Dopo il rinnovo dell’ISEE 2023, molti percettori di Reddito di cittadinanza si sono ritrovati una soglia di reddito più alta a causa del Rdc ricevuto due anni fa. Vediamo allora se l’Rdc fa reddito nell’ISEE 2023 e come incide sulle prestazioni economiche (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
L’indicatore ISEE 2023 va presentato entro il 31 gennaio 2023 per i percettori di Reddito di cittadinanza, altrimenti da febbraio si rischia la sospensione del sussidio anti-povertà.
Dopo aver rinnovato questo documento, molte famiglie hanno notato che il nuovo ISEE è più alto a causa dell’importo del Rdc ricevuto gli anni scorsi. Questo ha fatto sorgere un dubbio impoortante: l’Rdc fa reddito nell’ISEE 2023?
Nei prossimi paragrafi rispondiamo a questa domanda e spieghiamo nel dettaglio in che modo incide il Reddito di cittadinanza sull’ISEE 2023.
Indice
- L’Rdc fa reddito nell’ISEE 2023?
- L’Rdc fa reddito nell’ISEE 2023: ISEE più alto, come funziona
- L’Rdc fa reddito nell’ISEE 2023: cosa può causare l’ISEE più alto?
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L’Rdc fa reddito nell’ISEE 2023?
In questi giorni alcune persone che ricevono il Reddito di cittadinanza sono in preda alla preoccupazione dopo aver aggiornato l’ISEE. Il motivo è che dal rinnovo del nuovo ISEE 2023 risulta un valore di reddito più alto a causa dell’importo del Rdc ricevuto in passato.
Ricordiamo, infatti, che l’attestazione ISEE, e quindi la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), fa riferimento ai redditi percepiti nei due anni precedenti alla dichiarazione, quindi l’ISEE 2023 indica la situazione economica del nucleo familiare nel 2021.
Di fronte a un ISEE più alto a causa del Rdc percepito nel 2021, molti utenti si sono chiesti se continueranno a ricevere il Reddito di cittadinanza o se l’importo verrà ridotto. Ebbene, la risposta è che continueranno a percepire tranquillamente il Rdc e non ci saranno variazioni dell’importo, tranne se ci sono stati cambiamenti significativi nella composizione del nucleo familiare o nella situazione lavorativa dei componenti.
Il motivo è che il Reddito di cittadinanza non è un reddito da lavoro, ma è un sussidio che va a integrare il proprio reddito. Quindi, come tutte le prestazioni assistenziali, è esente dal pagamento dell’IRPEF, cioè non viene tassato.
Tuttavia, l’aggiornamento annuale dell’ISEE è previsto obbligatoriamente dalla normativa che disciplina il Rdc (dl 4/2019) perché permette all’INPS di verificare se un determinato nucleo familiare è in possesso dei requisiti previsti dalla legge.
Uno di questi requisiti è proprio il valore ISEE, che non deve essere superiore a 9.360 euro. Un altro requisito è il limite del reddito familiare che serve a definire l’importo della ricarica. Tuttavia, su quest’ultimo incide il valore della scala di equivalenza, basato sul tipo di composizione del nucleo familiare.
Nel prossimo paragrafo vediamo come funziona se l’ISEE 2023 è più alto a causa del Rdc del 2021.
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L’Rdc fa reddito nell’ISEE 2023: ISEE più alto, come funziona
Nel paragrafo precedente abbiamo visto se l’Rdc fa reddito nell’ISEE 2023, spiegando che il contributo economico va obbligatoriamente inserito nell’ISEE ma questo non vuol dire che incida sul reddito.
In particolare, se un nucleo familiare si ritrova un ISEE 2023 più alto a causa del Reddito di cittadinanza percepito nel 2021 (due anni fa), può fare sogni tranquilli. Infatti, nella verifica dei requisiti fatta dall’INPS per erogare il Rdc, viene sottratta questa misura assistenziale.
