere iscritto al fondo lavoratori dipendenti o alle gestioni speciali per i lavoratori autonomi dell’INPS. Rientrano anche i lavoratori iscritti alla ex Inpdap, ex Enpals ed ex Ipost.
Cioè, ribadiamo: bisogna aver versato almeno 15 anni di contribuzione 31 anni fa.
In pensione con 15 anni di contributi: esempio prima deroga Amato
È il caso di un lavoratore che nel 2023 ha raggiunto i 67 anni di età e ha versato 17 anni di contributi, tutti maturati prima del 31 dicembre del 1992.
E’ nato dunque nel 1956. Ha iniziato a lavorare a 22 anni e dopo i 36 non ha più versato contributi.
Ebbene in questo caso può chiedere di accedere alla pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi, maturando gli altri 3 e chiedendo di andare in pensione con la prima deroga Amato.
Questa condizione non sarà possibile se ha versato contributi anche dopo il primo gennaio del 1993.
Come è facile rilevare sono davvero pochi i lavoratori che possono rientrare in questi requisiti.
In pensione con 15 anni di contributi: seconda deroga Amato
La seconda deroga Amato prevede che il lavoratore ha iniziato a versare contributi prima del 31 dicembre 1992.
Possono accedere a questa misura:
- i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’Ago dell’Inps (Assicurazione Generale Obbligatoria);
- gli iscritti ex Enpals (non per gli iscritti all’ex Inpdap ed all’ex Ipost).
In pensione con 15 anni di contributi: esempio seconda deroga Amato
Chi non rientra nella prima deroga Amato ha una seconda chance, la seconda deroga Amato. In questo caso può rientrare anche chi ha accredito dei contributi dopo il primo gennaio 1993, può accedere anche se ha chiesto la contribuzione figurativa prima del 31 gennaio 1992.
In pensione con 15 anni di contributi: terza deroga Amato
La terza deroga Amato è quella che anche oggi potrebbe essere utilizzata. È complessa nella sua definizione, ma da un punto di vista “anagrafico” è ancora raggiungibile. Vediamo quali sono i requisiti:
- avere un’anzianità contributiva di almeno 25 anni (che non significa aver versato 25 anni di contributi, ma che la prima contribuzione è stata accreditata almeno 25 anni prima della maturazione dei requisiti per la pensione);
- 15 anni di contribuzione complessiva;
- almeno 10 anni lavorati per periodi non superiori alle 52 settimane. Non vengono considerati gli anni lavorati interamente in cui risultano meno di 52 contributi settimanali, e questo perché il part time non copre tutte le 52 settimane per retribuzione inferiore al minimale.
Questa terza deroga Amato è dunque raggiungibile per un buon numero di lavoratori, ma è accessibile solo per i lavoratori dipendenti che sono iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria o a un fondo sostitutivo.
In pensione con 15 anni di contributi: esempio terza deroga Amato
Facciamo il caso di un lavoratore che ha 15 anni di contribuzione. 10 anni non sono stati lavorati interamente (solo 51 settimane contributive in un anno o anche meno).
Il primo contributo è stato versato almeno 25 anni prima della maturazione dei requisiti anagrafici della pensione di vecchiaia. Quindi quando aveva 42 anni. In questo caso potrebbe avere diritto alla pensione con 15 anni di contribuzione.

In pensione con 15 anni di contributi: la circolare INPS
Anche l’INPS ha chiarito che nonostante la riforma Fornero del 2011 c’è la possibilità di andare in pensione con 15 anni di contributi anche se la norma in vigore ne preveda almeno 20. Resta però invariato il requisito anagrafico.
Ma la questione riguarda appunto solo i lavoratori che rientrano in una delle tre deroghe Amato.
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