Se voglio assumere un lavoratore disabile, posso ottenere degli sgravi fiscali o degli incentivi? Cosa è previsto in merito a invalidità civile e agevolazioni per il datore di lavoro? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Invalidità civile e agevolazioni per il datore di lavoro – INPS
Vediamo subito cosa è previsto in merito a invalidità civile e agevolazioni per il datore di lavoro, ovvero di quali incentivi può beneficiare il datore se assume una persona con disabilità.
Innanzitutto, permettiamo che sia l’INPS che l’INAIL prevedono delle agevolazioni. Cominciamo parlando da quelle dell’INPS.
Il datore di lavoro che assume le categorie protette o comunque una persona invalida, beneficia di bonus e sgravi fiscali. Le agevolazioni vengono concesse dall’INPS alle aziende che ne fanno richiesta, sulla base dell’imponibile previdenziale.
L’imponibile previdenziale varia in base al grado di invalidità riconosciuto al dipendente dalla Commissione Medica dell’ASL e spetta per un numero di anni variabile, sempre a seconda della percentuale di invalidità del dipendente.
Le agevolazioni fiscali per le aziende prevedono al momento uno sgravio di 5 anni:
- equivalente al 70% della retribuzione mensile imponibile per fini previdenziali con ridotta capacità lavorativa superiore al 79%;
- equivalente al 35% della retribuzione mensile imponibile per fini previdenziali con ridotta capacità lavorativa compresa tra il 67 e il 79%.
È invece previsto uno sgravio di 60 mesi pari al 70% della retribuzione mensile imponibile, per le assunzioni di almeno 1 anno a tempo indeterminato/determinato delle Categorie Protette e con disabilità intellettiva e psichica sopra al 45%.
Le agevolazioni vengono riconosciute anche ai datori di lavoro che non hanno l’obbligo di assunzione delle categorie protette e che quindi vogliono assumere una persona invalida.
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Come ottenere le agevolazioni INPS
La procedura per ottenere le agevolazioni è la seguente: una volta chiesto e ottenuto il nulla osta all’assunzione dal collocamento mirato dell’ambito territoriale di competenza, preventivamente all’assunzione, il datore di lavoro presenta all’INPS istanza di ammissione agli incentivi ex art. 13 della Legge 68/1999.
L’istanza deve essere presentata solo per via telematica, accedendo al cassetto previdenziale delle aziende o, alternativamente, alla piattaforma “DiResCo”.
Entro 5 giorni dalla richiesta, l’INPS fornirà telematicamente riscontro all’istanza sulla spettanza dell’agevolazione e sulla disponibilità di risorse.
In caso di riscontro positivo, entro 7 giorni il datore di lavoro dovrà procedere alla stipula del contratto ed entro 14 giorni dovrà comunicare l’assunzione all’INPS. In caso di mancato rispetto di tali termini il datore di lavoro decadrà dall’incentivo.
Per il dettaglio dei requisiti e le modalità di richiesta ed erogazione si rinvia alla Circolare INPS n. 99/2016.
Legge 104, tutti i doveri del datore di lavoro nei confronti del dipendente con disabilità o del lavoratore che assiste un familiare.
Invalidità civile e agevolazioni per il datore di lavoro INAIL
È previsto però anche altro in tema di invalidità civile e agevolazioni per il datore di lavoro.
L’INAIL garantisce alle persone con disabilità da lavoro la conservazione del posto di lavoro e la continuità lavorativa prioritariamente con la stessa mansione oppure, qualora non sia possibile a causa delle condizioni psico-fisiche, con una mansione diversa, attraverso progetti personalizzati di reinserimento lavorativo (Regolamento per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro successivamente modificato dalla determina 19 dicembre 2018, n. 527).
Lo stesso sostegno è garantito anche nel caso di inserimento in nuova occupazione, a seguito di incontro tra domanda e offerta di lavoro.
In caso di conservazione del posto di lavoro:
- i lavoratori subordinati e parasubordinati anche con contratto a tempo determinato o flessibile, nonché i lavoratori autonomi con disabilità da lavoro tutelati dall’INAIL.
In caso di nuova occupazione:
- le persone con disabilità da lavoro tutelate dall’INAIL con le quali vengano stipulati contratti di lavoro subordinato o parasubordinato, anche a tempo determinato o flessibile (a esclusione dei contratti di lavoro autonomo), per essere adibite a un’attività lavorativa, anche non soggetta a obbligo assicurativo INAIL.
In entrambi i casi, non rientrano tra i destinatari degli interventi:
- i soggetti tutelati dall’INAIL non direttamente qualificabili come lavoratori quali, per esempio, gli studenti e le casalinghe;
- i dipendenti delle amministrazioni statali, anche a ordinamento autonomo, assicurati attraverso la speciale gestione per conto dello Stato.
Devo dire al datore di lavoro che sono invalido? Vediamo quando è opportuno o necessario farlo e cosa dice la legge. Si tratta di una questione delicata, sono in gioco due diritti: la tutela della privacy e la tutela della sicurezza sul lavoro.
