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Invalidità civile 80 per cento agevolazioni 2023

In base alla percentuale di invalidità si ha diritto ad agevolazioni e benefici, anche di tipo economico, differenti e sempre più numerosi e importanti all’aumentare della stessa. In questo approfondimento parliamo nel dettaglio di invalidità all’80 per cento e agevolazioni.

Romina Cardìa è una scrittrice esperta in diritti delle persone con disabilità.
Conoscila meglio

10' di lettura

Pago il ticket sanitario se mi è stata riconosciuta l’invalidità civile all’80 per centro? A quali prestazioni economiche ho diritto? Cosa è previsto in caso di invalidità all’80 per cento e agevolazioni (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104categorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Invalidità civile all’80 per cento e agevolazioni

Invalidità civile all’80 per cento e agevolazioni: ti mostriamo subito l’elenco di tutte le agevolazioni a cui puoi aver diritto con questa percentuale di invalidità. Le approfondiremo poi nei prossimi paragrafi.

Quindi, se la Commissione medica dell’ASL ha accertato una percentuale di invalidità pari all’80 per cento hai diritto a:

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Assegno mensile di assistenza

Iniziamo questo approfondimento sull’invalidità civile all’80 per cento e agevolazioni, parlando delle prestazioni economiche spettanti, che sono quelle più importanti.

Un’invalidità all’80 per cento è classificata come “invalidità parziale”. L’ASL riconosce l’invalidità parziale a partire da una percentuale del 75 per cento e fino al 99 per cento.

In questo caso, ti spetta l’Assegno mensile di assistenza, il cui importo per il 2023 è di 313,91 euro.

Il requisito sanitario, però, da solo non basta, perché per ottenere la prestazione non devi superare un determinato limite di reddito, che per il 2023 è di 5.391,88 euro annui.

Se svolgi attività lavorativa o hai lavorato e versato contributi e hai un reddito superiore a 5.391,88 euro, in alternativa potresti aver diritto all’Assegno ordinario di invalidità: vediamo con quali requisiti.

Novità per la pensione di invalidità e purtroppo non buone. L’INPS rettifica le precedenti istruzioni relative al reddito rilevante per il diritto alle prestazioni di invalidità. Rischio perdita o diminuzione degli importi per molti beneficiari.

Assegno ordinario di invalidità

Abbiamo visto che la prestazione economica INPS erogata a favore delle persone invalide parziali è l’Assegno mensile di invalidità, ma per ottenerlo bisogna non superare il limite reddituale, oltre ad avere un’età anagrafica compresa tra i 18 e i 67 anni.

In alternativa all’Assegno mensile, potresti richiedere l’Assegno ordinario di invalidità (AOI), ma solo se possiedi i requisiti contributivi.

In presenza di attività lavorativa (puoi continuare a lavorare anche se percepisci AOI), il suo importo mensile viene ridotto in base al reddito percepito.

Per richiedere l’Assegno Ordinario devi essere in possesso di almeno 5 anni di contributi versati, di cui almeno 3 negli ultimi 5 anni di vita.

L’AOI ha una durata triennale, al termine della quale va rinnovato, sempre che continuino a sussistere le condizioni sanitarie (capacità lavorativa ridotta di almeno 2/3).

Dopo tre rinnovi consecutivi, l’AOI diventa definitivo e non va più rinnovato, anche se l’INPS può sempre programmare una visita di revisione per accertare che permangano le condizioni sanitarie che ne danno diritto.

Per approfondire le tue conoscenze sull’AOI, ecco una lista di articoli:

Il reddito per l’assegno ordinario di invalidità

Assegno ordinario di invalidità: quando si riduce e come

Assegno ordinario di invalidità: cifra minima nel 2023

Assegno ordinario di invalidità: dove fare domanda e come

Conferma dell’assegno ordinario di invalidità: come fare

Assegno ordinario di invalidità con disoccupazione: regole

Congedo per cure

Con una percentuale superiore al 50 per cento si ha diritto al congedo per cure (decreto legislativo numero 119 dell’11 agosto 2011) , quindi di conseguenza ti spetta con l’80 per cento di invalidità.

