Tutto quello che devi sapere in merito a Invalidità ai fini ISEE (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Invalidità ai fini ISEE: le pensioni di invalidità fanno reddito?
Nel contesto del calcolo dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), è fondamentale affrontare la questione dell’invalidità e capire come essa influisca sui benefici e le prestazioni erogate.
La problematica è stata amplificata dalla Sentenza 152/20 della Corte Costituzionale, che ha comportato un aumento delle pensioni di invalidità per individui con invalidità civile totale, ciechi civili assoluti e sordi.
Tuttavia, è essenziale chiarire che la pensione di invalidità civile non è considerata come reddito e non deve essere inclusa nella dichiarazione dei redditi.
È importante distinguere la pensione di invalidità civile dalla pensione di invalidità di tipo previdenziale, che richiede un certo grado di invalidità e contributi versati per almeno 5 anni e che deve essere dichiarata e soggetta a tassazione. Le pensioni previdenziali, infatti, rientrano nel calcolo dell’ISEE.
Quindi, rispondendo alla domanda “Invalidità ai fini ISEE?”, la risposta è NO. La Legge n. 89 del 26 maggio 2016, emanata in seguito a sentenze del Consiglio di Stato, ha escluso dalla base imponibile dell’ISEE i trattamenti erogati dalle Amministrazioni Pubbliche a causa di una condizione di disabilità.
Entra nella community, informati e fai le tue domande su Youtube e Instagram.
Invalidità ai fini ISEE non calcolata: cosa significa
Concretamente, se l’invalidità ai fini ISEE non è presa in considerazione, ciò significa che i trattamenti assistenziali e indennitari erogati a causa di una condizione di disabilità, a meno che non siano già inclusi nel reddito complessivo per fini fiscali, non sono considerati nel calcolo dell’ISEE.
Tuttavia, se tali trattamenti sono erogati per motivi diversi dalla disabilità, devono essere inclusi nel reddito disponibile ai fini dell’ISEE.
Inoltre, la legge prevede una maggiorazione dello 0,5 al parametro della scala di equivalenza per ogni componente del nucleo familiare con disabilità media, grave o non autosufficiente.
Questo significa che le persone con disabilità e i loro familiari possono beneficiare di una maggiore considerazione ai fini dell’ISEE.
Esempi di calcolo dell’ISEE 2023. Scopri quali sono le formule da usare, cos’è, a cosa serve e come ottenerlo.
ISEE e persone con disabilità
Abbiamo detto che l’ISEE è un elemento importante nel contesto delle prestazioni sociali agevolate e dei servizi destinati alle persone con disabilità e ai loro nuclei familiari.
Questo indicatore è stato introdotto in Italia nel 1998, ma ha subito significative modifiche nel corso degli anni, soprattutto per quanto riguarda il calcolo delle prestazioni erogate alle persone con disabilità.
La determinazione dell’ISEE coinvolge tre elementi principali:
- Indicatore della Situazione Reddituale (ISR): questo parametro riflette il reddito disponibile del nucleo familiare, ma alcune categorie di reddito, come le pensioni di invalidità, sono escluse dal calcolo.
- Indicatore della Situazione Patrimoniale (ISP): questo elemento tiene conto del patrimonio del nucleo familiare.
- Scale di Equivalenza: Le scale di equivalenza considerano il numero di componenti del nucleo familiare, favorendo famiglie numerose e quelle con persone con disabilità.
Abbiamo anche detto che le persone con disabilità sono suddivise in categorie che influenzano il calcolo dell’ISEE, tra cui la disabilità media, grave e la non autosufficienza.
Queste categorie determinano la quantità di maggiorazione applicata al parametro della scala di equivalenza, aumentando il peso delle persone con disabilità nel calcolo complessivo.
Inoltre, il calcolo dell’ISEE può variare a seconda del tipo di prestazioni agevolate richieste:
- Applicazione “classica”: prevede il calcolo dell’ISEE basato sul nucleo familiare completo. È utilizzato per la maggior parte delle prestazioni sociali agevolate.
- Applicazione “di favore”: è prevista per le prestazioni di natura sociosanitaria e coinvolge solo il beneficiario e alcuni membri del nucleo familiare.
- Applicazione “restrittiva”: si applica alle prestazioni erogate in ambiente residenziale a ciclo continuativo, come i ricoveri in RSA, e comporta un calcolo specifico dell’ISR e un nucleo familiare con una diversa composizione.
- Applicazione “antielusiva”: è prevista per le prestazioni relative al diritto allo studio universitario.
È importante notare che gli enti erogatori di prestazioni sociali agevolate, come i comuni e le università, stabiliscono le soglie di accesso alle prestazioni e le relative soglie ISEE. Questo significa che le politiche di accesso possono variare da un luogo all’altro.
