Lavoratore con pensione di invalidità: come funziona

Lavoratore con pensione di invalidità: vediamo come funziona e quali sono le decurtazioni previste per i lavoratori che ricevono l'assegno ordinario di invalidità. Quali sono le regole e le restrizioni per la cumulabilità tra i redditi da lavoro e quelli previdenziali. La differenza tra autonomi e dipendenti.

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Lavoratore con pensione di invalidità: come funziona per i lavoratori che ricevono anche l’assegno ordinario di invalidità, fino a quanto i redditi sono compatibili? (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Come sapete chi riceve la misura previdenziale per invalidità può continuare a svolgere una attività lavorativa. Ma bisogna rispettare delle norme precise che regolano la cumulabilità tra l’assegno e i redditi da lavoro.

La norma dice questo:

  • se il reddito da lavoro è tra 4 e 5 volte superiore al trattamento minimo (25.160 o 31.461 euro l’anno), l’assegno sarà decurtato del 25%;
  • se il reddito da lavoro è superiore a 5 volte superiore al trattamento minimo la decurtazione dell’assegno sarà del 50%.

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Lavoratore con pensione di invalidità: il taglio del cumulo

L’importo complessivo che deriva tra il cumulo dei redditi con l’assegno di invalidità ridotto, non potrà comunque mai essere inferiore a quello che spetterebbe nel caso in cui il reddito sia pari al limite massimo che è stato stabilito nella fascia precedente. Per dirla in modo semplice: si farà in modo che chi ha un reddito da lavoro superiore a 5 volte il trattamento minimo non prenda meno di chi ha un reddito da lavoro superiore 4 volte il trattamento minimo.

Se il lavoratore è un dipendente la trattenuta giornaliera dalla busta paga sarà operata dallo stesso datore di lavoro.

Ma entriamo nel dettaglio e vediamo come funziona.

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Lavoratore con pensione di invalidità: assegno ordinario

Vediamo prima di tutto a chi spetta l’assegno ordinario di invalidità (da non confondere con l’assegno agli invalidi civili). Si tratta di una misura previdenziale e per questo, come vedremo, è richiesto un minimo di contributi versati.

Ecco i requisiti essenziali:

  • almeno 5 anni di contributi versati, di cui almeno 3 negli ultimi 5 anni;
  • la riduzione di almeno 2/3 (67%) della capacità di lavoro. Ma deve essere specifica e non generica. Ovvero la riduzione deve riguardare le occupazioni confacenti alle attitudini della persona interessata.

Elenco delle agevolazioni per l’invalidità previste in base alla percentuale di invalidità posseduta

Per farci capire, un esempio classico:

se una persona lavora come facchino in una azienda (e quindi solleva costantemente dei pesi) e ha un problema alla colonna vertebrale, la sua riduzione della capacità lavorativa è maggiore rispetto a un impiegato, che ha la stessa patologia, ma passa tutto il tempo a lavorare seduto dietro una scrivania.

Se si valutava invece solo l’invalidità generica, la percentuale sarebbe stata la stessa per entrambi.

Lavoratore con pensione di invalidità: secondo taglio

L’assegno ordinario di invalidità può subire anche un altro taglio (oltre alla decurtazione che abbiamo ricordato sopra). In particolare nella parte eccedente il trattamento minimo. Si tratta in pratica della medesima riduzione che viene imposta a tutte le pensioni di invalidità e inabilità.

Si calcola il questo modo:

  • al 50% della quota che eccede il trattamento minimo, se il reddito proviene da lavoro dipendente (e la trattenuta si applica in busta paga e deve essere portata in diminuzione dell’imponibile fiscale);
  • al 30% della quota che eccede il trattamento minimo, se il reddito proviene da lavoro autonomo.

Lavoratore con pensione di invalidità: limiti ai tagli

Questa seconda riduzione però ha dei limiti:

non può superare l’importo del reddito prodotto;

  • non può essere disposta se la persona con invalidità ha versato almeno 40 anni di contributi.

Questa decurtazione non viene effettuata anche in questi casi:

  • se il reddito da lavoro è inferiore al trattamento minimo;
  • se il pensionato è impiegato in contratti a termine (con una durata che non supera le 50 giornate solare in un anno).

Per il reddito prodotto l’Inps può richiedere, nel caso non fosse sufficiente la dichiarazione dei redditi, anche la compilazione del modello Red.

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