Invalidità civile permanente, quando cioè non è più prevista per la conferma del riconoscimento una visita di revisione davanti alla Commissione medica. In questo articolo ci occupiamo in particolare della situazione di quanti, con una patologia generica o di origine professionale, non siano più in grado di lavorare e di conseguenza di produrre il reddito necessario per vivere. (aggiungiti al gruppo Telegram di news su invalidità e Legge 104 ed Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook).
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Come sapete l’Inps interviene nei casi di malattia generica. Può erogare un assegno ordinario, la pensione di inabilità e una di invalidità. O anche agevolazioni, a partire dall’esenzione dal ticket, dal’Iva agevolata o da benefici sul lavoro.
L’Inail interviene invece a vantaggio di chi è rimasto invalido per una malattia che è direttamente connessa al lavoro. Ma a condizione che quella patologia sia inclusa nell’elenco che è stato previsto dall’Istituto.
Invalidità civile permanente: cos’è
Partiamo dal dato iniziale: cos’è l’invalidità permanente, in particolare quando il deficit è causato da una malattia o da un infortunio?
Come è facile intuire l’invalidità diventa permanente quando il danno è definitivo, irrimediabile. Quando cioè si è certi che quella invalidità avrà effetti continui sulla vita di un lavoratore escludendogli quindi la possibilità di svolgere qualsiasi attività.
Vediamo quali sono i trattamenti erogati dall’Inps per sostenere un lavoratore afflitto da una invalidità permanente.
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Invalidità civile permanente: assegno ordinario per l’invalidità
Partiamo dall’assegno ordinario per invalidità, una misura che diventa pensione di invalidità quando il cittadino raggiunge i requisiti anagrafici della pensione di vecchiaia (67 anni).
L’assegno ordinario per invalidità viene riconosciuto ai lavoratori (dipendenti, autonomi o parasubordinati) che hanno subito in maniera permanente la riduzione a meno di un terzo della propria capacità lavorativa. Per i quali quindi, a causa di una patologia o di un difetto fisico, la commissione medica ha riconosciuto almeno il 74% di invalidità.
I requisiti per avere questa invalidità sono due:
- il primo lo avrete capito, una invalidità permanente del 74% (almeno);
- almeno 5 anni di contributi versati, di cui 3 negli ultimi cinque anni.
Chi percepisce l’assegno ordinario per invalidità può continuare a lavorare, ma l’importo della prestazione sarà ridotto. In questi termini:
- del 25% se il reddito da lavoro è superiore di 4 volte il trattamento minimo annuo;
- del 50% se il reddito da lavoro è superiore di 5 volte il trattamento minimo annuo.
Invalidità civile permanente: pensione di inabilità
Una invalidità civile permanente può anche consentire di avere diritto alla pensione di inabilità.
Questo trattamento viene riconosciuto dall’Inps a chi ha il 100% di invalidità civile riconosciuta. È quindi un invalido totale.
Questi sono i requisiti:
- invalidità permanente al 100%;
- almeno 5 anni di contributi (di cui 3 negli ultimi cinque anni precedenti alla presentazione della domanda).
Chi riceve la pensione di inabilità non può lavorare (è invalido totale) e deve rinunciare a una eventuale indennità di disoccupazione.
La pensione di inabilità non si trasforma in automatico in pensione di vecchiaia (come l’assegno ordinario per invalidità). È indispensabile presentare domanda dopo aver raggiunto i requisiti.
Questi trattamenti sono erogati dall’Inps.
Invalidità civile permanente: malattia professionale
L’Inail entra i gioco quando l’invalidità permanente è causata da una malattia professionale. Quando cioè la patologia è strettamente connessa al lavoro che ha svolto il cittadino riconosciuto invalido.
L’Inail riconosce l’invalidità per quelle malattie che sono inserite nell’elenco delle patologie professionali e degli infortuni da lavoro che sono inclusi nelle tabelle.
All’interno di queste tabelle troviamo:
- le malattie che possono considerarsi professionali;
- le lavorazioni che possono causare malattie;
- il periodo massimo di indennizzo per una malattia.
Per confermare che una malattia può essere definita professionale bisogna avere:
- un certificato medico che lo attesti;
- aver svolto in modo continuo uno dei lavori che avrebbe potuto provocare la patologia.

Invalidità civile permanente: rendita Inail
La malattia da lavoro può insorgere anche dopo che l’invalido ha smesso quel tipo di attività.
Quando viene riconosciuta l’invalidità permanente per malattia professionale l’Inail può garantire al lavoratore una rendita diretta.
Ma serve:
- la causa lavorativa della malattia professionale;
- il grado di inabilità tra l11 e il 100% (rispetto alle tabelle allegate al Testo unico).