Invalidità civile parziale e incremento al milione: spetta agli invalidi parziali oppure no? Ecco beneficiari, esclusi, limiti di reddito e importi.
Livelli di disabilità: moderato, grave e non autosufficiente
Le più recenti modifiche legislative hanno abolito le esenzioni differenziate in base alla gravità, oltre che all’età.
L’indicazione, tuttavia, permane e viene richiesta negli attuali moduli dichiarativi per fini statistici e di monitoraggio e per l’eventuale futura programmazione di servizi o politiche nazionali o regionali.
È necessario spiegare cosa il legislatore intende per disabilità moderata, disabilità grave e non autosufficienza perché condizioni diverse comportano trattamenti diversi.
Il Ministero, nel tentativo di formulare una definizione non facile, si è scontrato con la ben nota complessità delle diverse classificazioni delle disabilità in vigore.
Di particolare rilievo è il criterio individuato per i minori con disabilità grave. Si stabilisce che per essere considerati tali, i soggetti devono essere destinatari di indennità di accompagnamento e devono inoltre applicarsi le condizioni previste dall’articolo 8 della Legge n. 449/1997 o dall’articolo 30 della Legge n. 388/2000.
Disabilità moderata
Questa categoria comprende individui che hanno un livello moderato di disabilità. Per questi soggetti non è prevista alcuna esclusione o specifico aggiustamento nel calcolo dell’ISEE.
Disabilità grave
Chi ha disabilità grave beneficia di una riduzione del 20% del valore dell’indicatore ISEE.
Tale riduzione viene applicata al valore ISEE calcolato per il nucleo familiare. Tuttavia, è importante notare che non tutte le persone con disabilità hanno diritto a questa riduzione: si applica specificamente a quelli con disabilità gravi.
Non autosufficienza
I soggetti considerati non autosufficienti a causa della disabilità, ricevono una riduzione più significativa nel calcolo dell’ISEE.
Il valore ISEE per questa fascia è calcolato escludendo i redditi e il patrimonio della persona con disabilità, considerandoli come un’unità economica separata.
Ciò può comportare un valore ISEE inferiore e potenzialmente portare a un maggiore accesso alle prestazioni sociali.
Ecco una tabella esplicativa di quali sono le categorie di invalidi e i rispettivi gradi di invalidità riconosciuti:
CATEGORIE | Disabilità Media | Disabilità Grave | Non autosufficienza |
Invalidi civili di età compresa tra 18 e 65 anni | Invalidi 67>99% (D.lgs.) | Inabili totali (L. 118/71, artt. 2 e 12) | Cittadini di età compresa tra 18 e 65 anni con diritto all’indennità di accompagnamento (L. 508/88, art. 1, comma 2, lettera b) |
Invalidi civili minori di età | Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età (L. 118/71, art. 2 – diritto all’indennità di frequenza) | Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età e in cui ricorrano le condizioni di cui alla L. 449/1997, art. 8 o della L. 388/2000, art. 30 | Minori di età con diritto all’indennità di accompagnamento (L. 508/88, art. 1) |
Invalidi civili ultrasessantacinquenni | Ultrasessantacinquenni con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, invalidi 67>99% (D. Lgs. 124/98, art. 5, comma 7) | Ultrasessantacinquenni con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, inabili 100% (D.lgs. 124/98, art. 5, comma 7) | Cittadini ultrasessantacinquenni con diritto all’indennità di accompagnamento (L. 508/88, art. 1, comma 2, lettera b) |
Ciechi civili | Art 4 L.138/2001 | Ciechi civili parziali (L. 382/70 – L. 508/88 – L. 138/2001) | Ciechi civili assoluti (L. 382/70 – L. 508/88 – L. 138/2001) |
Sordi civili | Invalidi Civili con cofosi esclusi dalla fornitura protesica (DM 27/8/1999, n. 332) | Sordi pre-linguali, di cui all’art. 50 L. 342/2000 | |
INPS | Invalidi (L. 222/84, artt. 1 e 6 – D.lgs. 503/92, art. 1, comma 8) | Inabili (L. 222/84, artt. 2, 6 e 8) | Inabili con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa (L. 222/84, art. 5) |
INAIL | Invalidi sul lavoro 50>79% (DPR 1124/65, art. 66) Invalidi sul lavoro 35>59 % (D.lgs. 38/2000, art.13 – DM 12/7/2000 – L. 296/2006, art 1, comma 782) | Invalidi sul lavoro 80>100% (DPR 1124/65, art. 66) Invalidi sul lavoro >59% (D.lgs. 38/2000, art. 13 – DM 12/7/2000 – L. 296/2006, art 1, comma 782) | Invalidi sul lavoro con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa (DPR 1124/65 – art. 66) Invalidi sul lavoro con menomazioni dell’integrità psicofisica di cui alla L. 296/2006, art 1, comma 782, punto 4 |
INPS gestione ex INPDAP | Inabili alle mansioni (L. 379/55, DPR 73/92 e DPR 171/2011) | Inabili (L. 274/1991, art. 13 – L. 335/95, art. 2) | |
Trattamenti di privilegio ordinari e di guerra | Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla terza ed alla seconda categoria Tab. A DPR 834/81 (71>80%) | Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla prima categoria Tab. A DPR 834/81 (81>100%) | Invalidi con diritto all’assegno di superinvalidità (Tabella E allegata al DPR 834/81) |
Cosa inserire nel nucleo familiare ai fini ISEE 2023 e quando un familiare si dice “a carico”? Ne parliamo in questo approfondimento.

