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Invalidità civile per anziani

L'invalidità civile per chi ha più di 65 anni è un percorso normativo che segue gli stessi principi delle richieste per situazioni di disabilità. In questo articolo, esploreremo dettagliatamente chi ha diritto all'invalidità civile per anziani, come avviare la procedura e quali benefici vengono riconosciuti.

di Romina Cardia

Settembre 2023

Con quali requisiti viene riconosciuta l’invalidità civile per anziani? A cosa si ha diritto con il riconoscimento dello status di invalido? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104categorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Invalidità civile per anziani

L’invalidità civile per anziani è il riconoscimento dello status di invalido a chi possiede un’età superiore ai 65 anni.

Si prende quindi in considerazione questa età, facendola coincidere con l’età pensionabile (che attualmente è in realtà di 67 anni), ovvero quell’età in cui si matura il diritto di ottenere una pensione (parliamo in questo caso di pensioni previdenziali).

Un anziano, ottenendo l’invalidità civile dopo i 67 anni, non ha accesso a prestazioni assistenziali INPS, come ad esempio la pensione di invalidità o di inabilità, perché questi trattamenti, raggiunta questa età anagrafica, si trasformano in assegno sociale o in pensione di vecchiaia nel caso in cui si abbiano i requisiti contributivi necessari per l’ottenimento.

Tuttavia, se viene accertato uno stato invalidante, l’anziano ha accesso ad agevolazioni di tipo sanitario e fiscale e, se non autosufficiente, all’indennità di accompagnamento.

Ma andiamo per ordine e vediamo innanzitutto cosa si intende per invalidità civile.

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Cosa si intende per invalidità civile

Secondo la Legge 118/1971, l’invalidità civile è definita come una condizione che riguarda cittadini affetti da minorazioni congenite o acquisite, comprese le irregolarità psichiche di carattere organico o dismetabolico, insufficienze mentali legate a difetti sensoriali e funzionali che comportano una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore a un terzo.

Per i minori di 18 anni, è necessario che abbiano difficoltà persistenti a svolgere le attività proprie della loro età.

Per quanto riguarda l’assistenza socio-sanitaria per anziani invalidi e l’indennità di accompagnamento, vengono considerati mutilati e invalidi i soggetti ultrasessantacinquenni che presentano difficoltà persistenti nello svolgere le attività tipiche della loro età.

Tuttavia, la legge esclude gli invalidi per cause di guerra, di lavoro o di servizio, così come i ciechi e i sordi, per i quali esistono leggi specifiche.

La legge stabilisce dunque che il requisito minimo per l’invalidità civile per anziani sia l’età di ultrasessantacinque anni, segnando così l’ingresso nella categoria degli “anziani”.

Come abbiamo detto, prendiamo come riferimento per l’invalidità civile per anziani un’età pari o superiore a 67 anni, coincidente con quella pensionabile.

Ecco come si calcola il reddito ai fini del riconoscimento dell’Assegno di inclusione per persone anziane e disabili, quali prestazioni pensionistiche vengono incluse nel calcolo e chi rischia di non ottenere il sussidio.

Chi ha diritto all’invalidità civile per anziani

Ogni individuo con più di sessantacinque anni può richiedere l’invalidità civile se è affetto da una minorazione fisica, psicologica o sensoriale che limita o impedisce completamente l’esecuzione di attività considerate normali per la propria età.

In tal caso, la persona anziana ha diritto a ricevere supporto economico e servizi socio-sanitari forniti dallo Stato.

Ti mostriamo quali sono gli interventi più importanti contenuti nel Ddl per anziani non autosufficienti, il piano nazionale che apporterà dei cambiamenti importanti a favore delle persone disabili e non autosufficienti.

Come fare domanda

La procedura inizia con una visita al proprio medico di famiglia, il quale deve redigere un certificato medico introduttivo contenente i dati anagrafici e il codice fiscale e sanitario del richiedente, nonché una diagnosi precisa delle patologie dell’invalido. Successivamente, il certificato va inviato all’INPS.

L’anziano dovrà poi presentare domanda di invalidità civile. Può farlo direttamente utilizzando il sito web INPS, accedendo con le sue credenziali SPID, CIE o CNS, oppure può farsi aiutare da un CAF o da un patronato.

Dopo aver presentato la domanda, è necessario attendere la comunicazione della data per una visita medico legale effettuata da una Commissione dell’ASL.

I tempi di attesa variano da regione a regione, ma questa visita stabilirà la percentuale di invalidità civile, consentendo all’anziano di accedere a prestazioni socio-sanitarie e/o economiche da parte dell’INPS.

Tabelle invalidità civile: come si calcola la percentuale di invalidità? Ecco formule ed esempi per capirne di più.