Tipologie di intervento per agevolazioni INAIL
Sono previste le seguenti tipologie di intervento:
- superamento e abbattimento di barriere architettoniche nei luoghi di lavoro (inserimento di rampe, adeguamento dei percorsi orizzontali, modifica del locale ascensore, dei servizi igienici, ecc.);
- adeguamento e adattamento delle postazioni di lavoro (arredi, strumenti, ausili, strumenti di interfaccia macchina-utente, veicoli costituenti strumenti di lavoro, ecc.);
- formazione (addestramento all’utilizzo delle postazioni, tutoraggio per assicurare lo svolgimento della stessa mansione o la riqualificazione professionale funzionale all’adibizione ad altra mansione, ecc.).
L’accomodamento ragionevole ha l’obiettivo di facilitare l’inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro e della scuola. Le sfide e le ambiguità sono tante, ma è uno strumento indispensabile contro la discriminazione. Diritti, doveri, normative di riferimento.
Individuazione degli interventi
Gli interventi possono essere:
- individuati nell’ambito di un progetto elaborato dall’équipe multidisciplinare della Sede INAIL competente per domicilio del lavoratore, con il suo coinvolgimento diretto e la partecipazione attiva del datore di lavoro;
- individuati nell’ambito di un progetto proposto dal datore di lavoro, condiviso con il lavoratore e valutato, ai fini dell’approvazione, dall’equipe multidisciplinare;
- attuati dal datore di lavoro per ragioni di necessità e urgenza e rimborsati dall’Istituto previa verifica dell’attendibilità delle ragioni di necessità e urgenza addotte dal datore di lavoro.
L’INAIL rimborsa i costi per realizzare gli interventi, nei limiti delle risorse finanziarie stanziate annualmente nel bilancio dall’Istituto, dopo la rendicontazione delle spese sostenute da parte del datore di lavoro.
Le misure per favorire la disabilità nel lavoro arrivano dal Ministero del Lavoro e dal Ministro delle Disabilità, per rafforzare il collocamento mirato e permettere l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. Vediamo nel dettaglio quali sono queste misure e i relativi obiettivi.
Limiti di spesa rimborsabile
Il regolamento ha fissato i seguenti limiti massimi complessivi di spesa rimborsabile per tipologia di intervento:
- 135.000 euro per tutti gli interventi di superamento e abbattimento di barriere architettoniche nei luoghi di lavoro (rimborso del 100%) nonché per tutti gli interventi di adeguamento e adattamento delle postazioni di lavoro (rimborso del 100%);
- 150.000 euro per tutti gli interventi di formazione (rimborso del 60%). L’INAIL rimborsa ai datori di lavoro le spese sostenute fino a un massimo di 150.000,00 euro per ciascun progetto. È possibile richiedere, per una sola volta, un’anticipazione fino a un massimo del 75% dei costi del progetto, previa presentazione di fideiussione bancaria o assicurativa.
Ecco quali sono i diritti dei lavoratori invalidi e cosa rischiano i datori di lavoro se non assolvono ai propri obblighi e non li rispettano.
Come avviene il rimborso INAIL
L’INAIL rimborsa al datore di lavoro il 60% della retribuzione effettivamente corrisposta alla persona con disabilità da lavoro destinataria di un progetto di reinserimento mirato alla conservazione del posto di lavoro, che, alla cessazione dello stato di inabilità temporanea assoluta, non possa tornare al lavoro senza la realizzazione degli interventi individuati nel progetto.
Nel caso di progetto elaborato dall’equipe, il rimborso decorre dalla data di manifestazione della volontà di attivare il progetto fino alla realizzazione degli interventi e, comunque, per un periodo non superiore a un anno.
Nel caso di progetto proposto dal datore di lavoro, il rimborso decorre, invece, dalla data di presentazione dello stesso fino alla realizzazione degli interventi e, comunque, per un periodo non superiore a un anno.
Nei casi di necessità e urgenza, l’INAIL rimborsa le retribuzioni corrisposte a condizione che il datore di lavoro abbia comunicato l’intenzione, condivisa con il lavoratore, di realizzare gli interventi.
Quali sono le tutele nei contratti per lavoratori disabili? Ne parliamo in questo approfondimento.
Come accedere agli incentivi INAIL
Per accedere ai finanziamenti sono previste le seguenti misure di semplificazione:
- richiesta, da parte dell’Istituto, di un solo preventivo di spesa per ciascun intervento;
- innalzamento del limite massimo di spesa rimborsabile per eventuali consulenze tecniche;
- eliminazione dell’onere di acquisire le certificazioni attestanti i requisiti degli operatori economici prescelti per realizzare gli interventi.
Invalidità civile e lavoro dipendente: si può cumulare il reddito della pensione di invalidità con il reddito da lavoro? Ne parliamo in questo articolo.
