Chi può ottenere l’invalidità per OSAS? A cosa ho diritto se vengo riconosciuto invalido civile a causa delle apnee notturne ostruttive? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Invalidità per OSAS: con quale percentuale
La OSAS (Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno) è un disturbo del sonno che si manifesta attraverso apnee notturne, ovvero pause nella respirazione durante la notte.
Questo disturbo non riguarda solo il sonno, ma può avere gravi conseguenze sul sistema cardiovascolare a causa della carenza di ossigeno. I sintomi tipici dell’OSAS includono:
- russamento;
- ostruzione delle vie respiratorie, completa o parziale;
- sonnolenza e ridotta capacità di concentrazione a causa di un sonno di scarsa qualità.
Le persone affette da OSAS rischiano episodi di sonnolenza durante il giorno, il che può comportare gravi problemi.
Per questo motivo, l’ASL riconosce un’invalidità per OSAS fino al 40% per coloro che soffrono di apnee notturne.
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A cosa si ha diritto
Questa percentuale di invalidità offre l’accesso a ausili e protesi a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), tra cui la terapia ventilatoria con CPAP (Continuous Positive Airway Pressure).
Le persone riconosciute con invalidità per OSAS hanno diritto alla terapia CPAP, che utilizza una macchina per apnee notturne collegata a una maschera per garantire una respirazione senza interruzioni. Questo aiuta a ridurre il rischio di problemi cardiaci e neurologici.
Non sono previste prestazioni economiche, in quanto per ottenerle è necessario il riconoscimento di una percentuale di invalidità pari o superiore al 75%.
L’OSAS non è l’unico disturbo della respirazione per il quale può essere riconosciuta l’invalidità civile. Vediamo quali sono le malattie respiratorie riconosciute invalidanti.
Se ti è stata riconosciuta una capacità lavorativa ridotta del 40 per cento, non hai diritto a molti benefici. Tuttavia, poco non vuol dire niente. Vediamo quindi cosa spetta a una persona invalida al 40 per cento.
Conseguenze delle malattie respiratorie sulla guida dei veicoli
Le apnee notturne e le malattie respiratorie in genere, come l’OSAS, possono influire negativamente sulla vita quotidiana.
Secondo le leggi più recenti, chiunque soffra di gravi disturbi respiratori notturni e non li tratti adeguatamente rischia di non poter rinnovare la patente di guida.
Questo rappresenta un rischio significativo per chi ha l’OSAS e sottolinea l’importanza della diagnosi e del trattamento adeguati attraverso la polisonnografia.
Ecco quando è possibile ottenere l’invalidità civile con apnea notturna, quale percentuale viene attribuita e come fare per richiederla.
Che cos’è la polisonnografia
Per determinare se una persona con OSAS possa guidare in sicurezza senza compromettere le sue capacità reattive, viene eseguita una polisonnografia.
Questo esame registra le apnee notturne e valuta la gravità della condizione, che può variare da moderata a grave. La polisonnografia è utilizzata anche per valutare apnee notturne nei bambini.
Il rischio di revoca della patente non è automatico, ma dipende dai risultati e dalla Commissione medica che li valuta. La legge mira a prevenire incidenti stradali causati da colpi di sonno alla guida.
Vediamo se è possibile ottenere l’invalidità civile con sindrome da stanchezza cronica e quali sono i sintomi associati a questa condizione.
Categorie a rischio maggiore per la patente
Il rischio di revoca della patente è più alto se una persona rientra in determinate categorie, come obesità, ipertensione arteriosa farmacoresistente, aritmie, diabete di tipo 2, cardiopatia ischemica cronica o ictus.
Anche in caso di OSAS, è possibile richiedere un intervento della Commissione medica e sottoporsi a vari esami per valutare la gravità della condizione.
Se il paziente è considerato a basso rischio, potrebbe mantenere la patente senza restrizioni.