In pratica, ogni anno di lavoro hai diritto a 30 giorni di assenza in più rispetto all’ordinario.

Questi 30 giorni di congedo vengono concessi per le cure che sono dedicate alle patologie che hanno portato al riconoscimento dell’invalidità.

Ecco quando puoi richiedere il congedo per cure e come presentare domanda al tuo datore di lavoro.

Agevolazioni sanitarie, contrassegno invalidi, case popolari

Con una percentuale di invalidità all’80 per cento hai diritto all’esenzione totale del ticket sanitario per tutte le prestazioni mediche che riguardano la tua patologia invalidante.

Se soffri di problemi di deambulazione o sei non vedente, ti spetta il contrassegno invalidi, che ti permette di parcheggiare negli stalli a te dedicati.

Hai diritto anche alla fornitura gratuita di protesi, ausili e presidi medici. Inoltre, con questa percentuale di invalidità hai anche diritto ad agevolazioni per le graduatorie per l’assegnazione delle case popolari disabili.

Ottenere una percentuale di invalidità superiore al 75 per cento è importante perché si ha accesso anche a prestazioni economiche. In questo approfondimento vediamo come ottenere l’invalidità civile al 75 per cento, cerchiamo di capire perché non è così facile e cosa puoi fare nel caso in cui ti viene negata.

Pensione anticipata

A partire dall’80 per cento di invalidità, se sei un lavoratore invalido hai diritto a chiedere la pensione anticipata, però devi essere in possesso di almeno 20 anni di contributi. Se sei donna, devi avere almeno 56 anni di età, mentre se sei uomo, l’età minima è fissata a 61 anni.

Se sei un lavoratore non vedente, però, puoi accedere alla pensione anticipata a 56 anni se sei un uomo e a 51 anni se sei una donna.

La pensione anticipata per invalidità civile è riconosciuta solo ai dipendenti del settore privato iscritti all’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria dell’INPS).

Proviamo a capire come funzionano i contributi per pensione anticipata con 80 per ceno di invalidità, chi ne ha diritto e come richiedere la prestazione economica.

Ape sociale

Anche l’Ape sociale è una possibilità di anticipo pensionistico, che viene offerta a chi ha un’invalidità pari o superiore al 74 per cento e possiede almeno 30 anni di contributi.

Le donne con uno, due o più figli possono accedere all’Ape sociale con 28 o 29 anni di contributi, come spieghiamo in questo articolo: Ape sociale, con i figli meno contributi: come funziona

L’Ape sociale accompagna il lavoratore dai 63 anni di età e fino all’età della pensione, che al momento è fissata a 67 anni (2023).

Se hai i requisiti e ottieni l’Ape sociale, riceverai un assegno mensile pari al valore della pensione maturata fino a quel momento, ma comunque non superiore a 1.500 euro al mese.

L’Ape sociale conviene per la pensione anticipata o la misura penalizza troppo il lavoratore? In questo post analizziamo i pro e i contro di questa misura che fonde al suo interno una prestazione assistenziale e una previdenziale.

Iscrizione alle categorie protette

A partire dal riconoscimento di una percentuale di invalidità pari al 46 per cento, si ha accesso all’iscrizione alle categorie protette Legge 68/1999, quindi con la tua percentuale di invalidità all’80 per cento puoi chiedere di essere inserito nelle liste per il collocamento mirato.

L’iscrizione alle liste del collocamento mirato ti consente di avere priorità per le assunzioni nel settore pubblico e privati.

I datori di lavoro o le aziende con più di più di 15 dipendenti impiegati hanno l’obbligo di assumere:

  • almeno un lavoratore con disabilità (con 15-35 dipendenti occupati); 
  • almeno 2 lavoratori con disabilità (con 36-50 dipendenti occupati);
  • almeno il 7% di lavoratori disabili se i lavoratori impiegati in azienda sono più di 50.

