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Indice
- Come funziona l’Isopensione nel 2023? Requisiti
- Come funziona l’Isopensione nel 2023? A chi spetta
- Come funziona l’Isopensione nel 2023? Attivazione
- Come funziona l’Isopensione nel 2023 e quanto si guadagna?
- Come funziona l’Isopensione nel 2023: quando presentare domanda
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Come funziona l’Isopensione nel 2023? Requisiti
Il decreto Milleproroghe ha confermato l’accesso all’Isopensione fino al 31 dicembre 2026, con ulteriori tre anni di proroga.
Come funziona l’Isopensione nel 2023 e a chi è rivolta? Possono accedere a questo strumento di prepensionamento i lavoratori dipendenti di grandi aziende (più di 15 impiegati), che matureranno i requisiti per la pensione di vecchiaia entro 7 anni dalla domanda per l’Isopensione.
La misura gestisce l’eccedenza di personale nelle grosse aziende, incentivando l’esodo dei lavoratori più anziani, tramite accordi con le organizzazioni sindacali più rappresentative a livello aziendale.
Inizialmente, quando fu introdotta dalla legge numero 92 del 28 giugno 2012 (la legge Fornero), era possibile accedere all’Isopensione 4 anni prima di compiere l’età per la pensione di vecchiaia (a 63 anni), ma già con la legge di bilancio del 2018 lo scivolo pensionistico fu esteso fino a 7 anni (a 60 anni di età).
Il requisito è stato confermato anche dalla legge di bilancio del 2021, quando la misura è stata prorogata fino al 2023 e poi con il decreto Milleproroghe (articolo 9, comma 5-bis) che ha prolungato il diritto all’Isopensione fino al 2026.
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Come funziona l’Isopensione nel 2023? A chi spetta
Abbiamo visto come funziona l’Isopensione nel 2023 e a che età può essere sfruttato questo strumento di prepensionamento.
L’Isopensione nasce con l’idea di tutelare i lavoratori più anziani, impiegati in aziende di grandi dimensioni che attraversano un momento difficile sul piano economico.
Anziché licenziare il lavoratore, il datore di lavoro lo accompagna al prepensionamento fino a 7 anni di anticipo, pagandogli un assegno di importo pari alla pensione maturata fino a quel momento, chiamato “assegno di esodo”.
Come spiegato dal messaggio INPS numero 2216 del 27 maggio 2022, l’Isopensione può essere richiesta dai datori di lavoro che impiegano più di 15 dipendenti, che vengono calcolati tenendo conto del semestre precedente alla stipula del contratto, compresi i periodi di sosta di attività e di sospensioni stagionali.
Fa parte del conteggio tutta la forza lavoro, compresi dirigenti e lavoratori a domicilio, esclusi gli apprendisti e i lavoratori con contratto di reinserimento.
Se l’azienda è di nuova costituzione, il requisito deve essere soddisfatto sulla base dei mesi di attività svolti, se questi sono inferiori a 6 mesi.
Il diritto all’Isopensione scatta se il lavoratore, entro 7 anni, ha accesso alla pensione di vecchiaia. Lo stesso diritto vale anche per i dirigenti in esubero dopo una riduzione del personale.
Come funziona l’Isopensione nel 2023? Attivazione
L’Isopensione iene attivata dopo la sottoscrizione di un accordo di esodo con i sindacati. L’accordo va depositato presso l’INPS e devono essere indicate:
- la situazione di eccedenza del personale;
- il numero dei lavoratori risultanti in esubero;
- il termine entro il quale il programma di esodo deve concludersi.
Inoltre, le aziende dovranno presentare una fideiussione bancaria a garanzia della spesa da coprire per il pagamento degli assegni.
L’INPS, a sua volta, sarà chiamata a:
- verificare la sussistenza dei requisiti previsti relativi al datore di lavoro;
- attribuire il codice di accreditamento al datore di lavoro;
- rilasciare al datore di lavoro le credenziali per l’accesso alle procedure automatizzate di gestione della prestazione;
- accertare la sussistenza dei requisiti del lavoratore;
- validare l’accordo aziendale e il programma di esodo annuale;
- verificare la decorrenza pensionistica ed effettuare il calcolo importo della prestazione;
- quantificare l’onere della fideiussione o del versamento della provvista in unica soluzione;
- comunicare l’accettazione della fideiussione al datore di lavoro esodante e alla banca garante;
- aprire una posizione contributiva dedicata al versamento della contribuzione correlata;
- quantificare mensilmente il costo per ciascuna azienda esodante e richiedere la provvista anticipata per l’erogazione dell’isopensione ai lavoratori;
- erogare mensilmente la prestazione ai lavoratori;
- effettuare e certificare le ritenute erariali.
Una volta effettuati e soddisfatti tutti questi passaggi, l’azienda dovrà trasferire all’INPS la disponibilità economica necessaria per pagare l’assegno di esodo e i contributi al dipendente.
L’Isopensione si versa per 13 mesi all’anno (compresa tredicesima) e l’importo dell’assegno è pari all’importo della pensione maturata fino a quel momento. In caso di insolvenza da parte dell’azienda, l’INPS chiederà il pagamento delle rate al Garante che ha emesso la fideiussione bancaria.
Quanto dura l’Isopensione? Il primo assegno viene erogato dal mese successivo alla risoluzione del contratto di lavoro. Tra la data in cui si cessa di lavorare e l’accredito del primo assegno non deve sussistere soluzione di continuità.
Il pagamento si interrompe alla scadenza del tempo di esodo concordato. L’Isopensione non viene trasformata automaticamente in pensione. L’interessato dovrà inoltrare all’INPS la domanda di pensione, anche per accedere a formule anticipate, come Quota 103 o Opzione Donna.

Come funziona l’Isopensione nel 2023 e quanto si guadagna?
Come funziona l’Isopensione nel 2023 e a quanto ammonta l’assegno di esodo? Per il calcolo dell’assegno non viene considerata la contribuzione correlata che il datore di lavoro versa per il periodo di esodo.
Inoltre:
- non è possibile trattenere dall’assegno importi per il pagamento di oneri (la cessione del quinto, ad esempio);
- l’assegno di esodo non è soggetto alla rivalutazione automatica;
- non spettano i trattamenti di famiglia;
- è soggetto a tassazione ordinaria;
- non è reversibile (in caso di decesso del lavoratore ai superstiti viene pagata la pensione indiretta).
Come funziona l’Isopensione nel 2023: quando presentare domanda
La domanda per l’Isopensione può essere presentata fino al 31 dicembre 2026. Il datore di lavoro dovrà compilare il modulo SC77 includendo i dati sul programma annuale di esodo, l’elenco dei lavoratori interessati e l’accordo aziendale.
La domanda di prestazione di isopensione deve essere redatta utilizzando il modulo AP97.
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