Invalidità civile con il morbo di Parkinson. A soffrire del morbo di Parkinson sono 300mila persone in Italia. E ogni anno si aggiungono altri 6mila pazienti. Una patologia altamente invalidante che si manifesta in media intorno ai 60 anni. Ma il 5% dei pazienti ha tra i 20 e i 40 anni. (Scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
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In questo articolo vogliamo verificare quali sono i diritti di chi è affetto dal morbo di Parkinson, quali sono le agevolazioni, i benefici, i sussidi economici e quali sono le percentuali di invalidità riconosciute dalle tabelle dell’Inps.
Invalidità civile con il morbo di Parkinson: come insorge
Il morbo di Parkinson si genera in un’area profonda del cervello e provoca un calo nella produzione di dopamina , il neurotrasmettitore che consente il controllo dei movimenti.
Questa patologia non ha una casa precisa, anche se ci sono dei fattori che ne possono favorire l’insorgere:
- genetici (se qualcuno in famiglia ne ha già sofferto);
- ambientali (l’esposizione a determinate sostanze).
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Invalidità civile con il morbo di Parkinson: i sintomi
I sintomi del morbo di Parkinson sono conosciuti:
- tremore a riposo;
- rigidità muscolare;
- perdita dell’equilibrio.
Rispetto al morbo di Alzheimner non ha conseguenze sulla capacità cognitiva.
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Invalidità civile con il morbo di Parkinson: stadi di gravità
Nelle tabelle Inps per l’invalidità c’è la suddivisione in vari stadi della patologia, è stata seguita la “scala Hy” (Hoehn e Yahr):
- stadio 1: è riferito alla forma unilaterale della malattia, quella che interessa una sola parte del corpo;
- stadio 2: la malattia diventa bilaterale ma non compromette l’equilibrio;
- stadio 3: malattia da lieve a moderata con qualche instabilità posturale indipendente;
- stadio 4: è la fase conclamata della malattia che, però, non impedisce ancora al paziente di deambulare autonomamente;
- stadio 5: il paziente è, ormai, costretto a letto o in sedia a rotelle se non assistito.
Per il morbo di Parkinson l’invalidità viene riconosciuta solo per gli stadi più avanzati della malattia:
- stadio 3: invalidità tra il 71 e il 90%;
- stadio 4 e 5: invalidità tra il 91 e il 100%.
Invalidità civile con il morbo di Parkinson: a cosa si ha diritto
Queste percentuali di invalidità civile a cosa danno diritto?
Con una invalidità oltre il 67% (dallo stadio 3 in poi del morbo di Parkinson) il paziente viene esentato dal pagamento del ticket.
Quindi non paga le prestazioni sanitarie (ma solo se rivolge a una struttura pubblica o convenzionata) che sono collegate alla sua patologia.
Come, ad esempio (ma non in tutte le Regioni funziona allo stesso modo):
- visite neurologiche;
- training deambulatorio;
- protesi;
- esercizi assistiti in acqua;
- training per disturbi cognitivi;
- terapie occupazionali;
- rieducazione motoria individuale o di gruppo;
- risonanza magnetica del cervello e del tronco encefalico quando c’è un sospetto diagnostico specifico, clinicamente motivato ed opportunamente documentato, limitatamente ad una prestazione ogni anno.
Qui trovi l’elenco delle agevolazioni previste in base alla percentuale di invalidità riconosciuta
Invalidità civile con il morbo di Parkinson: sul lavoro
Chi soffre di morbo di Parkinson ha diritto sul lavoro:
- a utilizzare il lavoro supplementare;
- a utilizzare delle clausole elastiche se non sono in contrasto con il contratto nazionale di lavoro;
- a chiedere la trasformazione del contratto da tempo pieno a part time;
- a permessi per visite specialistiche e per gli esami.

Invalidità civile con il morbo di Parkinson: benefici e agevolazioni
Chi è affetto dal morbo di Parkinson ha diritto a un assegno mensile di invalidità:
- dal 74% in poi viene riconosciuto l’assegno mensile di invalidità (con un limite di reddito di 5.010,20);
- con il 100% di invalidità civile si può avere diritto alla pensione di inabilità civile (ma c’è un limite di reddito di 17.050,42 euro). Se il paziente non è più in grado di deambulare da solo o di compiere gli atti quotidiani della vita può avere accesso all’indennità di accompagnamento (non ci sono limiti di reddito).