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La metà degli italiani non paga le tasse

La metà degli italiani non paga le tasse mentre poco più di un decimo versa quasi il 60% delle imposte dei redditi sulle persone fisiche. La mappa di uno squilibrio che si estende anche alle diverse Regioni o zone del Paese.

di The Wam

Novembre 2023

La metà degli italiani non paga le tasse e poco più di un decimo dei contribuenti versa oltre il 60% delle imposte dei redditi sulle persone fisiche. Una disparità che dimostra lo squilibrio della tassazione in Italia. Squilibrio che è evidente anche tra le diverse regioni e zone del Paese. Vediamo nel dettaglio. (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

La metà degli italiani non paga le tasse e gli altri…

Chi non paga le tasse in Italia: una realtà da esaminare

La questione fiscale in Italia si caratterizza per un forte squilibrio: quasi metà della popolazione non versa imposte. Lo dimostra uno studio di Itinerari previdenziali. Queste sono le cifre.

Cosa dicono i dati

Il totale dei redditi prodotti nel 2021, dichiarati nel 2022 ai fini IRPEF, è stato di 894,162 miliardi di euro, con un gettito generato di 175,17 miliardi di euro. Questa cifra si suddivide in:

Questo dato è in crescita rispetto ai 164,36 miliardi dell’anno precedente, mostrando un trend in lieve aumento del gettito fiscale totale.

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Sono aumentate le dichiarazioni dei redditi

Negli ultimi anni, si è registrato anche un incremento nel numero di dichiarazioni dei redditi presentate. Questo aumento porta alla luce diverse considerazioni riguardo l’andamento economico e la partecipazione fiscale dei cittadini italiani.

L’analisi dei dati

I dati mostrano un chiaro incremento:

Questi numeri suggeriscono non solo una crescita quantitativa delle dichiarazioni ma potrebbero anche indicare un miglioramento nella capacità di incasso dell’amministrazione fiscale o un aumento della consapevolezza fiscale tra i cittadini.

Le implicazioni sociali

La crescita nel numero di dichiaranti ha diverse implicazioni sociali:

  1. Maggiori entrate fiscali: teoricamente, un maggior numero di dichiarazioni dei redditi potrebbe tradursi in maggiori entrate per lo Stato.
  2. Equità fiscale: un aumento dei contribuenti dovrebbe corrispondere a una maggiore equità nella distribuzione del carico fiscale.
  3. Analisi delle fasce di reddito: è essenziale analizzare come si distribuiscono queste dichiarazioni nelle diverse fasce di reddito per comprendere l’effettiva equità del sistema fiscale.

Questo trend positivo nelle dichiarazioni dei redditi apre varie questioni:

Il 40% dichiara meno di 15mila euro

In Italia, una porzione considerevole della popolazione fiscale, il 40% dei contribuenti, dichiara un reddito annuo inferiore ai 15mila euro. Questa fascia di reddito si concentra principalmente tra lavoratori a basso salario e pensionati, i quali si trovano ad affrontare un carico fiscale non sempre proporzionale alla loro reale capacità di contribuzione.

Analisi dettagliata dei contribuenti per fascia di reddito

Il nord versa quasi il 60% dell’Irpef

È il Nord a sostenere la maggior parte del carico tributario, con una percentuale che si aggira attorno al 60% dell’Irpef totale.

Per comprendere meglio la situazione, analizziamo i contributi in termini numerici:

Questa distribuzione non è solo una questione di geografia, ma riflette anche le differenze economiche tra le varie regioni del paese. Ad esempio, la Lombardia, con meno di 10 milioni di abitanti, versa un importo di Irpef superiore a quello di tutto il Mezzogiorno, che conta il doppio degli abitanti e persino maggiore dell’intero Centro Italia, che ha 11,8 milioni di abitanti.

La metà degli italiani non paga le tasse
Nell’immagine la cartina dell’Italia, c’è un uomo accigliato e un altro molto più rilassato, perché forse non paga le tasse.

FAQ (domande e risposte)

Chi non paga le tasse in Italia?

Secondo lo studio di Itinerari previdenziali, il 47% degli italiani non versa imposte sulle persone fisiche. Questa percentuale include bambini e altre persone che per vari motivi non hanno redditi imponibili o si trovano al di sotto delle soglie previste per l’imposizione fiscale.

Quanto Irpef versa il 13,94% degli italiani?

Il 13,94% dei contribuenti italiani, coloro con redditi superiori a 35mila euro, versa il 62,52% dell’imposta sui redditi delle persone fisiche. Questo gruppo di contribuenti sostiene quindi una parte significativa del gettito fiscale totale.

Come si distribuisce l’Irpef tra le regioni italiane?

La distribuzione dell’Irpef in Italia vede una predominanza del Nord, che versa il 57,43% del totale, seguito dal Centro con il 21,83% e dal Sud con il 20,74%. Questo evidenzia una concentrazione della capacità contributiva, e quindi della ricchezza, in particolare nelle regioni settentrionali dell’Italia.

Quanti italiani dichiarano meno di 15mila euro?

Oltre il 40% dei dichiaranti Irpef, dichiara un reddito inferiore a 15mila euro. In numeri, ciò si traduce in 16.652.285 contribuenti sommando coloro che si collocano nelle due fasce di reddito: da 0 a 7.500 euro e da 7.500 a 15.000 euro lordi all’anno.

Quale percentuale dell’Irpef è versata dal Nord?

Il Nord dell’Italia versa quasi il 60% dell’Irpef, precisamente il 57,43%, che corrisponde a 100,6 miliardi di euro. Questo dato sottolinea come la maggior parte del gettito fiscale provenga dalle regioni settentrionali.

Qual è l’Irpef media annua per bassi redditi?

Per i redditi bassi, l’Irpef media annua è differenziata a seconda delle fasce di reddito. I contribuenti con redditi fino a 7.500 euro pagano in media 26 euro di Irpef all’anno, mentre coloro che dichiarano redditi tra i 7.500 e i 15mila euro lordi annui pagano in media 358 euro, che si riduce a 251 euro nel calcolo per abitante. In generale, queste due fasce di reddito contribuiscono solo per l’1,73% dell’Irpef totale.

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