Secondo l’articolo 2 comma 7 della legge 26/2019, nell’accertamento dei requisiti per accedere al Reddito di cittadinanza, l’INPS non tiene conto dell’importo del Rdc ricevuto in passato perché le prestazioni di natura analoga non possono incidere negativamente l’una sull’altra. In poche parole, il Rdc del 2021 non può influenzare l’importo del Rdc del 2023.
Ciò significa che il Reddito di cittadinanza si continuerà a ricevere dello stesso importo. Tuttavia, l’ammontare della ricarica potrebbe cambiare se nel corso dell’anno ci sono state variazioni nel reddito familiare.
Ricordiamo che nel reddito familiare rientrano i redditi da lavoro, la Naspi, ma anche i trattamenti assistenziali, come la Carta Acquisti, l’Assegno e la Pensione Sociale, le relative maggiorazioni sociali e l’incremento al milione dell’invalidità civile.
Tuttavia, secondo la normativa, sulla ricarica del Rdc non influiscono le prestazioni assistenziali ricevute in passato, compreso il Rdc stesso, ma soltanto quelle che si ricevono nello stesso anno. Ci spieghiamo meglio.
Quando l’INPS va a elaborare l’importo del Reddito di cittadinanza, tiene conto soltanto delle prestazioni che si ricevono anche nel 2023. Per esempio, se nel 2021, oltre al Reddito di cittadinanza, un nucleo familiare percepiva anche l’Assegno Sociale, ma nel 2023 non lo riceve più, allora l’Istituto non conteggia né il Rdc né l’Assegno Sociale 2021. Tuttavia, se lo stesso nucleo familiare percepisce ancora l’Assegno Sociale, per calcolare l’improto della ricarica del Rdc, l’INPS terrà in considerazione l’importo dell’Assegno Sociale previsto per il 2023.
Visto che alcuni trattamenti assistenziali (tranne il Rdc) hanno subito la rivalutazione del 7,3% nel 2023, il loro aumento potrebbe influenzare l’importo finale del Reddito di cittadinanza. Di conseguenza, l’aumento dell’Assegno Sociale porterà a un abbassamento del Reddito di cittadinanza con cui è cumulato.
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L’Rdc fa reddito nell’ISEE 2023: cosa può causare l’ISEE più alto?
Nei paragrafi precedenti abbiamo chiarito che l’importo del Reddito di cittadinanza percepito nel 2021 non andrà a influire sull’importo del Rdc spettante nel 2023. La normativa, infatti, prevede solo l’obbligo di inserire il Rdc nell’ISEE, ma senza tassarlo.
I casi di aumento del Reddito di cittadinanza possono quindi essere legati a eventuali variazioni nel reddito familiare e all’aumento di prestazioni assistenziali aggiuntive, come l’Assegno Sociale.
Tuttavia, il fatto che il Reddito di cittadinanza faccia salire la soglia ISEE 2023 può anche creare altre difficoltà per le famiglie. In particolare, potrebbe causare problemi nell’accesso ai sussidi economici legati al reddito, per esempio la Carta Acquisti.
A tal proposito, ricordiamo che i Bonus legati all’ISEE sono i seguenti:
- Assegno Unico per figli di età non superiore ai 21 anni;
- Bonus bebè;
- Esenzione ticket sanitario, ricoveri in centri assistenza, case di cura;
- Assistenza a persone disabili o non autosufficienti;
- Reddito di cittadinanza;
- Bonus idrico;
- Bonus luce e gas;
- Prestazioni verso minorenni con problemi familiari e verso genitori separati o divorziati;
- Tasse universitarie, dottorati di ricerca e corse di studio;
- Mensa scolastica;
- Bonus asilo nido;
- Bonus baby sitter;
- Assegno di maternità;
- Carta acquisti per minori di tre anni e per i cittadini maggiori di 65 anni;
- Agevolazioni previste dai Comuni e dalle Regioni.
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