Invalidità civile e agevolazioni per il datore di lavoro INPS e INAIL: la tabella riassuntiva
Eccoti una tabella di facile consultazione in cui puoi trovare tutte le agevolazioni previste dall’INPS e dall’INAIL, con le rispettive caratteristiche:
Tipologia di Agevolazione | Caratteristiche dell’Agevolazione |
INPS: Bonus e sgravi fiscali per categorie protette e persone invalide | – Le agevolazioni vengono concesse dall’INPS alle aziende sulla base dell’imponibile previdenziale. |
– L’imponibile previdenziale varia in base al grado di invalidità riconosciuto. | |
– Sgravio di 5 anni per diverse percentuali di ridotta capacità lavorativa. | |
– Sgravio di 60 mesi per assunzioni di almeno 1 anno delle Categorie Protette e con disabilità intellettiva e psichica sopra al 45%. | |
– Anche datori di lavoro senza obbligo di assunzione delle categorie protette possono beneficiare. | |
INPS: Procedura per ottenere le agevolazioni | – Richiesta di nulla osta all’assunzione. |
– Presentazione di istanza di ammissione agli incentivi all’INPS. | |
– Riscontro positivo dall’INPS entro 5 giorni dalla richiesta. | |
– Stipula del contratto entro 7 giorni e comunicazione all’INPS entro 14 giorni. | |
– Dettagli dei requisiti e modalità consultabili nella nota INPS n. 99/2016. | |
INAIL: Conservazione del posto di lavoro e continuità lavorativa per disabili | – Garanzia di conservazione del posto di lavoro e continuità lavorativa. |
– Mantenimento della stessa mansione o diversa mansione attraverso progetti personalizzati di reinserimento. | |
– Sostegno anche in caso di nuova occupazione. | |
INAIL: Tipologie di intervento per contributi | – Superamento di barriere architettoniche nei luoghi di lavoro. |
– Adeguamento e adattamento delle postazioni di lavoro. | |
– Formazione e riqualificazione professionale. | |
INAIL: Individuazione degli interventi | – Proposti dall’équipe Inail o dal datore di lavoro. |
– Realizzati per ragioni di necessità e urgenza e rimborsati dall’INAIL. | |
INAIL: Limiti di spesa rimborsabile | – Limiti massimi complessivi di spesa rimborsabile per tipologia di intervento. |
INAIL: Rimborso | – L’INAIL rimborsa parte della retribuzione in base al tipo di progetto di reinserimento. |
INAIL: Accesso agli incentivi | – Misure di semplificazione previste per accedere ai finanziamenti. |

Obblighi dei datori di lavoro
I datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad adottare accomodamenti ragionevoli nei luoghi di lavoro per garantire la parità di trattamento delle persone con disabilità.
Pertanto, il datore di lavoro è obbligato a realizzare gli interventi più appropriati, che non richiedano oneri finanziari sproporzionati, per consentire alle persone con disabilità di svolgere il proprio lavoro.
Inoltre, dal 1° gennaio 2018, i datori di lavoro privati che occupano da 15 a 35 dipendenti hanno l’obbligo di assumere un disabile appartenente alle categorie protette a prescindere dall’ipotesi di nuove assunzioni.
Chi non ottempera all’obbligo di assunzione è soggetto a una sanzione amministrativa pari a 153,20 euro per ogni giorno di lavoro e per ogni lavoratore disabile non assunto.
L’obbligo vale anche per i partiti politici, le organizzazioni sindacali e le organizzazioni che, senza scopo di lucro, operano nel campo della solidarietà sociale, dell’assistenza e della riabilitazione.
FAQ (domande e risposte)
Quali sono le categorie protette?
La Legge 68/1999 fa rientrare nelle cosiddette categorie protette:
- persone invalide con invalidità civile superiore al 45%;
- invalidi sul lavoro con invalidità superiore al 33%;
- invalidi di guerra e civili di guerra;
- persone non vedenti, con una vista pari o superiore a un decimo;
- vedove, orfani, profughi, vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
Cosa rischio se ho l’obbligo di assunzione ma non assumo categorie protette?
Se hai l’obbligo di assunzione delle categorie protette ma non assolvi a quest’obbligo, sarai punito con una sanzione amministrativa pari a 153,20 euro per ogni giorno lavorativo di ritardo per l’assunzione.
Il calcolo dei giorni viene fatto a partire da quello in cui è stato sottoscritto il contratto con il dipendente che ha permesso di raggiungere il numero sufficiente per occupare in azienda anche una persona appartenente alle categorie protette.
Come posso assumere una categoria protetta?
Puoi assumere una categoria protetta in azienda mediante chiamata nominativa:
- consultando gli elenchi delle graduatorie provinciali;
- consultando gli elenchi dei centri per l’impiego;
- oppure affidandoti ai servizi per somministrazione del lavoro.
Attenzione: se la tua azienda non assolve all’obbligo di assunzione tramite una delle modalità appena elencate, sarà il Centro per l’Impiego a inviare le unità mancanti, selezionandole dalle apposite liste di collocamento obbligatorio.
In quanto azienda, infatti, hai l’obbligo di comunicare alla Direzione Provinciale del Lavoro, ogni anno ed entro il 31 gennaio, il numero totale dei dipendenti e i nominativi di quelli computabili nelle quote di riserva (in questo articolo ti spieghiamo dettagliatamente come si calcola la quota di riserva in azienda).
Se rifiuti l’assunzione della categoria protetta, verranno applicate le sanzioni di cui abbiamo parlato sopra.
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