Integrazione delle pensioni di invalidità e dei redditi per l’ISEE
La possibilità di cumulare le pensioni di invalidità e altre fonti di reddito ai fini del calcolo dell’ISEE esiste, ma è soggetta ad alcune condizioni e limitazioni. Per capirlo meglio, esaminiamo alcuni scenari:
- nessun altro reddito: se un individuo riceve solo una pensione o assistenza di invalidità e non ha altre fonti di reddito, il valore ISEE si baserà esclusivamente sull’importo della pensione o assistenza di invalidità ricevuta. Ciò significa che il suo valore ISEE potrebbe essere inferiore rispetto a chi percepisce un reddito aggiuntivo;
- altri redditi: se una persona con disabilità ha anche altre fonti di reddito, come redditi da locazione, dividendi o altre pensioni, tali fonti di reddito aggiuntive verranno prese in considerazione nel calcolo del valore ISEE. In questo caso il valore ISEE sarà più alto perché comprende tutte le fonti di reddito;
- reddito del coniuge: se il disabile è sposato e il coniuge ha un reddito, nella determinazione del valore ISEE del nucleo familiare si tiene conto anche del reddito del coniuge. Ciò può incidere sul valore ISEE complessivo del nucleo familiare;
- componenti non economiche: è importante notare che il calcolo dell’ISEE considera anche componenti non economiche, come la dimensione e la composizione del nucleo familiare, che possono influenzare il valore ISEE finale;
Questi scenari dimostrano che il calcolo dell’ISEE non si basa esclusivamente sulle pensioni o sugli aiuti di invalidità, ma tiene conto di vari fattori, tra cui altre fonti di reddito e circostanze familiari.
Parliamo delle differenze fra modello ICRIC, ICLAV e ISEE: a cosa servono, chi deve compilarli e quando presentarli.
FAQ domande e risposte in breve sull’invalidità ai fini ISEE
Che cosa viene considerato nel nuovo ISEE?
Vengono considerati i redditi di varia natura e tutte le prestazioni monetarie erogate dallo Stato o da enti pubblici con finalità assistenziale anche se sono esenti da tassazione. Sono escluse le prestazioni assistenziali o previdenziali erogate per disabilità. Viene poi sommato il 20% del patrimonio mobiliare o immobiliare. Sono previste alcune franchigie e detrazioni. La somma viene poi divisa per parametri diversi a seconda della composizione del nucleo familiare.
Nel nuovo ISEE sono conteggiate anche le pensioni e l’indennità di accompagnamento?
No. Dopo le più recenti Sentenze e modifiche legislative non vengono più conteggiate,
Vengono conteggiati anche gli eventuali ausili concessi alle persone con disabilità?
Assolutamente no. Si tratta di una ipotesi destituita da ogni fondamento.
Sono previste agevolazioni per le persone con disabilità?
Dopo le più recenti Sentenze e modifiche legislative viene prevista una maggiorazione dello 0,5 nei parametri della scala di equivalenza per ogni persona con disabilità presente nel nucleo.
Si potrà ancora richiedere, almeno in alcuni casi, l’applicazione dell’ISEE personale anziché quello familiare?
No, l’ISEE familiare o (estratto), previsto molto confusamente dalla normativa precedente non esiste più. Solo per le prestazioni sociosanitarie agevolate è previsto di far riferimento, per i disabili maggiorenni, ad un nucleo familiare più “ristretto” e cioè al solo coniuge e ai figli. Nel caso questi non siano presenti, si conteggia il solo beneficiario. Ne beneficiano i disabili maggiorenni non coniugati e/o senza figli.
Ecco gli articoli preferiti dagli utenti su invalidità civile e Legge 104: