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Invalidi civili, tutte le agevolazioni sul lavoro

Invalidi civili, tutte le agevolazioni sul lavoro: una breve panoramica sui benefici che spettano alle persone con disabilità e a chi li assiste.

di The Wam

Gennaio 2022

Invalidi civili, vediamo in questo articolo quali sono le agevolazioni sul lavoro. Dalla Legge 104 ai prepensionamenti dei lavoratori disabili, dai trasferimenti al lavoro notturno. Aggiungiti al gruppo Telegram di news su Invalidità e Legge 104 ed Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su Whatsapp, Telegram, Facebook, Instagram e YouTube.

Verifichiamo queste agevolazioni e questi diritti acquisiti in una agile panoramica.

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Invalidi civili: permessi retribuiti

Iniziamo dai permessi di lavoro retribuiti.

I genitori di una persona con disabilità grave hanno diritto, dopo il terzo anno di vita del figlio, a tre giorni di permesso mensile retribuito. Lo stesso beneficio spetta ai lavoratori che assistono un familiare con disabilità grave.

I lavoratori con disabilità grave hanno diritto a due ore di permesso giornaliero o a tre giorni di permesso mensili. Ovviamente retribuiti.

Per questi benefici è necessaria la condizioni di disabilità grave che deve essere certificata (articolo 3, comma 3 della Legge 104 del 1992).

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Invalidi civili: congedo straordinario

Un’altra possibilità concessa dalla legge 104 è la concessione di un congedo retribuito fino a due anni (anche in modalità frazionata) per chi assiste un disabile con grave disabilità.

Questo beneficio spetta (nell’ordine):

Per poter accedere a questo beneficio è necessario un certificato che attesti la disabilità grave (articolo 3 comma 3 legge 104 del 1992).

Invalidi civili: prepensionamento

Il prepensionamento è possibile ottenerlo con una invalidità superiore al 74% o si è sordi. Chi rientra in questi requisiti può ottenere per ogni anno lavorato due mesi di contributi figurativi. Il massimo possibile è di 5 anni.

Invalidi civili: scelta della sede

Anche sulla scelta della sede di lavoro ci sono delle agevolazioni. E infatti il lavoratore che assiste un disabile grave o il lavoratore disabile ha il diritto di scegliere, ovviamente se è possibile, la sede di lavoro che è più vicina al proprio domicilio.

Si tratta, come abbiamo visto in altri articoli, di un interesse legittimo del disabile o di chi lo assiste e non di un diritto soggettivo.

Bisogna infatti anche tenere conto delle ragioni organizzative dell’azienda che potrebbe quindi negare questo diritto. E potrebbe farlo legittimamente.

Per chiedere e ottenere (se possibile) il trasferimento a una sede più vicina è sempre necessaria la presentazione della certificazione che attesta la disabilità grave (articolo 3, comma 3 della Legge 104 del 1992). Non è lo stesso verbale rilasciato per il riconoscimento dell’invalidità civile.

C’è anche la possibilità per il disabile con una invalidità riconosciuta superiore ai due terzi (75%), se assunto in enti pubblici come vincitore di concorso (o con un altro titolo), di scegliere tra le sedi che risultano disponibili.

Invalidi civili: trasferimenti

Quasi con le stesse motivazioni, il lavoratore che assiste un familiare con disabilità grave o la stessa persona disabile non possono essere trasferiti in una sede diversa senza il loro consenso. In questo caso il rifiuto del trasferimento è un diritto soggettivo e insindacabile. Non può essere quindi aggirato con le questioni organizzative dell’azienda.

Come per la scelta della sede anche in questo caso è necessario una certificazione che attesta la disabilità grave (articolo 3, comma 3 della 104).

Invalidi civili: lavoro notturno

Le persone che hanno a proprio carico persone con disabilità grave (sempre riconosciuta dal comma 3, articolo 3 della 104) non possono essere obbligate a svolgere dei lavori in orario notturno.

Invalidi civili: liste speciali di collocamento

Alle liste speciali di collocamento riservate agli invalidi civili possono iscriversi persone che hanno una invalidità accertata dalle commissioni Inps superiore al 45%.

Per ottenere l’iscrizione in quell’elenco è però indispensabile sottoporsi a una ulteriore visita che accerti le capacità lavorative della persona invalida.

Per farlo bisogna essere valutati dalla Commissione invalidi della Asl di appartenenza. Con quella documentazione è poi possibile accedere alle liste speciali.

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