Ecco alcuni articoli che ti aiuteranno ad approfondire la conoscenza sulle categorie protette e il collocamento mirato:

Categorie protette concorsi: guida completa

Categorie protette con quali malattie

Come iscriversi alle categorie protette

Collocamento mirato e accertamento della disabilità: guida

Categorie protette, come funziona la graduatoria

Categorie protette, come funzionano i posti riservati

Concorsi per categorie protette: guida completa alle tutele

Categorie protette art 1: cosa sapere

Invalidità civile all'80 per cento e agevolazioni
Invalidità civile all’80 per cento e agevolazioni. Nella foto: una donna legge qualcosa sul suo cellulare

E se viene riconosciuto l’handicap?

Se insieme alla domanda per invalidità civile hai presentato anche quella per la Legge 104 e ti è stata riconosciuta la condizione di handicap, hai diritto ad altre agevolazioni fiscali e lavorative.

Una condizione di handicap senza connotazione di gravità, articolo 1, comma 3 della Legge 104/1992, ti dà diritto ad agevolazioni fiscali, come ad esempio agevolazioni sull’acquisto dell’automobile o per i sussidi tecnici e informatici.

Con una condizione di handicap grave articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992, ottieni delle importanti agevolazioni lavorative: i permessi 104 e il congedo biennale retribuito (ottenibile dal familiare che ti presta assistenza).

Per conoscere tutte le agevolazioni Legge 104, leggi la nostra guida dedicata.

FAQ (domande e risposte)

Cosa posso fare se non mi viene riconosciuta l’invalidità all’88 per cento?

Se non ti viene riconosciuta l’invalidità all’80 per cento, è importante non demordere e prendere le opportune misure per far valere i tuoi diritti. Ecco alcune azioni che puoi intraprendere:

  • Se ritieni che la tua condizione sia stata valutata in modo errato, puoi presentare una richiesta di rivalutazione presso l’ente competente. Assicurati di fornire documentazione medica dettagliata e, se necessario, consulta un medico specialista per ottenere un parere aggiuntivo.
  • Se la rivalutazione non produce i risultati sperati, puoi considerare di presentare un ricorso per invalidità. In questo caso, è consigliabile farsi assistere da un avvocato esperto in materia di invalidità, che potrà guidarti nel processo legale.

Ricorda che ogni caso è unico e le azioni da intraprendere potrebbero variare in base alle circostanze personali. È sempre consigliabile consultare un professionista esperto in materia per ottenere consigli specifici.

Posso lavorare con un’invalidità all’88 per cento?

Assolutamente sì, è possibile lavorare anche con un’invalidità all’88 per cento. L’invalidità non dovrebbe essere un ostacolo alla tua partecipazione al mondo del lavoro, tant’è che anche le persone invalide civili totali e con accompagnamento possono lavorare.

Ho diritto all’esenzione dal bollo auto con invalidità all’80 per cento?

Sì, hai diritto all’esenzione dal pagamento del bollo auto se sei riconosciuto con un’invalidità all’80 per cento. L’esenzione dal bollo auto è un beneficio previsto per le persone con disabilità che presentano determinati requisiti. Per ottenere questa agevolazione, è necessario presentare la documentazione adeguata presso gli uffici competenti (ACI o Agenzia delle Entrate). Assicurati di informarti presso il tuo ufficio provinciale o regionale competente per conoscere le procedure specifiche e i documenti richiesti per richiedere l’esenzione dal bollo auto.

Ho diritto all’incremento al milione con l’invalidità parziale all’80 per cento?

No, l’invalidità parziale all’80 per cento non dà diritto all’incremento al milione. L’incremento al milione è un beneficio previsto per coloro che presentano un’invalidità grave e che richiedono assistenza continua e significativa nella vita quotidiana. L’invalidità parziale all’80 per cento indica che hai delle limitazioni, ma non raggiungi i requisiti necessari per ottenere l’incremento al milione.

Ecco gli articoli preferiti dagli utenti su invalidità civile e Legge 104:

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