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Lavorare dopo la pensione, quando è possibile

Lavorare dopo la pensione, quando è possibile: quali trattamenti pensionistici consentono di cumulare l'assegno mensile con i redditi da lavoro, vediamo.

di The Wam

Dicembre 2021

Lavorare dopo la pensione: vediamo in questo articolo quando è possibile. E cioè con quali trattamenti pensionistici si possono cumulare i redditi e con quali è espressamente vietato e si rischiano sanzioni e la revoca della pensione.

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Lavorare dopo la pensione: si può, ma ci sono le eccezioni

Il decreto legislativo numero 112 del 2008 ha stabilito che è possibile cumulare dei redditi da lavoro con le pensioni. Ma ci sono delle eccezioni.

Infatti il cumulo dei redditi è sottoposto a limiti per questi trattamenti:

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Lavorare dopo la pensione: quando si può cumulare i redditi

Questi redditi non sono invece rilevanti (sono quindi cumulabili):

Lavorare dopo la pensione con l’assegno ordinario di invalidità

Vediamo ora nel dettaglio. Partiamo dall’assegno ordinario di invalidità.

L’assegno ordinario di invalidità viene concesso all’assicurato che risponde a questi requisiti:

Quando l’assegno di invalidità si trasforma in pensione di vecchiaia la pensione diventa totalmente cumulabile.

Lavorare dopo la pensione: pensione di inabilità

Passiamo alla pensione di inabilità.

Questo trattamento viene concesso all’assistito che:

La pensione di inabilità non è compatibile in questi casi:

Nel caso l’Inps dovesse accertare che si è verificato uno dei casi appena elencati, la conseguenza è la revoca della pensione.

Lavorare dopo la pensione: pensione di reversibilità

Per chi percepisce la pensione di reversibilità la cumulabilità tra l’assegno pensionistico e redditi da lavoro è possibile, ma solo in misura parziale. Ci sono infatti dei vincoli di reddito, come abbiamo già visto per l’assegno ordinario di invalidità.

Limiti che hanno come conseguenza la decurtazione dell’assegno:

Lavorare dopo la pensione: Opzione Donna

Per Opzione donna la pensione maturata è completamente cumulabile con altri redditi da lavoro, proprio come per la pensione di vecchiaia o anticipata maturata con il sistema misto o interamente contributivo.

Opzione donna consente l’uscita anticipata per le donne che hanno almeno 35 anni di contributi e 58 anni di età se dipendenti, di 59 anni se autonome.

Lavorare dopo la pensione: Quota 100

Per Quota 100invece (62 anni e 38 di contributi) è stato reintrodotto il divieto di cumulo con il reddito da lavoro. Un divieto che resta in vigore fino al raggiungimento anagrafico della pensione di vecchiaia (67). Da quel momento in poi il divieto decade ed è possibile cumulare completamente i redditi.

Per Quota 100 la percezione di redditi da lavoro prima dei 67 anni comporta la sospensione del trattamento. Tranne in un caso: la cumulabilità è ammessa fino a 5.000 euro lordi l’anno.

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