Iva azzerata su pasta e pane: quanto risparmio

Iva azzerata su pasta e pane e dimezzata su altri generi alimentari: quanto risparmiano le famiglie. Il provvedimento dovrebbe essere approvato all'inizio di agosto con il rinnovo del bonus 200 euro. È allo studio del Ministero dell'Economia. Il confronto con le parti sociali.

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5' di lettura

Iva azzerata su pasta e pane, dove è al 4%, e dimezzata per prodotti come pesce e carne, dove è oggi al 10%. (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Si tratta di una ulteriore misura al vaglio del governo (oltre alla riproposizione del bonus 200 euro) per ridurre le conseguenze dell’inflazione per le famiglie.

Il piano è ora allo studio del Ministero dell’Economia. Si stanno effettuando delle simulazioni per verificare il costo su ogni prodotto e poi quello complessivo.

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Il provvedimento è inglobato in un pacchetto di interventi che l’esecutivo (in carica fino al voto di settembre) sta studiando con le parti sociali e che dovrebbe diventare operativo già nella prima metà di agosto.

Iva azzerata su pasta e pane: la valutazione dei costi

Ma sarà importante la valutazione dei costi per capire l’ampiezza degli azzeramenti. Ovvero si stanno scegliendo quei prodotti alimentari che hanno una reale, costante e continua incidenza sulla spesa di tutti i giorni. (Bonus 200 euro bis o taglio Iva: il governo decide)

Verranno esclusi dalla misura i prodotti alimentari che non sono ritenuti di prima necessità. In pratica il Ministero sta concentrando la sua attenzione sul cosiddetto carrello della spesa e oltre a includere alimenti potrebbe comprendere anche qualche prodotto per la casa.

La scelta è necessaria. Un intervento che prevede un azzeramento generalizzato avrebbe un costo non inferiore ai 6,5 miliardi. Mentre uno più selettivo si aggirerebbe intorno ai 4 miliardi.

Il governo può spendere 10 miliardi (arrivati in buona parte per gli incrementi delle entrate proprio dell’Iva). E con parte di quei soldi si punta anche a riproporre il bonus 200 euro oltre a dare il là ad altre misure, come lo sconto sulle bollette.

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Iva azzerata su pasta e pane: gli altri alimenti

Questi costi per un intervento che dovrebbe durare per un anno. Chiaro che se lo sconto viene ridotto a 6 mesi comporterà un esborso più ridotto per le finanze pubbliche.

Vediamo quali sono i costi previsti per qualche bene di consumo ritenuto essenziale:

  • pane fresco: 253 milioni;
  • latte: 150 milioni;
  • pasta: 75 milioni;
  • olio d’oliva: 141 milioni.

Iva azzerata su pasta e pane: aliquota dimezzata per…

Per questi beni, che hanno l’Iva al 4%, si parla dunque di azzeramento dell’aliquota.

L’Iva sarà invece dimezzata (dal 10 al 5%) per questi prodotti:

  • carne bovina: 319 milioni;
  • carne di vitello: 180 milioni;
  • carne di pollo: 250 milioni;
  • uova: 90 milioni.

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Insomma, basta includere o togliere un prodotto per determinare cifre complessive diverse. Anche per questo si sta valutando ogni singolo alimento per decidere poi su quali intervenire con l’azzeramento il dimezzamento dell’Iva.

Com’è ovvio i prodotti di largo consumo che hanno anche un costo superiore comportano una “spesa” per lo Stato più alta.

Iva azzerata su pasta e pane: via libera Ue

Non ci sarebbero problemi con l’Ue anche se l’Iva è una delle imposte regolate a livello europeo. Di solito i cambi di aliquota vanno concordati con l’Unione Europea.

In questo momento – tra inflazione, guerra e crisi energetica – il via libera potrebbe arrivare con una certa velocità. È chiaro che non si tratta di un provvedimento strutturale ma di una misura eccezionale per salvaguardare almeno in parte il potere di acquisto delle famiglie e sollecitare i consumi (che hanno avuto negli ultimi mesi una decisa riduzione).

Del resto un provvedimento analogo, ma meno radicale, era già stato effettuato dalla Germania nel secondo semestre del 2010, quando ha ridotto di 2, 3 punti in percentuale l’aliquota Iva su tutti i beni e i servizi.

In quel caso la misura era stata adottata per superare le difficoltà indotte dai lockdown.

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Iva azzerata su pasta e pane: famiglie in difficoltà

L’intervento sull’Iva per i generi di prima necessità darà una boccata d’ossigeno a tutti, ma è stato studiato in particolare per le famiglie in difficoltà, quelle cioè che ancora prima che esplodesse l’inflazione non riuscivano ad arrivare alla fine del mese.

Ora va avanti il confronto con le parti sociali. Ma questo provvedimento, così come quello del bonus 200 euro bis, dovrebbe comunque essere approvato. Ci sono delle disuguaglianze sociali di livellare, ma soprattutto non è possibile abbandonare senza un aiuto concreto tanti cittadini che soffrono, per i motivi che conosciamo, di un evidente disagio economico.

Iva azzerata su pasta e pane: fate presto

Questi provvedimenti, come detto, andranno approvati il prima possibile (agosto), impensabile aspettare le nuove elezioni (25 settembre) e la inevitabile trafila per la formazione di un nuovo governo, che a essere ottimisti non potrà iniziare a legiferare prima delle ultime settimane di ottobre.

L’autunno si prospetta difficile e dovrà essere affrontato in anticipo.

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