Invalidità civile con malattie dell’apparato respiratorio: vediamo quali solo le percentuali di invalidità assegnate per le patologie di questo apparato. Quali solo le malattie più comuni e quali i benefici, le agevolazioni e i sostegni economici che sono previsti dalla legge.
Invalidità per OSAS e Legge 104?
L’apnea notturna può manifestarsi in vari gradi di gravità. La legge riconosce percentuali di invalidità basse per casi meno gravi, consentendo, come abbiamo visto, solo l’accesso a dispositivi terapeutici gratuiti.
Tuttavia, l’apnea notturna non rientra nella Legge 104/92, che riguarda le persone con disabilità o coloro che forniscono assistenza a familiari bisognosi.
Vediamo cosa prevede la Legge 104 in breve: una guida semplice e veloce che spiega struttura e obbiettivi della legge quadro sulla disabilità.
Diffusione dell’apnea notturna
In Italia, si stima che circa 12 milioni di persone soffrano di apnea notturna di grado moderato o grave.
Questo disturbo può manifestarsi in diverse forme, tra cui apnee notturne, ipopnee e RERA (Respiratory Effort-Related Arousal).
Le apnee notturne sono più comuni negli uomini, mentre le donne tendono a svilupparle dopo la menopausa.

Sintomi e conseguenze dell’apnea notturna
L’apnea notturna può causare problemi durante il sonno e durante il giorno. I sintomi includono sonnolenza, mal di testa, difficoltà di concentrazione e stanchezza.
Questi sintomi hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana, inclusa la vita familiare, sociale e lavorativa.
Inoltre, se l’apnea notturna non viene trattata adeguatamente, può portare a conseguenze gravi, come ictus, infarto e insufficienza cardiaca.
I sintomi dell’infarto cambiano con l’età e sono diversi tra uomo e donna, vediamo come riconoscerli. Bisogna preoccuparsi soprattutto dei segnali atipici, possono essere facilmente confusi con l’anzianità, lo stress o gli attacchi di panico.
Invalidità anche per altre malattie “respiratorie”
Oltre all’OSAS, il riconoscimento di alcune malattie polmonari (che provocano quindi problemi nella respirazione) invalidanti, permettono di ottenere esenzioni e agevolazioni.
Ad esempio, la BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) è considerata una malattia polmonare irreversibile e invalidante, permettendo di accedere a esenzioni dal pagamento per visite correlate alla BPCO.
L’asma, una malattia respiratoria cronica, può anche portare a una piccola percentuale di invalidità, solitamente non superiore al 35%.
Le persone con asma grave hanno diritto ad ausili come nebulizzatori, ventilatori polmonari e umidificatori.
L’asma professionale può essere riconosciuta solo se legata all’ambiente di lavoro. Tuttavia, se una persona ha asma allergica e un’invalidità civile, può assentarsi per malattia.
Per richiedere l’invalidità, è necessario consultare il proprio medico di base, che inizierà la procedura telematica per l’INPS.
FAQ (domande e risposte)
Come si fa a chiedere l’invalidità civile?
Per chiedere l’invalidità civile, bisogna fare una domanda all’INPS. L’INPS poi dice quando fare la visita medica. Dopo la visita, si sa se si ha diritto all’aiuto.
Quanto dura l’invalidità civile?
L’invalidità civile può durare per sempre o per un po’ di tempo. Dipende dal problema di salute. A volte, si deve fare un’altra visita medica di revisione per vedere se si ha ancora diritto.
Cosa fare se si viene rifiutati per l’invalidità civile?
Se l’INPS dice che non si ha diritto all’invalidità civile, si può fare un ricorso. Questo vuol dire chiedere di nuovo, con l’aiuto di un avvocato, se si può avere l’invalidità.
L’invalidità civile si può sommare ad altri aiuti?
Sì, chi ha l’invalidità civile può avere anche altri aiuti dallo Stato. Ma bisogna vedere quali e quanto si può ricevere.
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