A cosa si ha diritto

Ecco una tabella che mostra a cosa si ha diritto in base alla percentuale di invalidità riconosciuta a una persona anziana:

Percentuale di invalidità per sorditàBenefici ottenibili
Fino al 33%                                      Nessun riconoscimento
Dal 34% al 73%                              Assistenza sanitaria e agevolazioni fiscali
Dal 66%                                           Esenzione ticket sanitario
100%                            Indennità di accompagnamento con inabilità totale e accertamento della non autosufficienza. Assegno di 527, 16 euro (2023) per 12 mensilità.  
Invalidità civile per anziani: la tabella riassuntiva di tutto quello che spetta

Come avrai notato, l’unica prestazione economica concessa dall’INPS a un anziano ultrasessantacinquenne è l’indennità di accompagnamento, per la quale è necessario il riconoscimento di una condizione di non autosufficienza.

Accompagnamento, tutto quello che ti spetta se sei stato riconosciuto invalido totale e senza possibilità di deambulare da solo o di compiere gli atti della vita quotidiana senza assistenza.

Invalidità civile per anziani
Invalidità civile per anziani. Nella foto: una coppia di anziani

Ottenimento dell’indennità di accompagnamento

In caso di invalidità al 100%, si può richiedere l’indennità di accompagnamento. Spesso, la procedura inizia con la richiesta dell’assegno di accompagnamento, che poi richiede il certificato di invalidità civile.

Tuttavia, è importante notare che l’ottenimento dell’invalidità civile al 100% non garantisce automaticamente l’assegno di accompagnamento.

Questo, perché insieme a un’invalidità totale, deve anche essere accertata l’impossibilità a deambulare da soli o a compiere gli atti della vita quotidiana senza assistenza (non autosufficienza).

Indennità di accompagnamento per Alzheimer: spetta la prestazione assistenziale a chi soffre di questa terribile malattia? Ne parliamo in questo articolo.

In cosa consiste l’assegno di accompagnamento

L’assegno di accompagnamento per anziani è un sussidio mensile di 527,16 euro (2023), pagato per 12 mensilità, senza includere la tredicesima mensilità, a differenza dell’indennità di invalidità civile.

Per ottenerlo, non si tengono in considerazione requisiti anagrafici o reddituali, ma solo la condizione di non autosufficienza.

Ricapitolando: la domanda di invalidità civile riguarda una fascia d’età che va dai 18 ai 67 anni e richiede gravi patologie o deficit fisici e psichici. Per ottenere le relative prestazioni economiche, bisogna anche rispettare dei requisiti reddituali e in alcuni case contributivi. Le agevolazioni fiscali e sanitarie, invece, si ottengono a partire dal riconoscimento di una percentuale di invalidità del 34%.

L’accompagnamento è invece destinato anche ai minori di 18 anni e agli anziani con gravi patologie, senza considerare il reddito posseduto. È l’unica prestazione economica di natura assistenziale a cui possono aver accesso gli anziani over 65 anni.

FAQ (domande e risposte)

Ci sono altre agevolazioni per anziani non autosufficienti?

Alcune Regioni prevedono aiuti specifici per i propri cittadini non autosufficienti o per coloro che si prendano cura di persone non autosufficienti. È dunque sempre utile rivolgersi ai servizi territoriali (assistenti sociali) per richiedere una consulenza sul tema della non autosufficienza. Anche i CAF e patronati regionali solitamente sono molto preparati. 

Un anziano non autosufficiente può ottenere la Legge 104?

Sì, anche un anziano, che sia non o autosufficiente, può fare domanda per la Legge 104 a partire da una percentuale di invalidi del 33%.

La Legge 104 non consiste in un aiuto economico per l’anziano, ma consente al familiare/caregiver che debba occuparsi di una persona anziana non autosufficiente, di usufruire di 3 giorni di permesso retribuito al lavoro, di potersi assentare dal lavoro per 2 anni, di acquistare con l’IVA al 4% e di usufruire della detrazione IRPEF al 19%.

Questa legge permette di ottenere delle agevolazioni ai parenti di persone con invalidità civile oppure agli stessi lavoratori se affetti da disabilità grave o handicap riconosciuto.

Si possono ottenere due indennità di accompagnamento per una coppia di anziani?

non esiste alcuna norma che vieta di avere due indennità di accompagnamento per una coppia di anziani, né per alcun’altra tipologia di coppia convivente.

È necessario, però, che entrambi abbiano i requisiti sanitari necessari per accedere alla prestazione e che la non autosufficienza sia certificata da una commissione medica dell’ASL integrata da un medico dell’INPS.

Che cos’è l’assegno di cura per anziani e disabili?

L’assegno di cura è un sussidio economico erogato mensilmente in favore di famiglie che assistono anziani e persone disabili non autosufficienti. Non è una misura di sostegno valida per tutto il territorio nazionale e per richiederlo bisogna perciò informarsi con il Comune di residenza o presso la sede della Regione di riferimento. Si va da un minimo di 50 euro a un massimo di 1000 euro e perfino a cifra superiori.

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