Invalidità civile e il diritto alla riserva dei posti

Invalidità civile e il diritto alla riserva dei posti: la storia di una donna che ha fatto causa al ministero dell'Istruzione. E ha vinto: non poteva essere esclusa dalla riserva posti per le categorie protette, perché invalida al 75% (e disoccupata). Vediamo come è andata e su cosa si basa la decisione del giudice.

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5' di lettura

Invalidità civile e il diritto alla riserva dei posti: un diritto che a volte non viene rispettato, quando accade, cosa fare? (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE:

La questione è delicata, perché evidenzia in parte l’ostracismo che si consuma nei confronti delle persone con disabilità. La protagonista di questa vicenda è una donna esclusa dalla riserva di posti per le categorie protette. Un abuso: ha ricorso ai giudici della sezione Lavoro ed ha avuto ragione.

Una storia che potrebbe indicare ad altre persone con fragilità la strada da percorrere per far rispettare i propri diritti (nell’attesa che venga davvero rimodellato il collocamento mirato, che è ormai solo una raccolta di buone intenzioni non mantenute).

(Invalidità civile, se l’Inps non convoca per la revisione)

Invalidità civile e il diritto alla riserva dei posti: Ministero Istruzione

Questa vicenda si è verificata nel Lazio.

La donna è stata riconosciuta invalida civile al 75%. Ha citato in giudizio il Ministero dell’Istruzione perché è stato ignorato il diritto alla riserva di posti per lavoratori invalidi.

Infatti nelle graduatorie Ata era finita al numero 153, con 16 punti.

In pratica non aveva usufruito di nessuna precedenza.

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Invalidità civile e il diritto alla riserva dei posti: motivazione fondata

Il giudice del tribunale del Lavoro di Frosinone (in una sentenza che è stata emessa nel marzo dello scorso anno), ha ritenuto fondata la motivazione della donna: aveva dunque diritto all’attribuzione della riserva dei posti (legge numero 68 del 1999) nella graduatoria provinciale permanente perché invalida civile.

In pratica avrebbe avuto diritto alla precedenza assoluta nelle operazioni di assunzione provinciale. (Invalidità civile, dopo l’omologa che bisogna fare?)

Invalidità civile e il diritto alla riserva dei posti: personale Ata

Come ogni anno (articolo 554 del T.U. Numero 297 del 1994) il Ministero effettua un concorso per l’accesso ai ruoli provinciali del personale Ata (area A e B). I bandi prevedono l’integrazione e l’aggiornamento della propria situazione per le persone che sono già inserite in graduatoria e i nuovi inserimenti per chi ha conseguito i requisiti che sono previsti dal concorso.

Invalidità civile e il diritto alla riserva dei posti: per chi

Ecco, questo è il presupposto. Per quello che riguarda l’invalidità civile – rispetto a questi bandi, come per tutti gli altri della pubblica amministrazione – c’è il diritto alla riserva dei posti, il giudice del tribunale di Frosinone, ha citato a favore della donna l’articolo 1 della legge numero 68 del 1999: «La normativa – ha scritto nella sentenza – ha come finalità la promozione dell’inserimento e della integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato». (Invalidità civile e ritardi, quanti arretrati mi spettano?)

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E per evidenziare questo punto il giudice ha anche citato quando e per chi si deve applicare questa «promozione dell’inserimento dell’integrazione lavorativa», e per chi:

  • per le persone in età lavorativa affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e ai portatori di handicap intellettivo, che comportino una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 per cento, accertata dalle competenti commissioni per il riconosci mento dell’invalidità civile insediate presso le ASL;
  • per le persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33 per cento, accertata dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (INAIL);
  • per le persone non vedenti o sordomute, di cui alle leggi 27.5.1970 n. 382 e successive modificazioni, e 26.5.1970 n. 381 e successive modificazioni;
  • per le persone invalide di guerra, invalide civili di guerra e invalide per servizio con minorazioni ascritte dalla prima all’ottava categoria di cui alle tabelle annesse al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra, approvato con D.P.R. 23.12.1978, n. 915, e successive modificazioni.
Invalidità civile e il diritto alla riserva dei posti.

Invalidità civile e il diritto alla riserva dei posti: la sentenza

Dopo questa premessa, il giudice ha concluso che la donna ha il pieno diritto di essere inclusa nella graduatoria protetta e quindi di avere diritto all’assunzione.

Per questi motivi:

  • la domanda per l’inserimento nella categoria protetta è stata presentata il 3 giugno 2020;
  • il riconoscimento dell’invalidità civile al 75% è stato certificato il 21 aprile 2017;
  • è disoccupata dal tre luglio del 2020;
  • è iscritta nelle liste del collocamento obbligatorio disabili dal 21 luglio 2020.

Riportiamo queste vicende per un motivo molto semplice: è un invito ad altre persone con invalidità o disabilità a non arrendersi quando subiscono un torto, come quello che è stato perpetrato nei confronti della donna di Frosinone.

Le leggi a tutela delle persone fragili ci sono e ci sono anche giudici che le fanno rispettare. Per fortuna.

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