Se sono lavoratore invalido civile ho diritto al prepensionamento? Cosa è previsto in merito a invalidità civile e agevolazioni per la pensione? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Invalidità civile e agevolazioni per la pensione: cosa è previsto
Hai diritto all’invalidità civile e agevolazioni per la pensione se sei un lavoratore invalido e rispetti i requisiti richiesti per ottenerne i benefici (che vedremo tra poco).
Grazie a queste agevolazioni contributive con l’invalidità civile, hai la possibilità di raggiungere prima la pensione.
I benefici contributivi per gli invalidi a cui potresti accedere per andare in pensione prima sono:
- maggiorazione contributiva (due mesi di contribuzione figurativa per un massimo di 5 anni);
Come probabilmente saprai, per andare in pensione è necessario aver raggiunto quella che viene chiamata “età pensionabile”, che attualmente è stabilita a 67 anni.
Tuttavia, se sei invalido, oltre alle prestazioni strettamente legate all’invalidità, come ad esempio l’Assegno ordinario di invalidità o la pensione di inabilità, puoi aver diritto a delle misure che ti permettono di raggiungere prima la pensione di vecchiaia, grazie alle novità introdotte dalla Legge 232/2016. Andiamo ad analizzare nel dettaglio ognuna di queste possibilità.
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La maggiorazione contributiva
Tra i benefici contributivi per gli invalidi a tua disposizione, analizziamo per primo la maggiorazione contributiva, riconosciuta dall’art. 80 della Legge 388/2000 a favore di dipendenti invalidi quali:
- invalidi civili con invalidità superiore al 74%;
- invalidi di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi per servizio nel rapporto di pubblico impiego con le Amministrazioni statali o gli Enti locali, con invalidità ascritta alle prime quattro categorie della tabella A allegata al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra (DPR 915/1978).
Questa misura, permette di richiedere, per ogni anno di lavoro effettivamente svolto, il beneficio di 2 mesi di contribuzione figurativa.
Il beneficio è riconosciuto fino al limite massimo di 5 anni di contribuzione figurativa e risulta utile sia ai fini del diritto alla pensione che alla determinazione della sua misura per le anzianità soggette a calcolo retributivo.
Per le anzianità soggette a calcolo contributivo, invece, la contribuzione figurativa risulta utile solo ai fini del diritto alla pensione.
Per fare un esempio pratico: se hai svolto 12 anni di lavoro effettivo con una percentuale di invalidità superiore al 74%, potrai contare su una contribuzione figurativa di 2 anni, che potrai utilizzare per guadagnare la pensione anticipata con 2 anni di anticipo.
Attenzione: questa maggiorazione ti spetta solo nel caso in cui sia dipendente di pubbliche amministrazioni o di aziende private per i periodi di attività lavorativa non coperti da contribuzione volontaria, figurativa o derivante da riscatto non correlato ad attività lavorativa.
La maggiorazione contributiva, inoltre, non è cumulabile con altre maggiorazioni convenzionali della contribuzione per la stessa menomazione, in particolare con l’abbuono di 4 mesi per ogni anno di lavoro riconosciuto ai lavoratori non vedenti (Circolare Inpdap 36/2003).
Per ottenere i contributi figurativi di 2 anni devi presentare apposita domanda, corredata da idonea documentazione (Circolari Inps 29/2002 e 92/2022).
Parliamo adesso della pensione di vecchiaia anticipata. Prima, però, guarda questo video che abbiamo scelto per te e che ti spiega come calcolare la tua pensione:
La pensione di vecchiaia anticipata
Anche la pensione di vecchiaia anticipata fa parte dei benefici contributivi per gli invalidi. In particolare, la misura è rivolta ai lavoratori dipendenti del settore privato in possesso di contribuzione al 31.12.1995 (cioè che sono nel sistema misto: Circolare Inps 65/1995) con un’invalidità non inferiore all’80%.
Quindi, non sei beneficiario di questa misura se sei un lavoratore autonomo e nemmeno se sei un pubblico dipendente, ma solo se sei lavoratore dipendente del settore privato
Se sei una lavoratrice donna con un’invalidità non inferiore all’80%, puoi andare in pensione a 56 anni (anziché a 67), purché sia in possesso di almeno 20 anni di contributi.
Se, invece, sei lavoratore invalido, sempre con 20 anni di contributi puoi andare in pensione a 61 anni di età.
Per ottenere il primo rateo pensionistico, però, dovrai attendere l’apertura di una finestra mobile di 12 mesi.
Concludiamo con l’Ape Sociale e Lavoro precoce: a chi sono rivolti? Vediamolo nel prossimo paragrafo.
Se hai contratto una malattia a causa del lavoro che svolgi, puoi richiedere la pensione anticipata per malattia professionale: ti spieghiamo come fare.
L’Ape Sociale
Concludiamo questo elenco di benefici contributivi per gli invalidi con l’Ape Sociale e Lavoro Precoce, riconosciti ai lavoratori con un’invalidità pari o superiore al 74%.
L’Ape Sociale può essere ottenuta a partire dal 63° anno di età. Si tratta, in sostanza, di un sussidio di accompagnamento alla pensione di vecchiaia, il cui valore è pari all’importo della pensione maturata al momento di accesso alla misura entro un massimo di 1.500 euro lordi al mese.
