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La 104 è nominativa?

La 104 è nominativa? I permessi spettano a un solo lavoratore dipendente? Vediamo insieme cosa dice la legge.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

4' di lettura

La 104 è nominativa? Quanti familiari possono beneficiarne? Ne parliamo in questo articolo (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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INDICE:

La 104 è nominativa: a chi spettano i permessi

Con la Legge 104 il lavoratore disabile o il familiare che lo assiste hanno diritto ai permessi lavorativi e al congedo straordinario.

Quanti familiari possono fruire della Legge 104? I permessi possono essere assegnati a un solo parente e, quindi, gli altri membri del nucleo familiare sono esclusi?

Prima di rispondere alle domande è opportuno ricordare che possono fare richiesta per la Legge 104:

  • il coniuge, convivente di un’unione civile o convivente di fatto della persona disabile;
  • i parenti ed i congiunti dei parenti entro il secondo grado;
  • i parenti di terzo grado se il genitore o il coniuge della persona con handicap hanno più di 65 anni oppure siano invalidi, deceduti o mancanti.

Scopri la pagina dedicata ai benefici connessi alla Legge 104.

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La 104 è nominativa: cosa dice la legge

Il diritto ad assistere a un familiare con grave disabilità è riconosciuto a un solo lavoratore dipendente.

Attenzione, però: non si intende che quel lavoratore dipendente, conosciuto anche come referente unico, possa essere l’unico a prestare assistenza 24 ore al giorno e per tutta la settimana.

La normativa consente di fare richiesta per i permessi della 104 a prescindere che ci sia o meno un altro soggetto del nucleo familiare che possa assistere la persona con handicap grave. Inoltre, chi non presta assistenza non ha l’obbligo di presentare una dichiarazione di rinuncia.

A questo punto è necessario chiarire anche che, lo Stato consente l’assistenza saltuaria di una persona con disabilità grave.

In questo caso il lavoratore dipendente e un’altra persona, che può essere il figlio o il genitore (caregiver sostituto), si alternano all’assistenza del familiare disabile, godendo di un giorno di permesso al mese ciascuno, ogni 10 giorni di assistenza continuativa.

Il caregiver sostituto è obbligato a presentare all’INPS e al proprio datore di lavoro una documentazione contenente una dichiarazione di responsabilità e queste motivazioni:

  • i motivi per cui deve sostituire il referente unico della persona disabile;
  • il periodo o i periodi in cui deve prestare assistenza al posto del referente unico;
  • il rapporto di parentela con la persona affetta da handicap grave;
  • il tipo di assistenza che deve prestare al familiare disabile.

L’unica eccezione al referente unico è data dai genitori di un figlio disabile. La legge consente a entrambi i genitori di beneficiare dei permessi, alternandosi.

Infine, lo stesso disabile può scegliere il caregiver “preferito”: in quel caso, il prescelto fruirà dei 3 giorni di permesso mensile.

La 104 è nominativa
La 104 è nominativa? Ecco cosa dice la legge.

La 104 è nominativa? Permessi cumulabili

Inoltre, come abbiamo già dichiarato in questo articolo di The Wam.net sui permessi lavorativi, questi ultimi cumulabili.

Significa che, nel caso in cui il lavoratore dipendente dovesse assistere due familiari con handicap grave, beneficerà di permessi doppi.

I permessi lavorativi sono cumulabili anche quando il lavoratore disabile, titolare della 104, è a sua volta caregiver di un parente o affine con disabilità grave.

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