Per accedere all’Ape Sociale, devi possedere un’anzianità contributiva di almeno 30 anni, che puoi far valere anche cumulando la contribuzione sparsa in più gestioni dell’INPS.
Se sei una lavoratrice, questo calcolo contributivo sarà ridotto di un anno per ogni figlio entro un massimo di 2 anni (quindi può ridursi fino a 28 anni). Non è obbligatorio che tuo figlio sia ancora nel tuo nucleo familiare.
Ti informiamo, inoltre, che ai fini del raggiungimento del requisito contributivo, non è utile la maggiorazione contributiva, di cui abbiamo parlato.
Assegno ordinario e Ape sociale: scopri di che prestazioni si parla e se sono cumulabili, cioè se le puoi avere entrambe.

Lavoro precoce
Lavoro Precoce, invece, ti permette di ritirarti con la pensione anticipata a prescindere dall’età anagrafica al raggiungimento di 41 anni di contributi (che tu sia uomo o donna), a condizione di avere almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età e che tu sia in possesso di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995 (cioè ricada nel cosiddetto sistema misto).
In questo caso, per il perfezionamento dell’anzianità contributiva, puoi utilizzare anche la maggiorazione contributiva di cui abbiamo parlato.
Ti ricordiamo che questi benefici contributivi per gli invalidi non ti vengono applicati automaticamente, ma devi essere tu a farne esplicita richiesta all’INPS.
Mettiamo a disposizione un fac simile di modulo di richiesta per i contributi figurativi per invalidi e ti mostriamo come compilarlo e a chi presentarlo.
Invalidità civile e agevolazioni per la pensione: la tabella riassuntiva
Eccoti una tabella riassuntiva di tutte le agevolazioni contributive con l’invalida civile:
Tipo di Agevolazione | Beneficiari | Caratteristiche Principali |
Maggiorazione Contributiva | Dipendenti invalidi (sordi, invalidi civili con invalidità maggiore del 74%, invalidi di guerra, ecc.) | Richiedere 2 mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di lavoro effettivamente svolto fino a un massimo di 5 anni. |
Pensione di Vecchiaia Anticipata | Lavoratori dipendenti del settore privato con invalidità maggiore dell’80% | Possibilità di andare in pensione a 56 anni per donne e 61 anni per uomini, con almeno 20 anni di contributi. |
Ape Sociale | Lavoratori con invalidità pari o superiore al 74% | Sussidio di accompagnamento alla pensione di vecchiaia dal 63° anno di età con almeno 30 anni di anzianità contributiva. |
Lavoro Precoce | Lavoratori con invalidità pari o superiore al 74% | Pensione anticipata a prescindere dall’età anagrafica al raggiungimento di 41 anni di contributi. |
FAQ (domande e risposte)
Cosa spetta a un lavoratore disabile con Legge 104?
Se sei un lavoratore disabile e hai riconosciuta la Legge 104, hai diritto a diverse agevolazioni e tutele. In particolare, la legge prevede permessi retribuiti per le necessità personali e assistenziali, agevolazioni per il trasporto pubblico, e il diritto a lavorare a tempo parziale o flessibile. Queste misure sono state introdotte per garantire una maggiore inclusione e supporto ai lavoratori con disabilità.
Quali agevolazioni sono previste per un lavoratore che assiste una persona disabile?
Se sei un lavoratore che assiste una persona disabile, hai diritto a dei permessi retribuiti per poter dedicare il tuo tempo e le tue attenzioni all’assistenza della persona che hai in carico. Questi permessi ti permettono di conciliare il lavoro con le necessità di assistenza, garantendo al contempo il mantenimento del tuo reddito.
Cosa può ottenere un lavoratore che diventa invalido?
Se un lavoratore diventa invalido, può accedere a diverse agevolazioni e tutele a seconda della gravità della sua condizione. Tra queste, ci sono agevolazioni fiscali, l’accesso a pensioni di invalidità e la possibilità di ottenere agevolazioni per il trasporto pubblico. L’obiettivo di queste misure è quello di garantire un adeguato sostegno al lavoratore in una fase di difficoltà e di garantire un’effettiva inclusione lavorativa.
Un lavoratore disabile può richiedere il part-time?
Sì, un lavoratore disabile ha il diritto di richiedere il lavoro a tempo parziale, se la sua condizione lo rende necessario per conciliare le esigenze lavorative con quelle personali. Il part-time consente al lavoratore di ridurre l’orario di lavoro settimanale mantenendo comunque il diritto a una retribuzione proporzionale.
Sono obbligato a comunicare al mio datore di lavoro la mia disabilità?
No, non sei obbligato a comunicare la tua disabilità al datore di lavoro, a meno che essa non incida direttamente sulle tue capacità lavorative e sulla sicurezza sul posto di lavoro. La Legge 104 prevede la tutela della privacy e della dignità dei lavoratori con disabilità, pertanto la comunicazione della condizione è a discrezione del lavoratore stesso. Tuttavia, è importante tenere presente che informare il datore di lavoro può essere utile per ottenere eventuali agevolazioni e tutele previste dalla legge.
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